Scopri come coltivare questo fiore affascinante non a caso conosciuto come Perla Azzurra, dove posizionarlo, quando piantare il bulbo per avere un balcone o un giardino coloratissimo questa primavera
Indice
Muscari, conosciuto anche come Giacinto d’uva, “Giaggiolo di Traiano” o “Perla Azzurra” è un genere di piante perenni appartenenti alla famiglia delle Asparagaceae. Originario dell’Europa, dell’Asia occidentale e del Nord Africa, il Muscari è apprezzato per i suoi fiori a forma di campana di colori blu, viola, bianco o giallo che sbocciano in primavera. Queste piante sono generalmente facili da coltivare e richiedono poche cure.
Per coltivare il Muscari, scegliete un luogo con piena esposizione solare o ombra parziale. Il terreno dovrebbe essere ben drenato e arricchito di materia organica. I bulbi si piantano in autunno, a una profondità di circa 8 cm e con una distanza di 8-10 cm l’uno dall’altro. Durante la stagione di crescita, vanno annaffiati regolarmente, ma evita teil ristagno d’acqua per prevenire la marciume dei bulbi.
Il Muscari non richiede molta manutenzione. Tuttavia, potrebbe essere necessario proteggerlo da parassiti come lumache e chiocciole. Dopo la fioritura, lasciate che le foglie ingialliscano e muoiano naturalmente, poiché questo processo aiuta la pianta a immagazzinare energia per la prossima stagione di crescita.
Per quanto riguarda le cure, il Muscari non necessita di fertilizzanti se il terreno è già ricco. Se il terreno è povero, poteteaggiungere un fertilizzante bilanciato in primavera. In caso di malattie fungine, come la muffa grigia, rimuovete le parti infette della pianta e applica un fungicida.
Storia e origini
Le prime notizie riguardo alla coltivazione del Muscari risalgono alla fine del XVI secolo, e da quel momento la sua popolarità non ha mai subito particolari declini, soprattutto grazie agli affascinanti effetti cromatici che è possibile ottenere accostandoli ad altri fiori. La specie più diffusa e commercializzata fino ad oggi è il Muscari armeniacum, noto per la prolungata e vistosa fioritura di un intenso colore blu e per la profonda fragranza dei suoi fiori.
Il nome “muscari” fu dato a questa pianta da Carolus Clusius (1526 – 1609), un botanico francese naturalizzato olandese, e deriva dalla parola greca “musk” che significa muschio, in riferimento al profumo rilasciato da alcune specie di Muscari, simile a quello del muschio.
In altre parti del mondo, questa pianta è conosciuta come “grape hyacinths”, che letteralmente tradotto significa “giacinto a grappolo”, a causa della sua somiglianza con il giacinto.
In Italia, alcune specie spontanee di Muscari vengono popolarmente chiamate: “pan del cucco”, “giacinto dal pennacchio”, “giacinto delle viti”, “cipolla canina”, “cipolla selvatica”, “lampascione”, e altri.
Varietà di Muscari
Le varietà popolari di Muscari includono:
- Muscari armeniacum (Giacinto d’uva comune): questa varietà classica presenta vivaci grappoli blu che ricordano piccoli acini d’uva.
- Muscari aucheri ‘Blue Magic’: una splendida varietà di Muscari blu con spighe floreali più grandi e allungate.
- Muscari latifolium (Giacinto d’uva a foglia larga): riconosciuto per i suoi fiori bicolore unici con segmenti blu e bianchi.
Come coltivare i Muscari in giardino
Il Muscari è una pianta robusta che si presta bene alla naturalizzazione in prati e ai piedi di alberi e arbusti, diffondendosi autonomamente una volta piantate, è una delle bulbose più semplici da coltivare: basta piantare i piccoli bulbi in autunno e non intervenire ulteriormente. Vengono estratti dal terreno solo se si desidera propagarli.
Durante l’inverno, la parte aerea della pianta muore, ma il bulbo rimane in vita sotto terra e fiorirà nuovamente con l’arrivo della primavera. Queste piante sono utilizzate a piena terra per creare aiuole e bordure fiorite, ma anche in vaso come piante ornamentali per appartamenti, balconi e terrazze.
Il bulbo del Muscari ha una forma simile a una piccola cipolla, e dalla pianta si sviluppano spighe costituite da piccole campanelline blu, che sbocciano in primavera. Durante i mesi più freddi, dal bulbo si sviluppano foglie verdi intense, carnose, strette e lunghe circa 30 centimetri, che si incurvano sotto il proprio peso. I frutti del Muscari sono piccole capsule ovato-trigonali contenenti semi scuri e rugosi.
Dove posizionare i Muscari e che terreno usare
I Muscari amano i luoghi luminosi e soleggiati, ma crescono bene anche in zone semi-ombrose, come ai piedi di grandi alberi. Sono bulbose che tollerano anche basse temperature, quindi in inverno non è necessario proteggerle. Crescono bene in terreni misti, fertili, sciolti e ben drenati. Il substrato ottimale è un mix composto da 2 parti di torba e una di sabbia, arricchito con concime organico ben maturo.
Ogni quanto annaffiare i Muscari
I Muscari sono bulbose che non temono la siccità e si accontentano dell’acqua piovana. Tuttavia, è consigliabile annaffiarle regolarmente durante il periodo di ripresa vegetativa, che va da febbraio fino a giugno.
Come concimare i Muscari
Nell’ultima parte dell’inverno, prima di piantare i bulbi dei Muscari, è consigliabile migliorare il terreno aggiungendo del concime organico in forma di pellet. Durante l’intero periodo della fioritura, ogni 20 giorni, è bene fornire un concime appositamente formulato per le bulbose. Questo contribuirà a prolungare la fioritura e a rinforzare i bulbi. Quando le foglie cominciano a perdere colore e a ingiallire, è opportuno interrompere le concimazioni.
