In Guatemala le vecchie biciclette si trasformano in macchine a pedali in grado di essere utilizzate per macinare i chicchi di caffè, per estrarre l’acqua dai pozzi, come tritatutto o frullatori, sfruttando intelligentemente la forza nelle gambe della persona che si assume il compito di pedalare per svolgere un lavoro che, compiuto a mano, avrebbe certamente richiesto uno sforzo maggiore e che non necessita del ricorso a corrente elettrica o carburanti.
In Guatemala le vecchie biciclette si trasformano in macchine a pedali in grado di essere utilizzate per macinare i chicchi di caffè, per estrarre l’acqua dai pozzi, come tritatutto o frullatori, sfruttando intelligentemente la forza nelle gambe della persona che si assume il compito di pedalare per svolgere un lavoro che, compiuto a mano, avrebbe certamente richiesto uno sforzo maggiore e che non necessita del ricorso a corrente elettrica o carburanti.
Le Bicimaquinas sono nate grazie ad un’idea dell’organizzazione non governativa guatemalteca Maya Pedal. A renderle speciali è il fatto che esse vengano realizzate completamente a costo zero, recuperando parti di vecchie biciclette, altrimenti destinate alle discariche e spesso provenienti dagli Stati Uniti. Anche il loro utilizzo non prevede costi. Il funzionamento delle Bicimaquinas non richiede né elettricità né carburanti. Ciò non compromette il fatto che esse possano essere impiegate per facilitare lo svolgimento delle più disparate mansioni quotidiane.
Le Bicimaquinas non causano alcun tipo di inquinamento, possono essere realizzate ovunque e da chiunque a partire da materiali di scarto e costituiscono un pretesto per incrementare il tempo dedicato all’esercizio fisico, che non può altro che giovare alla salute. Possono essere impiegate per estrarre acqua dai pozzi, sgusciare frutta secca in grandi quantità, tritare gli ortaggi, frullare gli alimenti per la preparazione di zuppe o amalgamare gli ingredienti naturali utilizzati dalla popolazione per la preparazione di shampoo, saponi e cosmetici naturali.
Potrebbe sembrare incredibile, ma a detta di chi la utilizza, grazie all’impiego di una Bicimaquinas è possibile sgranare senza alcun problema 5 quintali di chicchi di cereali al giorno, estrarre succo d’aloe in quantità dalle foglie di questa pianta benefica per la preparazione di un ottimo trattamento per capelli e prelevare acqua dai pozzi agevolmente. Le Bicimaquinas vengono realizzate con l’aiuto di volontari provenienti da tutto il mondo e con il contributo di diverse associazioni che ne caldeggiano la diffusione a livello internazionale. A beneficiarne sono in primis le attività agricole ed artigianali locali, che possono proseguire il proprio lavoro senza dover ricorrere all’elettricità, che risulta costosa ed il più delle volte materialmente inaccessibile.
Le Bicimaquinas hanno trovato inoltre applicazione nella realizzazione di lavatrici meccaniche a pedali e di strumenti per affilare gli attrezzi impiegati in agricoltura. I modelli maggiormente curati sono inoltre in grado di rimuovere la parte esterna dei chicchi di caffè con un’efficienza di 3 kg di prodotto trattato al minuto. Il progetto aveva compiuto i primi passi nel 1997. La sua crescita nel corso degli anni è stata possibile grazie alla fiducia conferitagli da numerosi volontari e all’entusiasmo delle popolazioni del Guatemala, che sperimentano ogni giorno l’utilità di avere a disposizione uno strumento gratuito ed ecologico che le agevoli nello svolgimenti di lavori pesanti e monotoni, rendendoli quasi divertenti.