Portulaca, un'erba spontanea dalle mille proprietà che possiamo trovare facilmente nel giardino e cucinare in ricette golose e nutrienti. Ecco come riconoscerla e impiegarla in cucina per valorizzarne le proprietà.
Indice
La portulaca (Portulaca oleracea) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Portulacaceae. Nelle regioni italiane è conosciuta con nomi diversi: porcellana o erba grassa in Lombardia, porcacchia nel Lazio e nelle Marche, precacchia in Abruzzo, soltanto per citare alcuni esempi.
Era conosciuta come pianta medicinale già nell’antico Egitto e le sue origini sono probabilmente asiatiche. Nei Paesi arabi e del bacino del Mediterraneo la portulaca veniva coltivata fin dal Medioevo. La portulaca in Italia viene spesso etichettata come una pianta infestante, ma in realtà è una specie vegetale che merita di essere coltivata con attenzione, poiché offre un’elevata quantità di sostanze nutrienti e acidi grassi salutari.
Varietà di portulaca
Esistono diverse varietà di portulaca, scopriamole insieme:
- Portulaca Grandiflora: la cui coltivazione è a scopo ornamentale perché regala dei fiori bellissimi e colorati
- Portulaca Oleracea: questa varietà è infestante, è difficile da eliminare perché si moltiplica velocemente ed è anche estremamente resistente
- Portulaca Sativa: detta anche portulaca dorata, è una sottospecie della oleracea, si coltiva solo a scopo alimentare ed è particolarmente apprezzata per le foglie molto gustose da mangiare e molto ricche di acidi grassi Omega 3 (100 grammi di foglie contengono circa 350 mg di acido α-linolenico)
Come coltivare la portulaca in giardino
La portulaca, nota anche come Portulaca oleracea, è una varietà erbacea spontanea che spesso viene etichettata come un’erba infestante. Tuttavia, va sottolineato che essa è commestibile e offre un alto valore nutrizionale, grazie alla sua ricchezza di sostanze benefiche, soprattutto gli acidi grassi omega-3.
Naturalmente, esistono coloro che la considerano una pianta infestante, poiché una volta che si è stabilizzata può risultare difficile da rimuovere. Infatti, tentare di estirparla manualmente è spesso inutile, poiché si rischia di peggiorare la situazione. L’estirpazione manuale comporta la rottura delle radici, e persino il più minuscolo frammento rimasto nel terreno può generare una nuova pianta a sé stante. Il modo più efficace per affrontare questa problematica è l’utilizzo di un erbicida adeguato.
Per chi volesse coltivare la portulaca in giardino la scelta del luogo ideale dipende dalle sue preferenze climatiche. Questa pianta tollera bene il caldo, anche quello secco tipico dell’estate, ma è sensibile al freddo. Infatti, temperature inferiori a -5°C possono risultare fatali per la sopravvivenza della pianta.
Nel caso si desideri coltivarla in giardino, la portulaca può essere utilizzata come pianta perenne solo nelle regioni dalle temperature più calde. Tuttavia, nelle zone settentrionali caratterizzate da inverni rigidi, è preferibile considerarla come una pianta annuale. Un’alternativa è coltivarla in vaso e trasferirla in una serra fredda durante l’autunno e l’inverno, garantendo così un ambiente più adatto alle sue esigenze.
Come seminare la portulaca
Per seminare la portulaca, ci sono diverse considerazioni da prendere in considerazione a seconda che si coltivi in giardino o in vaso.
Nel caso della coltivazione in giardino, è necessario preparare il letto di semina lavorando il terreno con un rastrello o una zappa per renderlo morbido e soffice. Durante questa fase, è consigliabile integrare concime naturale come letame pellettato o un fertilizzante granulare. Prima di procedere con la semina, è opportuno aspettare qualche giorno o anche una settimana, durante i quali si può irrigare l’area di semina. Questo permetterà alle eventuali erbe infestanti di germogliare, semplificando così la loro individuazione e rimozione.
Se invece si opta per la coltivazione della portulaca in vaso, è consigliabile disporre uno strato di biglie di argilla espansa sul fondo del contenitore per migliorare il drenaggio. Successivamente, si riempie il vaso con terriccio biologico adatto.