Come moltiplicare i Muscari
I Muscari si riproducono attraverso la semina e la divisione dei bulbi, ma la semina è poco comune perché richiede molto tempo e le nuove piante, a causa della variabilità genetica, non avranno le stesse caratteristiche della pianta madre.
La propagazione tramite divisione dei bulbi è decisamente più fattibile, è possibile separare i bulbilli che crescono lateralmente al bulbo madre e conservarli adeguatamente fino al momento della messa a dimora. La divisione dei bulbi per la propagazione di solito avviene dopo circa 2 anni dalla messa a dimora. Per ottenere fiori dagli esemplari propagati tramite semina o bulbilli, è necessario attendere almeno 2 anni.
Per mettere poi a dimora i bulbi il terreno in cui saranno piantati deve essere ben lavorato. Utilizzando un punteruolo, si creano delle buche profonde circa 5-6 cm, distanziate tra loro di circa 10 cm. Successivamente, si posizionano i bulbi nelle buche con l’apice rivolto verso l’alto.
Quando e come piantare i bulbi di muscari?
Il periodo ideale per piantare i bulbi di muscari è l’autunno, tra settembre e novembre. Questo garantisce ai bulbi il tempo necessario per radicarsi prima dell’inverno, preparandosi per la meravigliosa fioritura primaverile.
I bulbi di muscari dovrebbero essere piantati ad una profondità di circa 8-10 cm lasciando una distanza di circa 7-10 centimetri di spazio tra un bulbo e l’altro, garantendo così spazio sufficiente per crescere senza intralciarsi a vicenda. Assicuratevi che la parte appuntita del bulbo sia rivolta verso l’alto. Questa è la parte da cui germoglierà il fiore.
Una volta piantati, annaffiate leggermente i bulbi. Dopo di che, durante l’inverno, non avranno bisogno di molta acqua, poiché il bulbo attingerà l’umidità necessaria dal terreno circostante.
Come coltivare i Muscari in vaso
I Muscari si adattano facilmente alla coltivazione in vaso. In autunno, si seleziona un vaso di medie dimensioni con una miscela specifica ben drenata e si piantano i bulbi a una profondità di circa 8 centimetri, mantenendo una distanza di almeno 5 centimetri tra di essi. Durante il periodo di crescita e fioritura, è importante mantenere il substrato costantemente umido. Gli innaffiamenti vanno sospesi quando le foglie iniziano a appassire.
Come rinvasare le piante di Muscari
Le piante di Muscari coltivate in vaso necessitano di essere trasferite in contenitori più ampi quando lo spazio per l’espansione dei bulbi è limitato. Il nuovo vaso dovrebbe essere più largo che alto e il terriccio completamente sostituito con uno ricco di materia organica.
Come conservare i bulbi di Muscari
I bulbi di Muscari possono essere lasciati a dimora in quanto resistenti al freddo. Ecco come procedere nel caso si desideri conservarli:
- Estrazione: estraete i bulbi dal terreno quando le foglie sono completamente secche.
- Pulizia: pulite i bulbi dal terreno e dalle radici avvizzite.
- Asciugatura: lasciate asciugare i bulbi all’aria aperta in un luogo ombreggiato per alcuni giorni.
- Imballaggio: mettete i bulbi in sacchetti di carta forata e conservateli in un luogo asciutto e buio fino al momento del successivo impianto.
Quali sono le malattie e i parassiti che attaccano i Muscari
I Muscari, come tutte le altre piante a bulbo, sono sensibili al marciume radicale causato dal ristagno idrico e alla fusariosi, una malattia fungina che può svuotare il bulbo e, di conseguenza, causarne la morte, come può accadere per i tulipani, i Lilium e la Clivia.
Quando fioriscono i Muscari
La fioritura dei Muscari di solito si verifica tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera fino al mese di giugno, con alcune specie che iniziano a fiorire già da febbraio. È una fioritura abbondante e vivace, i fiori turgidi rimangono sulle steli per numerosi giorni. Le infiorescenze, sorrette da steli di colore verde scuro, sono disposte in spighe o grappoli compatti composti da 10-20 fiori a forma di piccole campanelle di un intenso colore blu.
Di che colore sono i Muscari
Oltre al colore tradizionale di questa pianta, il blu, esistono numerose specie e varietà di Muscari che presentano fiori in diverse sfumature. Ad esempio, il Muscari argaei con fiori bianchi, il Muscari moschatum con fiori gialli e verdi, il Muscari azerum con fiori più scuri e il Muscari botryoides con spighe più lunghe. In Italia, il Muscari armeniacum con i suoi distintivi fiori blu è molto diffuso. In commercio, si possono trovare ibridi con fiori doppi in varie tonalità come il lilla, il violetto, il bianco e il rosa.
I muscari sono commestibili?
I Muscari presentano notevoli proprietà benefiche per la salute in quanto sono ricchi di sali minerali, vitamine e fibre. Sono commestibili, ma è fondamentale saperli distinguere dalle altre bulbose velenose. Vengono raccolti e consumati previa sbollentatura. Il loro gusto ricorda quello degli asparagi, dei funghi e dei frutti rossi.
Sono utilizzati nella cucina pugliese e lucana, dove vengono cucinati stufati o bolliti in acqua e aceto per poi essere conservati sott’olio e aromatizzati con spezie. Inoltre, sia i fiori che i boccioli possono essere messi sott’aceto.
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