Tamerice: come coltivare l’arbusto del deserto (cha ama il mare)

Scopriamo il genere Tamerix: origini, metodi di coltivazione e curiosità di una pianta capace di ispirare poeti e scrittori.

La tamerice è una pianta appartenente alla famiglia delle Tamaricaceae, gruppo che prevede ben 4 generi diversi: Tamarix (le tamerici), Myricaria , Myrtama e Reaumuria.

La tamerice, di natura rustica e con la capacità di prosperare in varie condizioni di terreno, si presenta come un arbusto o un albero di media statura (prevede oltre 70 specie ed alcuni esemplari possono raggiungere i 15 metri di altezza), adattabile a ogni tipo di suolo e capace di fiorire anche nelle zone costiere più prossime al mare.

I rami sono snelli e le foglie squamiformi, tinteggiate di un verde grigio, caratteristiche che la rendono una scelta versatile, adatta sia per ornare singolarmente il paesaggio sia per costituire una solida barriera vegetale, vista la grande capacità nel resistere sia alla siccità che alle raffiche di vento.

La sua essenza è quella di una pianta sempreverde (riesce a mantenere un manto di foglie nei climi più miti o in prossimità delle coste), mentre in altri contesti si manifesta come pianta a foglia caduca e si concede il lusso di una breve nudità autunnale, mantenendo comunque una resistenza sorprendente alle temperature invernali più rigide ed ai rigori delle zone montuose.

Origini della tamerice

L’origine della tamerice si estende attraverso una vasta gamma di specie, tutte radicate nelle terre dell’Europa mediterranea o dell’Asia, con una particolare predilezione per Cina e India.

La pianta, come già osservato appartenente alla famiglia botanica delle Tamaricaceae, trae il suo nome dall’antico fiume Tambre, che scorreva nella regione della Galizia, nota in latino come Tamara. Tuttavia, le radici linguistiche della parola possono essere rintracciate anche nell’ebraico “Tamaris”, che significa “scopa”, verosimilmente in riferimento alla forma del suo fogliame, pertanto la tamerice della specie tetrandra è spesso denominata “scopa marina”.

Inoltre, il suo soprannome di “arbusto del deserto” sembra essere un tributo alla sua resistenza alla siccità ed alla capacità di prosperare in terreni sabbiosi.

Varietà di tamerice

Come già osservato in precedenza, il genere botanico delle tamerici comprende oltre 70 specie, che variano in altezza da piccoli arbusti da imponenti alberi.

Alcune delle specie più conosciute includono:

  • Tamarix africana
  • Tamarix aphylla
  • Tamarix arborea
  • Tamarix bovena
  • Tamarix dalmatica
  • Tamarix gallica
  • Tamarix parviflora
  • Tamarix ramosissima
  • Tamarix senegalensis
  • Tamarix tetrandra

Quali sono le condizioni di crescita della tamerice?

Per quanto la crescita, la tamerice mostra un’energica vitalità, ma il suo sviluppo è influenzato dalle circostanze ambientali: pur potendo raggiungere dimensioni ragguardevoli, si dimostra sempre duttile e facilmente contenibile tramite potature mirate, adattandosi con disinvoltura anche ai suoli sassosi, sabbiosi o aridi.

Quando fiorisce la tamerice?

La sua fioritura, iniziata a metà primavera, è un vero spettacolo: piccoli fiori rosati riuniti in spighe, che sembrano invadere ogni angolo della pianta.

Consigli e suggerimenti per la coltivazione della tamerice

Per quanto riguarda la cura e la manutenzione, le tamerici si rivelano poco esigenti in termini di irrigazione, potendo resistere anche a lunghi periodi di siccità o all’acqua salmastra presente nelle vicinanze delle radici. Gli esemplari appena trapiantati, tuttavia, richiedono un’attenzione maggiore durante i caldi mesi estivi, quando la siccità si fa sentire con maggior intensità, mentre per le piante adulte di solito le piogge atmosferiche sono più che sufficienti per le loro esigenze idriche.

Come coltivare a terra la tamerice

La coltivazione a terra della tamerice offre risultati soddisfacenti sia nelle vicinanze delle coste che nelle zone pianeggianti fino alla collina: queste piante, amanti di un clima mite, dimostrano una straordinaria capacità di adattamento persino in ambienti desertici e sabbiosi.

La loro resistenza all’aria e all’acqua salmastra, unita alla loro abilità nel sopportare il vento, le rende scelte popolari per la creazione di barriere naturali lungo le coste, fornendo una difesa affidabile contro le raffiche e il salmastro del mare.

Come coltivare in vaso la tamerice

Per la coltivazione in vaso, la tamerice si adatta bene alla vita in contenitori, soprattutto sui terrazzi esposti al sole per almeno cinque ore al giorno.

