Qual è la differenza tra piante grasse, cactus e piante succulente?

Scopri le distinzioni tra piante grasse, cactus e piante succulente. Dalla presenza di areole ai diversi metodi di immagazzinamento dell'acqua, comprendi le caratteristiche uniche di queste affascinanti specie botaniche adattate a climi aridi in tutto il mondo.

Iniziamo col dire che il termine “piante grasse” è un’espressione informale e non riconosciuta in botanica. Usato per indicare piante cicciottelle e spinose, è un nome generico che, etimologicamente, è anche impreciso, poiché queste piante sono ricche d’acqua, non di grasso. Forse l’uso di questo termine è stato influenzato dalla parola “succulente”, spesso associata all’idea di qualcosa di riccamente gustoso anziché acquoso.

In botanica, il termine “succulente”, derivato dal latino “sucus” (succo), si riferisce a piante con la capacità di trattenere liquidi. Non formano una famiglia ben distinta, ma comprendono oltre 20.000 specie appartenenti a oltre 60 famiglie di piante diverse. Alcune famiglie, come le Crassulacee, sono completamente composte da piante succulente, mentre altre hanno solo alcune specie succulente.

I cactus, o Cactacee, sono una delle molte famiglie che costituiscono il vasto mondo delle succulente. Quindi, in un certo senso, possiamo dire che i cactus sono piante succulente, e il termine “piante grasse” è spesso un sinonimo popolarmente utilizzato per riferirsi a questo affascinante gruppo di piante.

Come riconoscere le piante succulente

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©melaniess/123rf

Per riconoscere le piante succulente, puoi tenere in considerazione alcune caratteristiche distintive. Tieni presente che esistono molte varietà di succulente, e alcune possono differire notevolmente dalle altre. Ecco alcuni tratti comuni che potrebbero aiutarti a riconoscerle:

  1. Foglie carnose o gonfie: le succulente hanno foglie spesse e carnose. Questo è un adattamento per immagazzinare acqua durante i periodi di siccità, le foglie possono variare notevolmente in forma e dimensioni.
  2. Forma del fusto: molte succulente presentano forme insolite nei fusti, come colonnari, globulari o a rosetta. Questa forma è spesso correlata alla loro capacità di immagazzinare acqua.
  3. Praticamente prive di foglie: alcune succulente, come i cactus, possono sembrare quasi privi di foglie, con i tessuti succulenti concentrati principalmente nel fusto. Altre succulente possono avere foglie piccole o ridotte.
  4. Colorazione: le succulente spesso hanno colori intensi, che possono variare dal verde al blu, al viola o persino al rosso. Questa colorazione può essere dovuta a pigmenti speciali che proteggono la pianta dalla luce solare intensa.
  5. Fiori unici: anche se le succulente sono spesso apprezzate per la loro struttura e fogliame, molte producono fiori unici e attraenti. Questi fiori possono emergere da rosette di foglie o direttamente dai fusti.
  6. Radici tuberose o carnose: alcune succulente sviluppano radici tuberose o radici carnose che aiutano nell’assorbimento e nella conservazione dell’acqua.
  7. Texture della superficie: la superficie delle foglie o del fusto può avere una texture cerosa, pelosa o rugosa, a seconda della specie di succulenta.
  8. Resistenza alla siccità: una delle caratteristiche principali delle succulente è la loro capacità di sopravvivere a lungo senza acqua. Possono sembrare “piene” e rigide quando sono ben idratate e possono affrontare periodi di siccità senza danni evidenti.

Le piante succulente, grazie alle loro capacità di adattamento alle condizioni desertiche, possono essere distinte in base al modo in cui immagazzinano l’acqua. Questa distinzione è fondamentale per comprendere le peculiarità di ciascuna specie. Ecco una suddivisione in base al modo di accumulare acqua:

  1. Succulente da foglia: come Aloe, Agave, Crassula, Hoya kerrii. Queste piante immagazzinano acqua principalmente nelle loro foglie spesse e carnose. Questo tessuto fogliare, noto come parenchima acquifero, è in grado di trattenere grandi quantità di liquido, consentendo alla pianta di sopravvivere durante i periodi di siccità.
  2. Succulente da fusto: come Euforbia, Stapelia, Zamioculcas. In queste piante, l’acqua viene immagazzinata principalmente nel fusto, la struttura del fusto può variare notevolmente tra le diverse specie di succulente, assumendo forme come colonne, segmenti o altre caratteristiche uniche che favoriscono la conservazione dell’acqua.
  3. Succulente da Radici o Tubero: come Ceropegia. In alcune succulente, l’acqua è immagazzinata principalmente nelle radici o nei tuberi. Questo adattamento permette alle piante di attingere alle riserve idriche durante i periodi di siccità, mantenendo una fonte di idratazione anche quando le condizioni esterne sono avverse.

