Rain Gardens: 10 mila nuovi giardini grazie alla raccolta dell’acqua piovana

Rain Gardens. Raccogliere l’acqua piovana permette di avere a disposizione in maniera completamente gratuita l’acqua necessaria per annaffiare il proprio orto o il proprio giardino. Chi ha molto spazio a disposizione, può utilizzare dei grandi bidono, o cisterne. Chi possiede soltanto un balcone, potrà ricorrere ad un secchio. Si tratta di una buona abitudine grazie alla quale in Australia sono nati migliaia di nuovi Rain Gardens.

Raccogliere l’acqua piovana permette di avere a disposizione in maniera completamente gratuita l’acqua necessaria per annaffiare il proprio orto o il proprio giardino. Chi ha molto spazio a disposizione, può utilizzare dei grandi bidono, o cisterne. Chi possiede soltanto un balcone, potrà ricorrere ad un secchio. Le grondae possono essere sempre d’aiuto. Si tratta di una buona abitudine grazie alla quale in Australia sono nati migliaia di nuovi Rain Gardens.

I Rain Gardens sono dei giardini, o degli orti, che hanno potuto prendere vita grazie alla raccolta di acqua piovana da parte dei loro proprietari. La raccolta dell’acqua proveniente dalle precipitazioni permette di non attingere all’acqua potabile domestica per innaffiare il proprio orto o il proprio giardino, in modo tale da proteggere le risorse idriche.

Da un tanto importante punto di partenza è nato nella città australiana di Melbourne, con il supporto di Melbourne Water e del Victorian State Government, un vero e proprio progetto volto a coinvolgere i cittadini nella realizzazione di Rain Gardens presso la propria abitazione o negli spazi pubblici.

Il progetto prende il nome di “10,000 Rain Gardens Program” ed ha portato fino a questo momento alla realizzazione di 7804 giardini nati grazie alla raccolta dell’acqua piovana. Si tratta di un numero elevatissimo di nuovi giardini, già molto vicino all’obiettivo prestabilito. Ai cittadini sono state fornite le indicazioni necessarie sia per la raccolta dell’acqua piovana sia per la realizzazone dei giardini.

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Si tratta principalmente di impegnarsi a raccogliere l’acqua rimasta stagnante a seguito della pioggia su tetti, vialetti o verande tramite sistemi di grondaie e canaline che permettano di indirizzarla verso i giardini bisognosi di annaffiature. La realizzazione dei giardini stessi non avviene in maniera casuale.

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Alla loro base si richiede di formare degli strati di sabbia in modo da rallentare il percorso dell’acqua piovana verso i fiumi.

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I Rain Gardens possono essere creati a terra, in contenitori o su di un tetto. Le indicazioni per la loro realizzazione sono disponibili online, tramite il sito web dedicato al progetto, in modo che essi possano diffondersi in tutto il mondo. Da farci un pensierino che dite?

Marta Albè

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