I tuoi fiori stanno davvero aiutando le api? Pesticidi tossici presenti anche nelle piante ornamentali di vivai e supermercati

Noi le acquistiamo e coltiviamo in giardino o terrazzo in completa buona fede per aiutare le api e gli altri insetti, ma piante come girasoli, lavanda o giacinti possono contenere residui di pesticidi dannosi e diventare così delle vere e proprie "trappole velenose" per i preziosi impollinatori

Più volte vi abbiamo consigliato di mettere nel vostro giardino o terrazzo delle piante amiche delle api, così da aiutarle e sostenerle, considerando che sono messe seriamente a rischio dalla perdita di biodiversità e dai pesticidi. Ma purtroppo – in piena buona fede – potremmo fare un grave errore, ovvero quello di acquistare una pianta al vivaio o al supermercato trattata proprio con pericolosi pesticidi.

A segnalare questa problematica, spesso ignorata o comunque sottovalutata, è una nuova indagine di BUND, un’organizzazione non governativa tedesca dedita alla salvaguardia della natura e alla protezione dell’ambiente,  realizzata in collaborazione con l’austriaca Global 2000.

L’indagine, che è andata a caccia di pesticidi sulle piante ornamentali, si è svolta su 44 campioni acquistati in diversi punti vendita in Germania e Austria (vivai, supermercati ma anche grandi store come IKEA). Quasi tutti (42), effettivamente, sono risultati contaminati da pesticidi, con una media di 7,7 diverse sostanze attive. In particolare, le sostanze pericolose per le api sono state trovate nel 40% dei campioni.

In totale, i pesticidi presenti sulle piante ornamentali erano 64 e di questi 11 sono classificati come altamente tossici per le api. Insomma, l’indagine ha scoperto che, gran parte delle piante presenti attualmente nei vivai (almeno in Germania ma possiamo ipotizzare una situazione simile anche nel nostro Paese) si rivelano in realtà trappole velenose per le api, mentre magari noi le stiamo acquistando con il buon proposito di aiutarle.

Già nel 2014 Greenpeace aveva acceso i riflettori su questo paradosso attraverso il dossier Eden Tossico che analizzava proprio le piante ornamentali italiane, trovando tracce significative di pesticidi neonicoidi:

Come ha dichiarato l’esperta di pesticidi BUND, Corinna Hölzel:

La coltivazione di piante ornamentali ha effetti catastrofici su api e altri insetti. I consumatori vogliono salvare le api e fermare la morte degli insetti, acquistano piante da fiore pubblicizzate dai rivenditori come amiche delle api. Tuttavia, piante come girasoli, lavanda o giacinti possono contenere residui di pesticidi dannosi per le api. Le api assorbono tossine nocive per gli insetti attraverso il nettare e il polline, il salvataggio delle api desiderato diventa una trappola velenosa.

Tra l’altro, quel 40% di piante tossiche conteneva anche pesticidi che non avevano più l’approvazione dell’UE al momento del prelievo dei campioni. In merito a questo l’esperta del BUND ha dichiarato:

Il fatto che i produttori europei vendano pesticidi a paesi del Sud del mondo, che non sono più consentiti in Europa a causa del pericolo che rappresentano per le persone e l’ambiente, è scandaloso. Sono usati lì, ad esempio, nella coltivazione di piante ornamentali, mettono in pericolo i lavoratori e inquinano l’ambiente. Il ciclo tossico si chiude quando gli Stati membri dell’UE importano piante ornamentali che contengono tali pesticidi senza l’approvazione dell’UE.

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@bund

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Già nel 2021, Global 2000 e BUND avevano esaminato le piante amiche delle api alla ricerca di residui di pesticidi, riscontrando livelli di contaminazione molto elevati. Ripetendo il test nel 2022 si sperava che la situazione fosse migliorata ma, come avrete capito, non è affatto così.  I risultati, al contrario, sono decisamente allarmanti.

Ma una soluzione c’è

La soluzione c’è ed è molto semplice. Se vogliamo mettere piante utili alle api nel nostro giardino, terrazzo o sul balcone, acquistiamole sempre da agricoltura biologica o non trattate. In questo modo saremo sicuri di fare qualcosa di buono per questi preziosi insetti, evitando al contrario di avvelenarli inconsapevolmente.

Fonte:  BUND

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