Come piantare correttamente un albero di leccio (Quercus ilex) e seguire le cure necessarie per garantire una prosperosa vegetazione.
Indice
Il leccio, noto come Quercus ilex, è un albero sempreverde tra i più caratteristici del bacino Mediterraneo (si può trovare in Italia, in Spagna, in Grecia ed in altre zone dell’Europa meridionale, oltre che in Nord Africa) presente in campagna, in collina e nei contesti urbani.
Appartenente alla famiglia delle Fagaceae come il faggio, la quercia ed il castagno, il leccio può raggiungere dimensioni ragguardevoli, arrivando a misurare anche 30 metri di altezza, ed è celebre per la sua chioma densa e rigogliosa.
Presenta una corteccia scura e rugosa, le foglie sono ovali, coriacee e lucide, con margini dentati, mentre i fiori sono piccoli e gialli. Vista la natura sempreverde del leccio, le foglie rimangono verdi durante tutto l’anno, contribuendo a conferire all’albero il suo aspetto distintivo.
Il leccio svolge un ruolo cruciale negli ecosistemi mediterranei: le sue profonde radici aiutano a prevenire l’erosione del suolo mentre la sua ombra offre rifugio a numerosi animali selvatici. Inoltre, i frutti prodotti la leccio, le ghiande, forniscono cibo per una varietà di creature, compresi scoiattoli e cinghiali.
Quest’albero si trova spesso lungo le strade grazie alla sua resistenza all’inquinamento.
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Dove piantare un leccio
Il leccio è una pianta rustica, resistente, che prospera in climi mediterranei (estati calde ed inverni miti) ed è adatto per essere piantato in giardini, parchi o in zone boschive. Possono facilmente adattarsi ad una moltitudine di terreni (calcarei, argillosi, ecc…), presentando ben poche richieste e tollerano le alte temperature.
Assicurati che il luogo scelto offra spazio sufficiente per la crescita dell’albero e che riceva abbastanza luce solare diretta o parziale (il leccio soffre le gelate ed il freddo intenso), per questo dovrebbe esser esposto a Sud ed al riparo dal vento. Pur essendo una pianta in grado di adattarsi a qualsiasi clima, non dovrebbe essere piantato al di sopra dei 600 metri di altezza sul livello del mare.
Come piantare un albero di leccio
Per piantare con successo un albero di leccio, partiamo dagli strumenti:
- Pianta di leccio
- Forcone
- Zappa
- Palo di sostegno
- Concime
Veniamo ora al procedimento. Scegli un luogo soleggiato o semiombreggiato, che possa garantire luce solare diretta e protezione dal vento, e che abbia un terreno ben drenato, poi prepara una buca di almeno due volte il diametro della zolla della pianta. Dopodiché, aggiungi del terriccio di buona qualità, posiziona la pianta al centro della buca e riempila di terra.
Tampona la terra attorno alla pianta per eliminare le bolle d’aria ed annaffia abbondantemente. Se necessario, sistema un palo di sostegno per sostenere l’albero durante i primi mesi di crescita. Infine, distribuisci del concime intorno al leccio e monitoralo per i mesi successivi.
Quanto ci mette un leccio a crescere
Il leccio è una pianta a crescita lenta, che impiega molti anni per raggiungere le complete dimensioni. In condizioni favorevoli, può raggiungere i 20-25 metri di altezza in circa 50 anni, con una crescita di circa 20-30 cm all’anno.
Quanta acqua dare al leccio
I lecci sono piante resistenti alla siccità, che ben si adattano a climi caldi, ma durante i primi anni successivi alla piantagione sarà importante mantenere il terreno umido, annaffiando regolarmente, avendo cura di non lasciarlo completamente inzuppato. Dopo che l’albero è ben radicato, richiederà meno acqua. Monitora le condizioni del suolo ed annaffia solo quando il terreno risulta asciutto in profondità.
Come potare il leccio
Il leccio non necessita di potature frequenti, ma si può intervenire occasionalmente per mantenere una forma armoniosa ed eliminare i rami danneggiati, secchi o malati. La potatura andrebbe eseguita in inverno, quando la pianta si trova in riposo vegetativo, mentre dovrebbe essere evitata in primavera o in estate, poiché l’intervento potrebbe danneggiare l’albero.
Che differenza c’è tra il leccio e la quercia
Appartengono entrambi alla famgilia delle Fagaceae, condividendo anche la produzione di ghiande, ma il leccio è una pianta sempreverde, mentre la quercia è decidua ed in autunno perde le foglie.
