La zamia è una delle piante sempreverdi e da interno più diffuse in uffici e appartamenti. Scopriamo come prendersene cura e, soprattutto, perché occorre prestare attenzione in caso di contatto diretto con le foglie
La zamia il cui nome scientifico è Zamioculcas zamifolia è una pianta da interno molto apprezzata e diffusa. Si tratta di una pianta sempreverde, appartenente alla famiglia delle zamiaceae e all’ordine delle Cycadales.
In natura vi sono diverse specie di zamia come:
- zamia furfuracea
- zamia pumila
- zamia variegata.
Tutte le varietà presentano caratteristiche molto simili, ossia assenza di tronco, perché cresce e germoglia a partire da un solo ramo, e foglie lunghe e larghe, molto lucide e prive della nervatura centrale.
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Come prendersi cura della zamia e a cosa fare attenzione
La zamia è molto facile da coltivare e non richiede particolari attenzioni. Infatti, è perfetta anche per chi ha il “pollice nero”, si adatta ad ogni ambiente prediligendo le zone ombrose e mal sopportando la luce diretta del sole.
Per tale ragione, il consiglio per prendersene cura è posizionarla in una zona ombreggiata che non riceve la luce diretta.
Per quanto riguarda la potatura, invece, è importante sapere che la zamia è una pianta tossica sia per gli esseri umani sia per gli animali; di conseguenza, durante la potatura è bene indossare dei guanti protettivi, evitare di toccarsi naso e bocca e, in caso di contatto diretto con la pianta, lavare subito e accuratamente le mani.
La tossicità della zamia è dovuta alla presenza di acido ossalico e ossalato di calcio, sostanze che si possono trovare anche nell’acqua d’irrigazione, per cui è sempre bene tenerla lontana dalla portati di bambini e animali.
In caso di contatto, i sintomi di avvelenamento sono:
- rossore sulla pelle
- gonfiore
- sensazione di bruciore
- disfagia.
In caso di ingestione si possono verificare anche vomito e diarrea, e se i sintomi persistono è bene recarsi al pronto soccorso.
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