Può accadere che le foglie della nostra pianta di rosmarino assumano un innaturale colore nero: perché succede e come possiamo rimediare?
Il rosmarino è una delle piante aromatiche più amate e più utilizzate per arricchire di gusto e profumo primi piatti, secondi a base di carne o pesce, contorni gustosi, patate e molto altro.
È molto utile anche per la cura dei capelli e del cuoio capelluto, può essere utilizzato inoltre per profumare gli ambienti domestici o addirittura come repellente naturale contro le zanzare durante la stagione estiva.
Insomma, si tratta di una pianta dai mille utilizzi, in cucina e non solo. Molte persone, per disporre sempre di rosmarino fresco in casa, scelgono di coltivarlo sul balcone o sul terrazzo, poiché si tratta di una pianta relativamente semplice da curare.
Tuttavia, può accadere che le foglie della nostra pianta assumano all’improvviso un innaturale colore scuro, tendente al nero. Perché succede questo e cosa possiamo fare per rimediare?
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Perché il rosmarino diventa nero
Il rosmarino è una pianta tipica delle zone fredde e ad alte latitudini (cresce in montagna, sopra gli 800 metri di quota), e ha bisogno di pochissima acqua per sopravvivere: questo lo si vede anche dalle foglie aghiformi, sviluppate proprio per minimizzare il dispendio idrico.
Anche se è possibile coltivare il rosmarino anche alle nostre latitudini, sul balcone di casa, è importante ricordare le caratteristiche della pianta per potersene occupare nel modo più corretto.
Se notiamo che le foglie si stanno progressivamente annerendo (prima sulle punte, poi su tutta la lunghezza), il motivo potrebbe essere una eccessiva irrigazione, che sta facendo marcire le radici nel terreno.
Per risolvere questo problema prima che sia troppo tardi, è opportuno procedere al rinvaso della pianta. Tiriamo fuori la pianta dal terriccio e puliamo con cura le radici: recidiamo, eventualmente, quelle che sono marce e irrecuperabili, tenendo quelle ancora sane.
Prendiamo un nuovo vaso per la nostra pianta e scegliamo un terriccio drenante, sistemando alla base del vaso uno strato di sassolini o di argilla, per favorire la fuoriuscita dell’acqua in eccesso.
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