Il giardino pensile terapeutico con percorso sensoriale del Policlinico Gemelli

Al Policlinico Gemelli di Roma si cura anche grazie alla Natura. È stato realizzato infatti un bellissimo giardino pensile terapeutico con percorso sensoriale, messo al servizio delle pazienti oncologiche e del personale dell'ospedale

Al Policlinico Gemelli di Roma si cura anche grazie alla Natura. È stato realizzato infatti un bellissimo giardino pensile terapeutico con percorso sensoriale, messo al servizio delle pazienti oncologiche e del personale dell’ospedale.

Per la prima volta in Italia, il Giardino Terapeutico porterà la chemioterapia al di fuori delle fredde stanze di un ospedale grazie a un’area riparata e protetta che permette di godere delle bellezze circostanti.

In questo modo le donne ricoverate potranno sperimentare un contatto diretto con la natura, con tutti i vantaggi che ne derivano sia psicologici che fisici.

Il giardino, inaugurato lunedì 18 giugno, è stato realizzato nell’ambito del progetto “Exploring the therapeutic benefits of biophilic design in hospital settings”, promosso con il Centro studi ReLab – Studies for Urban Re-Evolution.

Il progetto ha previsto la realizzazione del giardino terapeutico pensile e di interventi di design degli spazi indoor del 10° piano Ala O, in cui è stato creato anche un percorso multisensoriale e immersivo nature-oriented rivolto ai pazienti

“per accelerarne il recupero psico-fisico e per veicolare stimoli sensoriali e cognitivi volti a riconnettere positivamente i pazienti con lo spazio circostantesi legge nel comunicato ufficiale.

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È già stato ampiamente dimostrato da varie ricerche, anche in ambito internazionale, che la presenza di scenari naturali sia efficace nel ridurre l’ansia.

“In questi luoghi, ispirati alle regole del design biofilico e del design evidence based, si punta a recuperare la consapevolezza del valore terapeutico della natura, del sole, della ventilazione naturale, valore che è scomparso dalla progettazione degli ospedali nella seconda metà del XX secolo”, ha detto Simona Totaforti, Direttore Centro studi RELAB Studies for Urban Re-Evolution.

Il Giardino pensile, pur essendo uno spazio terapeutico e sensoriale rivolto al benessere delle pazienti dei percorsi clinico-assistenziali del Dipartimento Salute della Donna e del Bambino, sarà a disposizione anche del personale.

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Il giardino pensile

All’ingresso due pareti di verde verticale accolgono le pazienti e i visitatori: i muschi, i licheni e le piante sono stabilizzate attraverso un processo naturale ed ecologico per preservarne lo stato vegetale. Grazie alle ampie vetrate è possibile fruire del giardino anche quando c’è brutto tempo.

L’area dedicata alla chemioterapia

All’interno del Giardino è presente un’area riparata ma che consente di ammirare la natura, destinata alla chemioterapia. Si tratta di una novità assoluta per l’Italia: le pazienti, durante la terapia, potranno sperimentare un contatto diretto con la natura massimizzandone gli effetti benefici, circondate dalle piante e immerse in una sequenza naturale di stimoli sensoriali (il rumore dell’acqua, i suoni della natura, le variazioni di temperatura dell’aria, l’intensità variabile della luce, la presenza di piccoli animali come le farfalle).

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I percorsi sensoriali

Fuori dall’area di chemioterapia lungo il percorso del giardino, sono presenti gli agrumi e le piante aromatiche officinali scelte appositamente per mitigare gli effetti collaterali delle terapie e per consentire un’esperienza tattile e olfattiva.

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Il Giardino presenta anche due diverse aree di quiete e meditazione, con una differenze esposizione alla luce del sole. Il percorso sensoriale (sensory path), da fare a piedi nudi, alterna sassi di fiume, legno ed erba.

La sensazione dei sassi scaldati dal sole, il fresco dell’erba, gli oli essenziali del legno consentono di mitigare lo stress e di ritrovare l’equilibrio e l’armonia con gli elementi della terra” spiega il Policlinico.

È presente anche un sistema di segnaletica che guida nell’esperienza sensoriale del giardino e nella creazione del proprio percorso sensoriale personalizzabile.

“Fruire degli spazi naturali con libertà o seguendo i percorsi esperienziali suggeriti, aumenta il senso di controllo ambientale (spesso assente all’interno degli ospedali) e di benessere fisico, mentale ed emozionale, fino a favorire la riduzione del dolore, le potenzialità di recupero e a massimizzare gli effetti dei trattamenti” spiega la professoressa Totaforti.

Non poteva mancare la presenza dell’acqua, con lo scroscio rilassante proveniente da una fontana e da un piccolo giardino acquatico ricco di papiri e ninfee. Anche gli spazi interni sono stati pensati ispirandosi alla natura.

Un piccolo angolo rilassante e terapeutico, che potrà fornire ristoro e aiuto psico-fisico alle donne che combattono contro un tumore.

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Francesca Mancuso

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