È possibile tenere le piante in camera da letto? E se si quali scegliere? Tolgono davvero ossigeno di notte?
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Le piante coltivate in appartamento portano la natura nelle nostre case, arredano, migliorano l’umore e aiutano a rendere l’aria più pulita. Esistono piante che possiamo tenere anche in camera da letto? Molti risponderebbero di no, poiché convinti che le piante in camera da letto facciano male, ma è davvero così?
Possiamo tenere le piante in camera da letto?
Il motivo per cui diverse persone ritengono dannoso tenere le piante in camera da letto è legato a una semplificazione del processo della fotosintesi clorofilliana.
Le reazioni della fotosintesi consentono alle piante di ottenere energia per incorporare l’anidride carbonica atmosferica in scheletri organici nel ciclo di Calvin-Benson, in cui si producono zuccheri e amido. In questo processo la pianta utilizza acqua e luce, consuma anidride carbonica e rilascia ossigeno: tale reazione avviene prevalentemente di giorno, poiché necessita di energia solare.
Accanto alla fotosintesi avvengono però altri due processi che anziché consumare anidride carbonica la producono: la respirazione e la fotorespirazione.
La respirazione è un processo continuo che comprende tutte le reazioni ossidative della sostanza organica per produrre energia e intermedi che entrano in altre vie metaboliche. In pratica, gli zuccheri e l’amido prodotti grazie alla fotosintesi vengono poi demoliti per ottenere energia e per produrre metaboliti utili alla pianta, come lipidi e amminoacidi, clorofilla e altri pigmenti, flavonoidi, terpeni eccetera.
La fotorespirazione è invece un processo che si sovrappone alla carbossilazione che avviene nel ciclo di Calvin. Attraverso la fotorespirazione la pianta consuma ossigeno e rilascia anidride carbonica, diminuendo il rendimento della fotosintesi. Questo avviene perché la rubisco, l’enzima coinvolto nella prima reazione del ciclo di Calvin, può catalizzare sia la carbossilazione – che sfrutta CO2 – sia l’ossigenazione che usa ossigeno.
Questo non rappresenta un grande problema per le piante che vivono in clima temperati, ma per quelle che abitano in regioni tropicali o desertiche potrebbe esserlo poiché in alcune condizioni ambientali, la fotorespirazione aumenta. Le piante che vivono in queste aree hanno però adottato delle strategie per adattarsi all’ambiente e rendere più efficiente la fotosintesi.
Sebbene la respirazione e la fotorespirazione rilascino anidride carbonica, in genere le piante fissano CO2 in quantità superiori rispetto a quella immessa in atmosfera, dunque non ci sono motivi per non tenere le piante in camera da letto.
Quali piante possiamo tenere in camera da letto
Come abbiamo visto, possiamo tenere le piante in camera da letto senza problemi, perché nonostante i processi di respirazione e fotorespirazione liberino CO2, la quantità di anidride carbonica assorbita dalle piante è maggiore a quella rilasciata nell’aria.
Esistono poi piante che per adattarsi all’ambiente circostante e per ridurre al minimo la fotorespirazione hanno elaborato strategie efficaci per concentrare l’anidride carbonica nel sito della rubisco e rendere così più efficiente la fotosintesi.
Questa variante per fissare il carbonio è nota come metabolismo acido delle crassulacee (CAM,crassulacean acid metabolism) ed è comune in molte piante che vivono in ambienti aridi, con scarse precipitazioni ed elevata evaporazione dell’acqua immagazzinata nei tessuti vegetali.
Le piante CAM chiudono gli stomi durante il giorno per evitare la perdita di acqua e li aprono di notte. Durante le ore notturne, dunque, assorbono l’anidride carbonica dall’ambiente. Per questo motivo, sono forse le piante più indicate da tenere in camera da letto.
- Sansevieria (Lingua di suocera)
- Beucarnea (Pianta mangiafumo)
- Maranta
- Areca Palmata
- Orchidea
- Spatifillo o Giglio della pace
- Pothos
Oltre a queste troviamo le piante succulente e grasse, come i cactus e l’agave, che richiedono davvero poche cure in cambio di molta soddisfazione.
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Si tratta di piante che si possono coltivare in vaso, per poterle tenere anche in camera da letto e che necessitano di un ambiente luminoso, caldo e asciutto. Alle piante grasse e succulente bisogna dare pochissima acqua, meglio ancora se nebulizzata in piccole quantità con uno spruzzino, e le irrigazioni devono essere distanziate nel tempo.
Se invece volete avere in camera da letto un’elegante pianta fiorita potete coltivare una o più orchidee. Queste splendide piante regalano spettacolari e durature fioriture purché si rispettino le loro esigenze.
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Le orchidee hanno infatti bisogno di molta luce, di irrigazioni abbondanti ma poco frequenti e di un microclima idoneo, che può essere ricreato collocando più piante nello stesso angolo della camera da letto o grazie alle nebulizzazioni di acqua attorno alle foglie.
Fonti di riferimento: Plant Biology/Plant Physiology/Unina
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