Vediamo alcune ulteriori differenze:
- Foglie: le foglie del leccio sono coriacee e lanceolate, di colore verde scuro, mentre le foglie della quercia sono più delicate e di diverse forme, a seconda della specie.
- Habitat: il leccio è una pianta tipica della macchia mediterranea, mentre la quercia è una pianta che si adatta a diversi tipi di habitat.
Come riconoscere il leccio
Il leccio è riconoscibile per le sue foglie ovali, coriacee e lucide, con margini dentati, che rimangono verdi tutto l’anno, e questo è uno dei principali segni distintivi dell’albero.
La corteccia del leccio è scura e rugosa, mentre le ghiande, i suoi frutti, maturano in autunno e si presentano generalmente come solitari o in gruppi di poche unità e hanno un cappuccio che copre parte del frutto.
Come moltiplicare il leccio
Per quanto riguarda la moltiplicazione, il Leccio si replica attraverso i semi presenti nelle ghiande. Durante l’autunno, le ghiande raggiungono la completa maturazione e si può procedere con la raccolta e la semina in vaso, successivamente, le giovani piantine vengono trapiantate in terra entro circa tre anni. È fondamentale eseguire una pacciamatura con sostanze ricche di materiale organico per garantire una crescita ottimale.
Il seme del Leccio è di tipo temperato-recalcitrante, perdendo la sua capacità germinativa con l’essiccamento. Pertanto, è cruciale seminare immediatamente dopo la raccolta e conservare il seme preservando il giusto livello di umidità.
Quando fiorisce il leccio
Il periodo di fioritura del Leccio si colloca tra giugno e agosto, mentre la fruttificazione ha luogo nei mesi di settembre e ottobre, la pianta comincia a generare ghiande intorno ai dieci-quindici anni di vita. Si verifica una produzione particolarmente ricca di ghiande ogni 2 o 3 anni.
Il leccio rappresenta una fonte alimentare significativa per la fauna selvatica, come i cinghiali, e anche per quella domestica, come i maiali. Nel corso del tempo, è stata una delle principali risorse alimentari per gli abitanti rurali, contribuendo in modo essenziale alla loro alimentazione tradizionale nelle campagne.
Quali malattie e parassiti possono attaccare il leccio
Il Leccio è suscettibile all’attacco di malattie comuni che colpiscono anche molte altre varietà di querce. Alcuni insetti, come il Cerambice e la Filossera della quercia, possono compromettere la struttura interna del tronco e causare irritazioni nella pelle sia degli esseri umani che degli animali.
Tra i nemici del Leccio ci sono anche i funghi, come l’Oidio della quercia, che tendono a colpire soprattutto la chioma e le foglie, queste ultime diventano secche, si accartocciano e assumono una colorazione biancastra a causa dell’infezione fungina. Tuttavia, è possibile gestire queste patologie attraverso interventi di disinfestazione. Si nota che gli esemplari più giovani risultano più suscettibili agli attacchi di malattie e parassiti rispetto a quelli più maturi.
Curiosità sul leccio
In passato, le foglie di leccio venivano utilizzate per nutrire il bestiame, mentre il legno veniva impiegato per costruire mobili e navi, in diverse culture, quest’albero ha assunto il significato simbolico di resistenza, longevità, forza e prosperità.
Il leccio è un albero molto longevo, che puo raggiungere persino i 1000 anni di vita, è molto bello da vedere ed è molto resistente al fuoco, riesce infatti a sopravvivere anche a incendi molto intensi, non solo è anche un albero resistente all’inquinamento.
Secondo uno studio svolto Laboratorio di Terni di Arpa Umbria e l’Università “La Sapienza” di Roma, il leccio è anche un bioindicatore dell’inquinamento da metalli pesanti. Sono infatti state analizzate le concentrazioni di metalli presenti sulle foglie degli esemplari di Leccio nella zona circostante la fabbrica “Acciai Speciali Terni”. I risultati delle rilevazioni hanno evidenziato concentrazioni più elevate di metalli pesanti sulle foglie di Quercus ilex situati più vicino allo stabilimento di AST, con concentrazioni progressivamente inferiori nelle zone più distanti da esso. Inoltre, la ricerca ha confermato che la presenza di metalli pesanti sulle foglie è correlata a mutazioni nella morfologia delle stesse, sottolineando ulteriormente l’associazione tra l’inquinamento da metalli e le variazioni morfologiche nelle foglie della pianta.
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