Da fabbrica abbandonata a casa delle api: a Mirafiori nasce un nuovo corridoio ecologico

Nella fabbrica abbandonata di Mirafiori di Torino dove negli anni Sessanta si costruivano macchine agricole, nasce una casa delle api

Uno spazio rigenerato e restituito in nuova veste alla città, ma anche un orto urbano dove api e insetti impollinatori saranno protagonisti. Parliamo della fabbrica abbandonata di Mirafiori di Torino dove negli anni Sessanta si costruivano macchine agricole, ma che da tempo è diventata un punto di riferimento per il quartiere.

Dopo decenni di abbandono, l’area post-industriale vive di nuova luce: terreni rigenerati dal punto di vista ambientale con un occhio alla sostenibilità grazie all’uso di compost di rifiuti organici e microrganismi. Adesso, dopo il contenzioso con il Comune e lo smantellamento del mercato agricolo, Mirafiori rinasce grazie al progetto Orto wow finanziato dalla Comunità europea nell’ambito di PrpGIreg, un programma che vuole rigenerare le aree post-industriali sia Europa che in Cina.

I primi lavori sono già iniziati. È OrtiAlti ad occuparsene, prevedendo sia un orto urbano con piante mellifere, in grado di attirare le api e gli altri insetti impollinatori, sia con un tetto verde sulla struttura. Tutto sarà pronto per Pasqua e una volta sistemata la struttura, la Fondazione Mirafiori farà una call per individuare associazioni e gruppi, venti in tutto, che gestiranno l’orto urbano.

Gli impollinatori, in particolare api e farfalle, ma non solo, sono essenziali per un ecosistema sano e funzionante. Per rendere le aree urbane più compatibili con gli impollinatori, le città dovrebbero ridurre l’uso di pesticidi, aumentare la dimensione degli spazi verdi e la diversità delle specie vegetali.
“Anche i corridoi verdi aiutano a prevenire la crescita isolata di popolazioni di insetti, fatto che può portare all’estinzione delle specie”, scrive la ProGIreg sul proprio sito.
L’orto ribattezzato ‘pollinator garden’ prevede sia la coltivazione di ortaggi che come dicevamo di piante mellifere. Per questo accanto ai cassoni ci saranno delle arnie e la conseguente produzione di miele a chilometro zero.

Una bella iniziativa soprattutto in un momento storico in cui api ed insetti impollinatori, faticano a colonizzare nuovi territori e a riprodursi in nuove aree per colpa di pesticidi e cambiamenti selvatici.

Fonti: Torino city Lab

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