Orti urbani: una rivoluzione verde, dalle scuole alle aziende. Il protocollo per diffonderli in tutta Italia

Favorire la diffusione degli orti urbani in tutte le città italiane a favore dello sviluppo sociale del territorio e della creazione di nuovi spazi verdi. Ecco l’obiettivo principale del protocollo di intesa firmato oggi, giovedì 26 maggio, da Anci e Italia Nostra a Roma.

Favorire la diffusione degli orti urbani in tutte le città italiane a favore dello sviluppo sociale del territorio e della creazione di nuovi spazi verdi. Ecco l’obiettivo principale del protocollo di intesa firmato oggi, giovedì 26 maggio, da ANCI e Italia Nostra a Roma.

L’idea è di favorire la conoscenza e la diffusione della cultura degli orti urbani su tutto il territorio italiano come realtà sociale, urbanistica e storica di primo livello. In particolare gli orti urbani serviranno per strappare dal degrado le zone delle città che più hanno bisogno di essere recuperate e valorizzate.

Questa mattina a Roma si è svolta una conferenza stampa in cui gli obiettivi del protocollo per gli orti urbani sono stati illustrati da Nicola Chionetti, delegato ANCI Agricoltura e promozione delle tipicità e da Marco Parini, presidente di Italia Nostra.

Il responsabile Nazionale Progetto Orti Urbani Evaristo Petrocchi ha dichiarato che: “Il progetto nazionale Orti Urbani di Italia Nostra in questi 10 anni ha registrato un interesse sempre crescente che ha portato ad alleanze con importanti istituzioni, tra cui Ministero dell’Agricoltura, Ordine degli Agronomi, ANCI, mettendo tante forze in campo”.

Ora occorre che ognuno faccia la propria parte per reperire le risorse necessarie a incentivare e sviluppare l’agricoltura etica, creare nuovi posti di lavoro e, al contempo, tutelare il paesaggio agrario, a parere di Italia Nostra.

Italia Nostra aveva presentato il protetto Orti Urbani in occasione di Expo 2015 come iniziativa nazionale rivolta a privati e enti pubblici che essendo in possesso di aree verdi e volessero destinare all’arte di coltivare nel rispetto della memoria storica dei luoghi e delle regole etiche di rispetto della terra e dell’ambiente.

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“Si tratta in sostanza, pur nelle differenti caratterizzazioni geomorfologiche dei luoghi, si tende a definire una modalità comune in tutta Italia (partendo dalle linee guida elaborate dalla Facoltà di Agraria dell’Università di Perugia) di come “impiantare” o conservare un “orto”, che va inteso nel senso di parco “culturale”, teso a recuperare specie in via di estinzione ma anche a coltivare prodotti di uso comune con metodologie scientifiche. Prodotti che potrebbero poi essere anche venduti dagli interessati a prezzi economici nella logica di accorciare la filiera dal produttore al consumatore”ha spiegato Italia Nostra.

Ora la speranza di tutti coloro che desiderano coltivare un orto in città è che grazie alla firma del nuovo protocollo si possano introdurre delle novità per facilitare la nascita e lo sviluppo degli orti urbani in tutte quelle zone dove non sono ancora presenti, comprese le aziende, le scuole e le aree cittadine degradate che meritano di essere recuperate a favore della nascita di nuovi spazi verdi per la coltivazione, la socialità e l’aggregazione.

Guarda qui le schede degli orti urbani già avviati in numerose città italiane in collaborazione con Italia Nostra.

Marta Albè

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