Economisti, giovani e contadini, i cinque ideatori della start-up offrono l’opportunità di avere un orto reale a portata di smartphone.
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Economisti, giovani e contadini, i cinque amici ideatori di questa start-up rivoluzionaria offrono a tutti l’opportunità di avere un orto reale a portata di smartphone.
Per tutti coloro che aspirano a produrre il proprio cibo e mangiare sostenibile ma non hanno spazio o tempo, è arrivato Orto 2.0, una cooperativa agricola innovativa di Roma, nata da 5 studenti di Tor Vergata, che offre la possibilità ai cittadini di coltivare l’orto e portare a tavola la bontà della terra attraverso il semplice uso di un’applicazione.
Zucchina auto-prodotta vs. zucchina del supermercato
L’idea è nata durante la condivisione dei pasti nelle pause pranzo della facoltà di Economia di Tor Vergata. Mangiando insieme, Gianluca Nardo, Lorenzo Artibani, Marco Tomarelli, Stefano di Febbo e Alessandro Capannini hanno iniziato a confrontarsi sulla differenza tra i prodotti provenienti dall’orto e quelli degli scaffali del supermercato. Quelli che vivevano fuori città e coltivavano i loro ortaggi avevano delle zucchine molto buone, mentre il resto del gruppo no.
Il desiderio di riavvicinare i cittadini alla natura offrendogli l’opportunità di avere dei prodotti freschi dai sapori genuini a km0 è stato il movente di questo progetto. Adesso Orto 2.0 ha 70 orti da 50 mq ognuno sui campi dell’orto botanico di Tor Vergata. Qualsiasi persona può affittare, gestire, personalizzare e monitorare il proprio terreno direttamente dall’app dedicata; saranno poi i giovani contadini “le braccia” ad occuparsi dell’intero ciclo di coltivazione, lasciando le porte aperte per la partecipazione al processo produttivo.
Un software sano per il tuo sistema operativo
L’applicazione è disponibile su Apple Store o Play Store. Ogni utente viene guidato da un algoritmo per posizionare le piante nel miglior modo, evitando così, ad esempio, di piantare a novembre gli spinaci insieme ai pomodori. La crescita delle piante può essere osservata attraverso una webcam, in modo tale da monitorare la crescita delle piante e verificare che si rispettino tutte le linee guida della coltivazione naturale tra cui il divieto d’uso di pesticidi e additivi chimici. Al termine del processo il cliente potrà scegliere se farsi inviare il raccolto direttamente a casa o venirlo a ritirare sul campo.
Questi non sono gli unici servizi offerti. Nel caso ci fossero dei surplus di produzione, c’è anche la possibilità di scambiare i prodotti con il resto degli utenti. Quindi non solo si promuove l’auto-consumo come stile di vita sostenibile e si dà una maggiore consapevolezza ai consumatori riguardo la provenienza e la qualità dei prodotti che arrivano a tavola; ma si ricostruisce anche il vero senso di comunità.
Realtà come queste vanno sostenute perché proteggono la nostra sovranità alimentare. Come dice il contadino-filosofo e saggista Pierre Rabhi: “coltivare l’orto è un gesto rivoluzionario”. I ragazzi di Orto 2.0 vorrebbero creare altri punti e portare cibo sano e a km0 nelle città, unificando la figura del produttore a quella del consumatore e consolidare l’agricoltura sociale nelle sue attività.
“FarmVille” reale
Dal prossimo 31 dicembre 2020 non sarà più possibile accedere a FarmVille – uno dei giochi più popolari di Facebook – per via della ‘pensione’ riservata a Flash Player da Adobe. Nel caso siate accaniti giocatori e non sapete come potrete farne a meno, perché non fare il grande salto dalla fattoria virtuale ad un orto reale? Come nel gioco potrete gestirlo online, divertirvi piantando ortaggi di stagione, condividere con altri “contadini urbani” e abbracciare uno stile di vita sostenibile; ma con la differenza che i frutti della vostra raccolta arriveranno per davvero sulle vostre tavole.
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