Riaprire gli orti al tempo del coronavirus? La petizione online

Una petizione online chiede la riapertura degli orti coltivati per hobby perché sono fonte di autosostentamento e di benessere psico-fisico

Dall’11 marzo scorso, lo sappiamo bene, nessuno di noi può uscire dalla propria abitazione se non per comprovate necessità di lavoro, situazioni di necessità e motivi di salute.

Secondo le direttive, coltivare un orto non rientra chiaramente in nessuno di questi casi, dunque chi ha un appezzamento di terra che non si trovi in prossimità della propria abitazione, è costretto a rinunciare a prendersene cura.

Certo, in piena emergenza coronavirus, tutti noi stiamo facendo sacrifici per il bene di tutti e anche chi ha un orto sta rispettando le regole dettate dai Dpcm rimanendo a casa.

La coltivazione dell’orto rappresenta però per migliaia di cittadini – tra cui moltissimi anziani – una forma di autosostentamento oltre che un hobby salutare, che impegna le mani e libera la mente, e al momento è difficile prevedere quando la nostra libertà di movimento sarà ripristinata.

Così, un paio di settimane fa, gli i piccoli coltivatori e gli hobbisti hanno lanciato una petizione online diretta ai Ministri Roberto Speranza e Luciana Lamorgese e al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

Attraverso la raccolta firme, i cittadini chiedono di poter tornare a prendersi cura di orti e frutteti che si trovano a poca distanza dalla propria abitazione e che per loro è fonte di cibo sano e genuino e di benessere psico-fisico.

“Andare a coltivare un orto in piena campagna evita di sicuro assembramenti di persone, evita code al supermercato nell’acquisto di frutta e verdura dove invece questi assembramenti si verificano, è quindi in perfetta linea con le direttive emanate dal governo”, si legge nelle motivazioni che hanno portato a chiedere la riapertura degli orti.

“La terra è una risorsa, è un bene primario di sostentamento, i piccoli coltivatori e gli hobbisti sono numerosi, anche possedendo solo poche centinaia o migliaia di metri quadrati la loro somma porta a numeri considerevoli nella coltivazione, perlopiù sana, biologica e genuina.

Possono contribuire ad alleggerire il compito della filiera dell’agricoltura professionale in merito alla produzione di frutta ed ortaggi, filiera che potrebbe anche avere problemi di produzione in questo periodo di limitazioni a livello nazionale.

La coltivazione dei piccoli orti è sempre stata una realtà rurale di sostentamento economico, non togliamo questa opportunità agli Italiani”, conclude il testo.

In sole due settimane la petizione ha superato 10mila adesioni e ora punta al traguardo delle 15mila firme.

Fonti di riferimento: Change.org

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