La semina all’aperto viene effettuata in aprile e maggio per ottenere fioriture che si estenderanno da giugno a ottobre. Durante la semina, si mantiene una distanza di circa 15 cm tra ogni piantina, coprendo i semi con uno strato sottile di terriccio (circa 0,5 cm). Si conclude il processo irrigando delicatamente, preferibilmente utilizzando una pompa per ottenere una nebulizzazione dell’acqua.
Come concimare la portulaca
La portulaca non richiede una potatura specifica. Tuttavia, se le condizioni climatiche sono favorevoli, questa pianta può tendere a crescere in modo vigoroso e invadente. Per mantenere la sua forma e controllare il suo sviluppo, è possibile effettuare una cimatura dei rami più lunghi all’inizio della primavera. Questa pratica aiuta a ridurre la lunghezza e la struttura della pianta, incoraggiando una crescita più compatta e ordinata.
Come innaffiare la portulaca
La presenza di un terreno sano e ricco di sostanze nutritive, insieme a una buona quantità di materia organica come il compost, favorirà una maggiore ritenzione dell’acqua rispetto a un terreno debole e impoverito.
Ecco alcuni consigli per un’irrigazione ottimale:
- Utilizza il pacciame, un materiale naturale da disporre intorno alle piante, per aiutare a conservare l’acqua e trattenere l’umidità.
- Innaffia la portulaca solo quando necessario: per capire se è il momento giusto, puoi fare il classico test del dito nel terreno fino a circa un dito di profondità.
- Applica la tecnica dell’idrozona, ovvero pianta insieme specie con esigenze idriche simili. Ad esempio, le verdure a radice profonda come pomodori e asparagi possono essere coltivate insieme, beneficiando di un’irrigazione profonda ma meno frequente.
- Effettua l’irrigazione al mattino presto, prima che il calore della giornata si intensifichi: le piante apprezzeranno l’accesso all’acqua quando ne hanno più bisogno, soprattutto durante le ore più calde.
- Controlla e rimuovi le erbacce che potrebbero competere con la portulaca per l’acqua.
- Piuttosto che utilizzare un tubo, prendi in considerazione l’uso di un annaffiatoio per fornire acqua solo alle zone che desideri irrigare.
- Crea piccoli serbatoi di terra intorno alla base di ogni pianta per evitare il deflusso dell’acqua.
Quali sono le proprietà della portulaca
La Portulaca oleracea, appartenente alla famiglia delle Portulacaceae, è comunemente conosciuta come portulaca e Ma-Chi-Xian in cinese. È una pianta erbacea annuale succulenta a clima caldo, a distribuzione cosmopolita. Molti studi sono stati condotti su questa pianta, che hanno analizzato le sue proprietà.
Alla portulaca vengono attribuite diverse proprietà:
- depurativa
- diuretica
- dissetante
- digestiva
- anti-diabetica
- anti-batterica
- anti-infiammatoria
- anti-ossidante
- ipoglicemica
- anti ulcerogena
Negli ultimi anni la portulaca è salita al centro dell’attenzione per via della scoperta della sua ricchezza di acidi grassi polinsaturi di tipo omega 3, di cui è considerata una buona fonte vegetale. Gli acidi grassi omega 3 sono considerati utili a prevenire le malattie cardiovascolari.
In particolare, è interessante sapere che 100 g di foglie di portulaca contengono all’incirca 350 mg di acido α-linolenico (acidi grassi facenti parte del gruppo di omega-3). Gli omega 3 aiutano a ridurre il colesterolo LDL e i trigliceridi, a favore di una migliore circolazione del sangue.
Come rimedio naturale, soprattutto nell’antichità, questa erbaccia veniva utilizzata nel trattamento di:
Si tratta di un’erba particolarmente cara alla medicina cinese tradizionale che la utilizza nel trattamento di disturbi a stomaco e fegato.
Le foglie di portulaca possono essere utilizzate come impacco in caso di:
- punture di insetti
- acne
- eczema
Qual è la portulaca velenosa
La portulaca, in generale, non è considerata una pianta velenosa per gli esseri umani. Tuttavia, è importante fare una distinzione tra diverse specie di portulaca. La specie più comune e ampiamente coltivata è la Portulaca oleracea, conosciuta anche come portulaca comune o porcellana vegetale. Questa specie non è tossica e le sue foglie e fiori sono spesso consumati come alimento in alcune culture.
Tuttavia la portulaca velenosa è anche conosciuta come cicuta, questa specie può essere identificata per il suo odore sgradevole quando il fusto viene spezzato e per la presenza di una radice voluminosa di colore bianco.
La portulaca è tossica per gli animali?
Purtroppo, nonostante le sue qualità benefiche per gli esseri umani, la portulaca può essere tossica per cani, gatti e cavalli, come segnalato dalla Società Americana per la Prevenzione della Crudeltà sugli Animali. Le foglie della pianta contengono ossalati di calcio solubili, i quali possono risultare velenosi per questi animali.
Gli ossalati si presentano sotto forma di cristalli, i quali, una volta ingeriti, possono causare dolore e infiammazione. Quando le tossine raggiungono il tratto digestivo, vengono rapidamente assorbite dall’intestino e iniziano ad essere eliminate attraverso i reni, espellendo i cristalli di ossalato di calcio. Questo processo doloroso può provocare necrosi tubulare renale.
Se un cane o un gatto ingerisce accidentalmente la portulaca, potrebbero manifestare sintomi fastidiosi come vomito, diarrea, eccessiva salivazione, letargia, tremori o presenza di sangue nelle urine. In questi casi, è fondamentale portare immediatamente l’animale dal veterinario e mostrare un campione della pianta per confermare la causa del malessere e garantire la migliore terapia appropriata.
Come cucinare la portulaca
Gli usi della portulaca al giorno d’oggi riguardano soprattutto la cucina. La portulaca viene raccolta come erba spontanea oppure viene coltivata come erba aromatica. Viene utilizzata a crudo soprattutto per la preparazione di insalate. La portulaca è anche un ingrediente formidabile per:
- minestre
- zuppe
- condimenti
- ripieni per ravioli e pasta fresca
- frittate
- conserve sottaceto
- insalate di ogni tipo
- fritta in pastella
Nella cucina “povera” napoletana la portulaca veniva abbinata tradizionalmente alla rucola per la preparazione delle insalate. Anche nella cucina siciliana la portulaca trova spazio come ingrediente delle insalate estive, con un abbinamento tipico che prevede pomodorini e cetrioli.
Nella cucina romana la portulaca fa parte del misto di insalate ed erbe che compongono la misticanza.
Se vi capita di raccoglierla, sappiate che anche i semini della portulaca si possono utilizzare per aggiungerli all’impasto del pane o ad un muesli per la prima colazione.
Ricette con la portulaca
Le ricette a base di portulaca di solito prevedono di utilizzare le foglie e i rametti più teneri. A crudo la portulaca si utilizza per le insalate, ma è adatta anche per preparare piatti che prevedono la cottura, come zuppe e minestre.
Ecco alcune ricette a base di portulaca.
Pesto di portulaca
Con la portulaca potrete preparare un insolito ma saporito pesto. Potrete utilizzare le foglie di portulaca, pinoli, aglio, olio extravergine di oliva e un pizzico di sale, il pesto di portulaca regala una consistenza cremosa e un sapore unico che conquista il palato. Questo condimento versatile può essere utilizzato per insaporire pasta, pane, verdure e tanto altro, portando una nota di originalità e salute alla vostra tavola. Qui potrete trovare la ricetta completa.
Pasta con portulaca e pomodorini
La portulaca è un condimento adatto per la pasta, ad esempio per preparare un piatto di penne o di spaghetti. Per le penne alla portulaca oltre alle foglie di questa pianta spontanea vi serviranno uno spicchio d’aglio, pomodori o pomodorini, olio extravergine, sale e pepe.
Portulaca in umido
Potete preparare un ottimo contorno con pochissimi ingredienti, 2/3 cespi di portulaca, patate (3/4 di quantità desiderata), 1 spicchio d’aglio e Olio extravergine di oliva. Iniziate pulendo accuratamente la portulaca, eliminando eventuali radici. Tagliate poi l’intero cespo a pezzetti, compresi foglie e gambi. Se i cespi risultano troppo consistenti, rimuovere solo la parte legnosa vicino alle radici. Sbollentate le patate per circa 3/4 del tempo di cottura completo, ovvero per circa 15 minuti a partire dal momento dell’ebollizione, se sono di media grandezza. Successivamente, tagliatele a pezzettoni.
