Un orto rotante, trasportabile, smontabile. E facile da realizzare a casa vostra. È LapGarden, un progetto nato da un team di giovani architetti italiani e presentato al concorso di idee bandito dall’associazione culturale Lanificio Factory, l’Hortocontest. L’idea si basa, come suggerisce il nome, sulla possibilità di spostare, attraverso la rotazione, gli elementi che compongono l’orto, ottenendo così la possibilità e la libertà di modificare il terrazzo come meglio si crede, a seconda delle proprie esigenze.
Un orto rotante, trasportabile, smontabile. E facile da realizzare direttamente a casa vostra. È LapGarden, un progetto nato da un team di giovani architetti italiani e presentato al concorso di idee bandito dall’associazione culturale Lanificio Factory, l’Hortocontest. L’idea si basa, come suggerisce il nome, sulla possibilità di spostare, attraverso la rotazione, gli elementi che compongono l’orto, ottenendo così la possibilità e la libertà di modificare il terrazzo come meglio si crede, a seconda delle proprie esigenze.
“Un orto su ruote significa avere libertà di orientamento, soleggiamento, ombreggiamento, protezione dagli agenti atmosferici e, allo stesso tempo, una flessibilità nella fruizione dello spazio terrazza, che continua ad essere adatto ad ospitare eventi di ogni tipo. L’idea di base è legata quindi al dinamismo della configurazione planimetrica della piazza-tetto, partendo dalla creazione di due moduli base di orto su quattro ruote“, spiegano Adriana Butera, Chiara Celant, Silvia Columbo, Livianna Curri, Francesca De Sanctis e Manuela Priori.
Tutto quello che bisogna avere per costruire un LapGarden è, ovviamante, un terrazzo, o una semplice superficie pavimentata a piano terra, unito a una buone dose di entusiasmo. Bisogna, poi, procurarsi dei tubi metallici di acciaio zincato (ad esempio i tubi innocenti delle impalcature) – dei “bins” in legno (cassette della frutta), all’interno dei quali troveranno spazio le singole aiuole coltivate.
Piuttosto diffusi nell’ambito della raccolta agricola, i bins necessitano, per essere utilizzati come orto, di poche e semplici lavorazioni: applicazione alla base di quattro ruote orientabili con freni, inserimento di tessuto non-tessuto all’interno del contenitore ligneo, introduzione di terriccio e realizzazione del sistema di irrigazione “goccia a goccia”.
“Nel LapGarden – continuano i giovani architetti- i bins sono un elemento fondamentale ed assolvono la maggior parte delle funzioni diventando aiuole-orto, sedute, tavoli e contenitori per riporre attrezzi; possono essere distinti tipologicamente in completamente mobili e rotanti su un elemento fisso, un palo zincato, posto su uno degli spigoli del perimetro esterno“.
È così che, con pochi elementi di facile reperibilità, potrete attrezzare un orto urbano lasciando, allo stesso tempo, fruibile e vivibile il terrazzo. Il progetto, infine, suggerisce la possibilità di comprare teli di polietilene per coprire parte della struttura in inverno, creando delle piccole serre. E di utilizzare i tubi metallici per supportare l’impianto di irrigazione, oltre che, con l’ausilio di piante rampicanti e incannucciato, per il sistema d’ombreggiamento e protezione delle colture.
Roberta Ragni
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