Oltre alla loro caratteristica principale di immagazzinare acqua, le piante succulente hanno sviluppato adattamenti strutturali significativi per resistere ai climi desertici. La loro cuticola, che è spessa e protetta da uno strato ceroso idrofobico segregato dalla pianta, ha il ruolo cruciale di ridurre l’evaporazione e di consentire alle piante di sopportare i raggi solari.

In alcune specie, come nel caso dei cactus, le foglie si sono trasformate in spine, questa modifica serve a minimizzare la superficie esposta all’evaporazione e a fornire una difesa contro i predatori. Un fenomeno straordinario dell’evoluzione è rappresentato dal fatto che la fotosintesi clorofilliana avviene direttamente nel fusto, una peculiarità unica nel regno vegetale. Alcuni cactus, invece di sviluppare spine, producono una sorta di peluria nota come tricomi, che ha la funzione di ridurre le perdite d’acqua attraverso la traspirazione.

Tra le succulente più comuni, le Crassulacee presentano diverse specie, tra cui la Crassula, l’Echeveria, il Cotyledon, la Pachyphytum e il Sempervivum. Anche tra le Euforbiacee, troviamo specie con foglie carnose o spine, come l’Euphorbia Eritrea, che somiglia a un cactus, ma ne è distinta, e la straordinaria Euphorbia tirucalli, conosciuta come Albero delle Matite. Questi adattamenti strutturali rappresentano un’affascinante testimonianza di come le piante succulente abbiano evoluto strategie uniche per prosperare in ambienti desertici.

I cactus e le cactacee

cuscino della suocera

Come accennato in precedenza, le Cactacee rappresentano solo una delle oltre 60 famiglie delle piante succulente. Questa famiglia, a sua volta, comprende oltre 200 generi e oltre 2.000 specie, conferendo loro una straordinaria diversità.

È importante notare che non tutti i cactus sono dotati di spine e, viceversa, non tutte le piante che presentano spine appartengono alla famiglia dei cactus. La caratteristica distintiva dei cactus è la presenza di areole, piccole protuberanze che si sviluppano sulla superficie della pianta e da cui spuntano spine, peli, lanugine e talvolta anche fiori, a seconda della varietà.

Nel continente americano, in particolare in America Centrale, il clima varia da tropicale a desertico. In questa vasta regione, si distinguono i cactus del deserto, adattati ai climi aridi e terrestri, e i cactus delle foreste, che crescono come piante epifite, queste ultime, simili alle orchidee, si sviluppano su altre piante senza parassitarle. Tra le cactacee epifite, possiamo citare gli Hylocereus e la Schlumbergera.

Tra i cactus più diffusi, troviamo varietà affascinanti come l’Echinocactus, noto come “cuscino di suocera”, l’Opuntia ficus-indica, conosciuto come “Fico d’India”, il Cleistocactus con fusto cilindrico e spine sottili, l’Espostoa, la Mamillaria, il Ferocactus e l’Astrophythum. Questa varietà di cactacee evidenzia la straordinaria diversità di forme e adattamenti che le piante succulente possono sviluppare per sopravvivere in ambienti diversi.

Quali sono quindi le differenze tra cactus e piante succulente?

Le principali differenze tra i cactus e le piante succulente si manifestano in vari aspetti, inclusa la loro origine geografica, caratteristiche distintive e strategie di immagazzinamento dell’acqua.

  1. Origine Geografica
    • Succulente: la maggior parte delle piante succulente è originaria dell’Africa, sebbene siano diffuse in tutto il mondo. Ad esempio, alcune varietà come Sedum e Sempervivum provengono dall’Europa.
    • Cactacee: i cactus sono originari delle zone desertiche dell’America centrale, in particolare del Messico.
  2. Presenza di areole
    • Succulente: le succulente generalmente non presentano areole, le areole sono piccole protuberanze tipiche dei cactus, da cui si sviluppano spine, peli o lanugine.
    • Cactacee: i cactus sono caratterizzati dalla presenza di areole, una delle principali distinzioni che li contraddistingue. Le areole sono siti specializzati dalla cui superficie crescono spine, peli e altri elementi.
  3. Immagazzinamento dell’acqua
    • Succulente: alcune succulente immagazzinano le riserve d’acqua principalmente nelle foglie e nei tuberi.
    • Cactacee: i cactus si distinguono per l’immagazzinamento delle scorte d’acqua nel fusto, una caratteristica che li rende unici rispetto a molte altre piante succulente.

In sintesi, mentre entrambe le categorie includono piante adattate a climi aridi e capaci di immagazzinare acqua, le succulente variano notevolmente nelle loro caratteristiche rispetto ai cactus. Le areole, l’origine geografica e le strategie di immagazzinamento dell’acqua sono elementi chiave che contribuiscono a distinguere queste due affascinanti categorie di piante succulente.

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