Nel 2021 sono 623 i Comuni Ricicloni premiati da Legambiente. In aumento le amministrazioni virtuose nelle Regioni del Sud Italia
Nel 2021 sono 623 i Comuni Ricicloni premiati da Legambiente. In aumento le amministrazioni virtuose nelle Regioni del Sud Italia e per la prima volta tutte e venti le Regioni italiane contano dei Comuni Rifiuti Free, compresa la Valle d’Aosta.
In Italia siamo ancora parecchio indietro sul fronte della raccolta differenziata, ma c’è una buona notizia: nel 2021 è aumentato il numero dei comuni virtuosi che differenziano i rifiuti correttamente. A dirlo è la nuova classifica “Comuni Ricicloni”, realizzata da Legambiente. Le amministrazioni insignite dal premio sono passate da 598, dell’edizione 2020 a 623 quest’anno. Si tratta di comuni che producono meno di di 75 kg di rifiuti da smaltire per cittadino e hanno una percentuale di differenziata superiore al 65%.
Se, però, da un lato il numero delle città virtuose cresce, dall’altro è calato quello dei cittadini, che sono 110mila in meno rispetto allo scorso anno): un dato che indica come si sia fatto bene e meglio nei piccoli centri, mentre in quelli più grandi è stata prodotta una maggiore quantità maggiore di immondizia differenziata. Anche per il 2021 si conferma la tendenza positiva nelle Regioni del Sud Italia. Dal 2019 ad oggi, infatti, i cosiddetti Comuni Rifiuti Free sono quasi raddoppiati nel Meridione, mentre al Nord si è assistito a un progressivo peggioramento.
I risultati di Comuni Ricicloni 2021 ci confermano come il passaggio da un’economia di tipo lineare a una di tipo circolare da Nord a Sud sia possibile, a partire dal lavoro di amministrazioni virtuose e sindaci attenti: è chiaro che, oltre all’impegno dei Comuni sulla raccolta differenziata, servono però altri interventi incisivi, come l’applicazione della tariffazione puntuale, in nome del principio “chi inquina paga”, e la realizzazione degli impianti di riciclo e riuso, a partire dal Meridione, senza i quali l’economia circolare non esiste. – commenta il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani – Ancora, occorre una nuova norma nazionale per tartassare economicamente lo smaltimento dei rifiuti in discarica, tramite la revisione del relativo tributo speciale e la previsione di un pagamento in base ai kg pro-capite annui avviati a smaltimento. Interessante notare, inoltre, come il 70% dei comuni premiati faccia parte di un consorzio: a conferma che risultati d’eccellenza si riscontrano in gestioni collettive in grado di garantire uniformità del servizio di raccolta, economia di scala e la possibilità d’introdurre su tanti Comuni un sistema di tariffazione basato sulle quantità di rifiuto indifferenziato prodotto. Un approccio che auspichiamo possa diffondersi presto in tutto il Paese.
Segnali di miglioramento al Sud
Nella lista dei Comuni Rifiuti Free 2021, il 67,9% è rappresentato da centri del Nord Italia, in calo rispetto al 73,1% del 2020 e al 77% del 2019. Crescono, invece, quelli premiati al Sud che rappresentano il 26% dei Comuni in classifica (nel 2020 costituivano il 20,4%). Invece, i comuni del Centro rappresentano appena il 6,1%, in calo rispetto ai due anni precedenti (6,5% nel 2020, 7,7% nel 2019). Sono soltanto quattro, nessuna new entry nella categoria, i capoluoghi di provincia a ottenere il premio Rifiuti Free: Trento, Pordenone, Treviso e Belluno.
Ma il capoluogo più virtuoso d’Italia si riconferma Treviso è il primo capoluogo d’Italia. Nella città veneta la raccolta differenziata si attesta all’86,7%, con una produzione di secco residuo pari a 60,1 kg/abitante (nel 2020 erano 65 kg/abitante).
Invece, i vincitori assoluti, nella categoria dei comuni sopra i 15mila abitanti sono:
- Baronissi (SA)
- Castelfranco Emilia (MO)
- Porcia (PN)
- Fonte Nuova (RM)
- Porto Mantovano (MN)
- Certaldo (FI)
- Pergine Valsugana (TN)
Le Regioni più virtuose
Per quanto riguarda le regioni, quelle dove si osserva un importante calo del numero di Comuni Rifiuti Free sono Trentino-Alto Adige (-18), Lombardia (-16) e Veneto (-6). Mentre si è assistito ad un vero e proprio boom di comuni virtuosi in Sardegna (+39) e anche in Abruzzo (+8). Miglioramenti interessanti segnalano anche in Piemonte (+11) e in Emilia Romagna (+10).
E c’è anche un dato che fa ben sperare: per la prima volta tutte e venti le Regioni italiane contano dei Comuni Rifiuti Free, compresa la Valle d’Aosta, finalmente rappresentata. In testa alla classifica delle regioni che ne contano il maggior numero resta comunque il Veneto (con 162 Comuni, il 28,8% del totale della regione), seguito da Lombardia (91 Comuni, 6%), Trentino-Alto Adige (60 Comuni, 21,3%) Sardegna (48 Comuni, 12,7%), Friuli-Venezia Giulia (47, 21,9%) e Abruzzo (46 Comuni, 15,1%). Fanalino di coda, invece, sia per numero di Comuni che in termini percentuali la Puglia (con soli 2 Comuni Rifiuti Free, lo 0,8% di quelli dell’intera regione), preceduta per numero di centri Rifiuti Free dall’Umbria (2 Comuni, il 2,2%) e dalla Valle d’Aosta (3 Comuni, il 4,1%).
Tutte e venti le Regioni italiane si trovano rappresentate nella categoria comuni sotto i 5 mila abitanti, 18 regioni su 20 in quella dei Comuni tra i 5mila e i 15mila abitanti. Invece, per la categoria “Cento di questi Consorzi”, sul gradino più alto del podio delle esperienze consortili sotto i 100mila abitanti si posiziona la Amnu Spa (Trentino-Alto Adige), seguita dalla Comunità Montana del Sarcidano Barbagia di Seulo (Sardegna, provincia di Cagliari) e da Asia Azienda Speciale per l’Igiene Ambientale (ancora Trentino-Alto Adige). Tra i consorzi sopra i 100mila abitanti, il primo e secondo posto sono occupati ambedue dal Veneto, rispettivamente dal Consiglio di Bacino Priula e dal Consiglio di Bacino Sinistra Piave (provincia di Treviso), mentre al terzo posto si piazza Alia Servizi Ambientali Spa (Toscana, provincia di Firenze).
Fonte: Legambiente
Leggi anche: