Quali sono le piante più velenose per cani e gatti? E come comportarsi se si sospetta un'intossicazione? Ecco alcuni consigli.
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Quali sono le piante più velenose per cani e gatti? E come comportarsi se si sospetta un’intossicazione? Ecco alcuni consigli
Rendono le nostre case più belle, purificano l’aria, alcune conciliano persino il sonno e il relax, riducendo lo stress. Tutti ottimi motivi per inserire le piante nelle nostre abitazioni o in giardino, con qualche accortezza però se abbiamo animali domestici. (Leggi anche: 10 piante velenose per i gatti)
Difatti le intossicazioni da piante possono essere addirittura letali. Purtroppo succede anche con piante comuni e apparentemente innocue in seguito all’ingestione di steli, foglie o petali.
Se avete quindi animali domestici in casa, cercate di eliminare le piante più pericolose e di riporre le altre in luoghi difficilmente accessibili.
Ecco l’elenco di alcune piante comuni pericolose sia per i cani che per i gatti.
Monstera
Tra le piante da appartamento tossiche, sicuramente da segnalare la Monstera, della famiglia delle Aracee. L’intossicazione, in seguito alla masticazione della pianta da parte di cani o gatti, secondo alcuni recenti studi dipende da una sostanza proteica che rilascia istamina, anche se storicamente è attribuita “alla presenza di cristalli di ossalato di calcio nella pianta”. Quali sono i sintomi? Dolore, irritazione, ipersalivazione, rigonfiamento a livello faringeo, rigonfiamento della lingua, respirazione difficoltosa, forte dispnea.
Dieffenbachia
La Dieffenbachia, molto diffusa come pianta da appartamento, può provocare soprattutto nei gatti, e in maniera più lieve nei cani, gravi intossicazioni. Tra i sintomi segnalati dal Portale didattico veterinario si annoverano “irritazione, dolore nel cavo orale, edema, infiammazione delle mucose buccali, edema della glottide, asfissia, cecità, vomito, ipersalivazione, diarrea, tremori, albuminuria, ematuria, nefrite acuta”. L’intossicazione in questo caso è provocata dalla masticazione delle foglie o degli steli. E può portare alla morte.
Oleandro
L’oleandro è una pianta molto diffusa nei nostri giardini, da non sottovalutare se abbiamo cani e gatti nei dintorni. L’oleandrina, il suo principio attivo, può provocare “nausea, vomito, diarrea sanguinolenta, stomatite, convulsioni, crampi, atassia, aritmie, problemi epatici.”
Giglio
Attenzione ai gigli se avete gatti in casa. Sono tossici e potenzialmente fatali. E alcune varietà sono pericolose anche per i cani. Se ingeriti, possono causare vomito, mal di stomaco, danni ai reni, difficoltà nella deglutizione, mancanza di appetito. Se non trattati tempestivamente dal veterinario, i gatti possono sviluppare un’insufficienza renale
Gelsomino
Il gelsomino è pericoloso soprattutto per i gatti visto che può provocare difficoltà nella deglutizione, debolezza muscolare, secchezza delle fauci, convulsioni, difficoltà a respirare e a coordinare i movimenti.
Edera
L’edera presenta una moderata o elevata tossicità per gli animali domestici, a seconda delle quantità ingerite. Può provocare – irritazione della bocca e dello stomaco, salivazione eccessiva, formazione di schiuma in bocca, gonfiore della bocca, della lingua e delle labbra, vomito, diarrea.
Stella di Natale
Anche la meravigliosa Stella di Natale comporta rischi per i nostri animali. Può infatti provocare danni all’apparato digerente in seguito all’ingestione o alla masticazione di foglie e brattee. Tra i sintomi che si possono presentare, troviamo irritazioni delle mucose dell’apparato digerente, dermatiti vescicolari, bruciore a lingua e labbra, edema, congiuntivite, lacrimazione, vomito, diarrea, tremori.
Agrifoglio
Foglie e bacche rosse dell’agrifoglio possono provocare disturbi dell’apparato gastro-intestinale, che si manifestano con sintomi quali vomito, diarrea, torpore. Nei peggiori casi si può arrivare al coma e alla morte. Una ventina di bacche basterebbero per uccidere un cane, a causa delle sostanze emetiche e purganti in esse contenute, segnala il Centro Veterinario SantaLucia.
Aloe Vera
L’aloe vera è potenzialmente pericolosa sia per i cani che per i gatti, a causa delle saponine e del lattice. Le saponine possono causare vomito e diarrea, mentre il lattice, che riveste la parte interna della foglia, può causare crampi, diarrea, nausea e disidratazione. Inoltre se si abbassano i livelli della glicemia, il cane può andare in coma o addirittura morire. (Leggi anche: Forse non lo sai ma questa favolosa pianta che adori può essere tossica per il tuo cane)
Cycas revoluta
Secondo uno studio pubblicato su Science Direct, l’ingestione di alcune parti della Cycas revoluta è molto pericolosa sia per gli animali domestici. Anzi, è addirittura una delle cause più frequenti di avvelenamento sia per i cani che per i gatti in Europa. La pianta d’appartamento è tossica in tutte le sue parti, ma in particolare nei semi. L’ingestione può causare vomito, sangue nelle feci, diarrea, diminuzione dell’appetito, sete, minzione aumentata, paralisi, dolore addominale, convulsioni e coma.
Altre piante pericolose per gli animali domestici
Le piante elencate non sono le uniche a essere pericolose per i nostri animali domestici. Per esempio anche la Bella di notte ha semi e radici tossici, e così :
- il vischio,
- il ricino,
- l’azalea,
- il rododendro,
- l’iris,
- il tulipano,
- l’anemone,
- il ciclamino,
- il ranuncolo,
- la primula,
- il mughetto e molti altri.
Sul sito Enpa Milano e sul sito della clinica La Veterinaria, trovate ulteriori elenchi di piante tossiche per cani e gatti.
Cosa fare se sospettate un’intossicazione da piante
La cosa migliore da fare è contattare immediatamente il veterinario facendogli sapere di quale razza, età, peso è l’animale, la pianta che potrebbe aver ingerito, il tempo trascorso più o meno dal momento dell’ingestione, i sintomi che presenta. Pur non essendoci antidoti, ci sono terapie che possono aiutare l’animale a riprendersi, a seconda dei casi.
Clinica La Veterinaria consiglia inoltre di evitare di indurre il vomito in autonomia, di evitare la somministrazione di liquidi e di medicinali, che potrebbero causare effetti collaterali pericolosi.
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