In una padella capiente, fare un soffritto con l’aglio e l’olio extravergine di oliva. Aggiungete poi la portulaca a pezzetti e le patate tagliate. Coprite la padella e, se si desidera, irrorate con un cucchiaio di vino bianco. Dopo 5-8 minuti di cottura, la portulaca in umido sarà pronta per essere gustata.
Frittata e farifrittata alla portulaca
La portulaca è un ingrediente classico della cucina contadina da utilizzare come ripieno della frittata. Chi non mangia uova può optare per una farifrittata a base di farina di ceci dove la portulaca sarà comunque ottima come ripieno. Vi serviranno anche per questa ricetta pochi e semplici ingredienti, dovrete pulire la portulaca e farla cuocere in padella, il tempo necessario per farla ammorbidire, dopodiché potrete aggiungerla alle uova o alla farina di ceci, e dopo aver scaldato un’ampia padella con dell’olio, potrete iniziare a cuocere la vostra frittata. Coprite e lasciate cuocere fino a quando la parte a contatto con la padella diventa dorata. Girate la frittata con l’aiuto di un coperchio piatto o di un piatto da pizza. Fate dorare anche l’altro lato. Successivamente, fate scivolare la frittata su un piatto e servitela calda o fredda.
Portulaca sottaceto
Ecco un’idea per conservare la portulaca. Si tratta di preparare la portulaca sottaceto a partire dalle foglie di portulaca fresche. Potrete utilizzare anche gli steli di portulaca.
Per preparare la portulaca sottaceto, è importante utilizzare non solo le foglie ma anche tutti i rametti della pianta. Iniziate lavando accuratamente la portulaca e lasciatela asciugare. Una volta che è completamente asciutta, sistemate i rametti uno sopra l’altro in una ciotola o un contenitore adatto (ad esempio, una scatola di plastica rettangolare). In una pentola, portate a ebollizione l’aceto, l’acqua e il sale. Quando il liquido raggiunge l’ebollizione, versatelo a filo sulla portulaca fino a coprirla completamente. Dopo un paio d’ore, girate la portulaca in modo che la parte di sopra vada sotto e aggiungete i due spicchi d’aglio puliti dalla pellicina e tagliati a pezzi. Lasciate marinare per 12 ore.
A questo punto, la portulaca sottaceto è pronta per essere consumata. Scolatela dall’aceto e conditela con un filo d’olio extravergine di oliva. Potrete gustarla come accompagnamento o aggiungerla a insalate e piatti freddi per aggiungere un tocco saporito e acidulo.
Insalata di portulaca con il melone
Questa è la ricetta di un’insalata gustosa e colorata, semplicissima da preparare e utile anche per spezzare la solita monotonia delle solite insalate verdi, per preparare un’insalata fresca con melone e portulaca, cominciate sbucciando e lavando accuratamente i pomodorini, quindi tagliateli a spicchi. Successivamente, dedicatevi alla pulizia e al lavaggio della portulaca e del lattughino, scolateli bene e asciugateli delicatamente. Procedete quindi rimuovendo la scorza del melone e i semi interni, quindi tagliatelo a dadini regolari. Trasferite tutti gli ingredienti nella vostra insalatiera: melone, pomodorini e le insalate lavate. Mescolate delicatamente il tutto e condite l’insalata con un filo di olio extravergine di oliva, una leggera spolverata di sale e due cucchiai di aceto di mele.
Insalata di portulaca
La portulaca può essere gustata cruda o cotta, proprio come gli spinaci. Il modo più semplice per mangiarla è in una semplice insalata. Tutto ciò che serve è aglio, sale, olio e pomodorini. Ecco come procedere:
- per preparare un’insalata di portulaca porta a bollore una pentola con acqua e un pizzico di sale
- una volta raggiunto il grado di ebollizione aggiungi la portulaca e cuoci per 1 minuto
- dopo di che, togli dal fuoco e, in una padella a fuoco medio, aggiungi un cucchiaio di olio
- una volta caldo aggiungi l’aglio, e lascia soffriggere
- spegni il fuoco, aggiungi la portulaca e mescola per insaporirla
- versa la tua portulaca nel piatto, aggiungi dei pomodorini freschi e condisci con sale (a piacere), un cucchiaino di olio Evo e dell’aceto balsamico.
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