Questa opzione è particolarmente diffusa in oriente, dove viene coltivata la specie bonsai di Tamerix Chinensis e Tamerix Ramosissima, offrendo un tocco esotico e affascinante agli spazi esterni.

Dove posizionare la tamerice

Per quanto riguarda l’esposizione, le tamerici prediligono posizioni soleggiate e si rivelano estremamente tolleranti al sale ed alla siccità, tuttavia mostrano una certa sensibilità alle temperature troppo basse.

Quale terreno utilizzare per la tamerice

Le tamerici preferiscono suoli non calcarei e sabbiosi, con radici poco profonde che, nonostante ciò, riescono a trovare umidità sufficiente anche durante i periodi di siccità.

Come innaffiare la tamerice

Le tamerici non richiedono grandi quantità d’acqua e sono in grado di sopportare senza problemi periodi di siccità prolungata, anche se è consigliabile fornire una buona dose di acqua alle piante giovani per agevolarne l’adattamento.

Come potare la tamerice

Sebbene siano piante a lunga vita, è importante effettuare potature regolari per evitare la formazione di ramificazioni secche e per rinvigorire l’arbusto.

Gli interventi di potatura possono essere eseguiti in inverno o dopo la fioritura, garantendo così una crescita sana e vigorosa della pianta nel corso degli anni.

Come concimare la tamerice

Per quanto riguarda la concimazione, la tamerice non richiede particolari cure aggiuntive oltre a sole e acqua, anche se ogni circa tre anni, è consigliabile somministrare del concime organico maturo alla base della pianta, preferibilmente durante la primavera o l’autunno, per favorire la sua salute e la sua vitalità nel lungo termine.

Riproduzione della tamerice

In termini riproduttivi la tamerice offre diverse opzioni.

La propagazione per talea è consigliabile durante la stagione autunnale: talee di circa 30 centimetri possono essere piantate direttamente nel terreno, preferibilmente in una miscela composta da sabbia, torba e perlite. Le talee possono anche essere coltivate in vaso, possibilmente in primavera.

La riproduzione per seme è preferibile in primavera, quando i fiori si aprono: i semi possono essere seminati direttamente nel terreno e la radicazione avviene rapidamente, con i germogli che spunteranno in breve tempo.

Infine, la tamerice può anche riprodursi tramite auto disseminazione, grazie ai semi trasportati dal vento.

Malattie e parassiti della tamerice

Le tamerici sono arbusti robusti e indipendenti, raramente soggetti ad attacchi da parte degli insetti, anche se esistono alcune minacce che possono comunque mettere a repentaglio la loro salute:

  • Il rodilegno è un parassita che scava lunghe e profonde gallerie nei tronchi degli arbusti, portandoli alla morte nel corso del tempo
  • La Metcalfa, un insetto dell’ordine degli omotteri, si nutre della linfa della pianta, producendo un fungo appiccicoso che può danneggiare gravemente la tamerice.
  • L’oidio, o mal bianco, rappresenta una minaccia quando il clima diventa troppo umido, causando la comparsa di muffe sulla superficie delle foglie.

Proprietà curative della tamerice

Dotata di una corteccia ricca di sostanze tanniche, possiede notevoli proprietà curative che la rendono preziosa fin dai tempi antichi: le sue caratteristiche astringenti, diuretiche, sudorifere ed eupeptiche la rendono un rimedio versatile per vari disturbi.

La corteccia della pianta può essere raccolta dai rami delle piante adulte, preferibilmente di almeno tre anni di età, e conservata in sacchetti di tela, per poi essere utilizzata per combattere i disturbi intestinali, favorire la diuresi, stimolare la sudorazione, alleviare i sintomi del raffreddore e dell’influenza, e per stimolare l’appetito in caso di inappetenza.

Curiosità sulla tamerice

  • Le tamerici sono utilizzate principalmente come piante ornamentali nei giardini costieri e come siepi frangivento nelle zone marine ventose.
  • Alcune specie sono apprezzate come bonsai, mentre la corteccia della pianta è impiegata in fitoterapia per le sue proprietà tanniche, utilizzate per curare vari disturbi.
  • Le tamerici sono piante mellifere, attrattive per le api che ne raccolgono il nettare per produrre miele.
  • Dal punto di vista estetico, la tamerice presenta molte similitudini con l’albero di Giuda, creando un connubio visivo affascinante tra queste due specie vegetali.
  • La tamerice ha ispirato numerosi scrittori e poeti nel corso dei secoli, che hanno celebrato la sua bellezza e la sua resistenza nelle loro opere. Tra i più famosi citiamo Omero nell’Iliade, Virgilio nelle Bucoliche e Pascoli nella sua raccolta “Myricae”. La presenza della tamerice è stata menzionata anche nella poesia di Montale, nelle opere di Virgilio e nella poesia “La pioggia nel Pineto” di D’Annunzio, oltre che nella mitologia classica e nella Bibbia.
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