L'orchidea fiorisce anche in inverno: scopriamo come facilitare la produzione di fiori attraverso alcuni utili consigli
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Le Orchideae, della famiglia delle Asparagales, sono tra le piante domestiche più amate, fortuna dovuta alla bellezza dei fiori ed all’eleganza delle forme. Erroneamente considerate delicate e difficili da mantenere, le orchidee sono in realtà resistenti e possono fiorire persino nei mesi invernali, a patto che vengano rispettati alcuni accorgimenti. In particolar modo, le attenzioni che rivolgeremo alle orchidee nel mese di ottobre risulteranno di cruciale importanza nei mesi a venire, visto che porranno le basi per una buona fioritura nei mesi invernali. Ma quali sono i segreti per stimolare la rifioritura dell’orchidea proprio in questo periodo dell’anno? Vediamoli insieme.
Il ciclo naturale dell’orchidea: tra riposo e rinascita
Prima di scoprire come favorire la fioritura invernale, dobbiamo comprendere il ciclo naturale dell’orchidea. Come accade per molte piante, l’orchidea attraversa delle fasi di crescita e riposo: dopo una lunga fioritura, i fiori cominciano a cadere, lasciando la pianta in una fase di apparente stasi, un processo del tutto normale, che non significa la morte della pianta, bensì un momento di riposo in cui si recuperano le energie in vista di una nuova fioritura. La pianta riduce dunque la sua attività, e sarà proprio questo il momento in cui intervenire per prepararla al meglio: il mese di ottobre è quello in cui che l’orchidea inizia a rispondere agli stimoli ambientali, pertanto risulterà essenziale fornirle le giuste condizioni per incoraggiare una fioritura rigogliosa.
La luce: l’elemento chiave per una rifioritura sana
Uno degli aspetti più importanti nella cura dell’orchidea è la luce. Spesso si pensa che l’orchidea necessiti di un’esposizione solare diretta, ma questa è una convinzione errata: la pianta prospera infatti in condizioni di luce indiretta e diffusa. Durante l’inverno, quando le ore di luce naturale si riducono, è fondamentale posizionarla in un luogo luminoso, ma ben schermato, quindi una finestra esposta a sud, oppure ad est, con una leggera tenda che filtri i raggi del sole, è sicuramente l’opzione migliore per garantire la giusta esposizione.
Nel mese di ottobre, l’intensità della luce solare diminuisce naturalmente, pertanto dovrete fare attenzione a non lasciare l’orchidea in luoghi troppo bui: se la pianta non ricevesse abbastanza luce, potrebbe avere difficoltà nel produrre nuovi boccioli. Durante i mesi più freddi, potrete integrare la luce naturale con una lampada a spettro completo, per simulare le condizioni di luce ideali.
Temperature e shock termico: il segreto della rifioritura
Se la luce rappresenta l’energia vitale per l’orchidea, la temperatura è l’elemento scatenante della fioritura, molti non sanno che, per favorire la produzione di fiori, l’orchidea deve essere esposta ad un leggero shock termico, il che significa che la pianta avrà bisogno di subire un calo di temperatura tra il giorno e la notte, con una differenza di almeno 5-10°C.
Come già osservato, durante il mese di ottobre le temperature esterne iniziano a calare, e questo rappresenta il momento perfetto per stimolare la pianta. Se possibile, consigliamo di spostare l’orchidea all’esterno durante le ore notturne, assicurandosi però che le temperature non scendano sotto i 10°C. Così facendo darete vita ad un piccolo “trauma” termico, il quale invierà un segnale alla pianta, suggerendole che l’inverno è alle porte e che è tempo di prepararsi alla fioritura.
Annaffiature e umidità: il delicato equilibrio autunnale
L’e fasi di irrigazione sono un altro aspetto da non sottovalutare nella cura dell’orchidea, e nel mese di ottobre bisognerà adattare la frequenza e la quantità di acqua in base alle condizioni climatiche. Durante i mesi più caldi, l’orchidea ha bisogno di più acqua, ma in autunno, quando le temperature scendono, la pianta richiede meno umidità.
Un errore comune è quello di continuare ad annaffiare l’orchidea con la stessa frequenza anche in ottobre, quando invece dovrete ridurre l’apporto di acqua ed aspettare che il terreno si asciughi completamente tra un’annaffiatura e l’altra. Evitate nel modo più assoluto i ristagni d’acqua nel sottovaso: l’eccessiva umidità può provocare il marciume delle radici, compromettendo la salute della pianta.
Anche l’umidità ambientale gioca un ruolo importante. Le orchidee amano un ambiente umido, quindi, se la vostra casa è troppo secca, potreste considerare l’uso di un umidificatore, o semplicemente spruzzare dell’acqua intorno alla pianta per aumentare il livello di umidità.
Rimedi naturali: quando la cucina diventa alleata del giardinaggio
Esistono diversi rimedi naturali che possono dare un aiuto alla rifioritura dell’orchidea. Ad esempio, pochi sanno che gusci d’uovo e acqua di cottura del riso possono essere ottimi fertilizzanti: i gusci d’uovo, ricchi di calcio e minerali, possono essere frantumati, bolliti in acqua e poi utilizzati come concime liquido, per una soluzione che saprà rinforzare le radici e favorire la crescita dei boccioli.
L’acqua di cottura del riso, invece, è ricca di vitamine e nutrienti che possono stimolare la pianta in modo naturale. Basterà assicurarsi che non contenga sale e lasciarla raffreddare prima di utilizzarla per annaffiare l’orchidea. Anche il latte diluito con acqua è un ottimo alleato: le sue proteine nutrono la pianta, rendendo i fiori più vigorosi e colorati.
Potatura e pulizia: preparare la pianta alla rinascita
Altro passo essenziale nella cura autunnale dell’orchidea riguarda gli interventi la potatura, che devono essere eseguito con cura, preferibilmente subito dopo la caduta dei fiori. L’obiettivo è la rimozione delle parti danneggiate o secche, azione che potrà così stimolare la produzione di nuovi germogli.
Non tutti sanno che l’orchidea può produrre nuovi steli dai nodi presenti sullo stelo fiorale vecchio, quindi non è necessario tagliarlo completamente, ma basterà eliminare le parti che mostrano segni di sofferenza e lasciare intatte quelle ancora vitali. Anche una pulizia accurata delle foglie è importante: rimuovere la polvere o eventuali parassiti è un altro modo per garantire alla pianta un ambiente sano.
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