Un comune in provincia di Vicenza da qualche mese sta promuovendo con la collaborazione di Coldiretti e Sis, la Società Italiana Sementi di San Lazzaro di Savena, Bologna, la divulgazione della coltivazione della facelia.
Ha un intenso colore viola, fiorisce da metà maggio a luglio e le api sono molto ghiotte del suo polline. È la facelia (Phacelia tanacetifolia), dalla quale si ricava un miele di alta qualità e funge anche da concime naturale una volta sfiorita. E ora, nel vicentino, si mira a divulgare la coltivazione proprio della facelia.
Si tratta di una delle migliori piante mellifere grazie alla sua prolungata fioritura che attrae api, bombi e altri insetti utili, tra cui i sirfidi (le cui larve predano determinati parassiti e gli adulti si nutrono di nettare e polline).
La facelia fornisce polline e nettare di altissima qualità e in agricoltura, poiché ricca di sostanze azotate, è utilizzata anche per il sovescio, una pratica agronomica con cui si procede all’interramento della coltura utilizzata come concime naturale. Il suo fusto può essere alto dai 30 ai 70/90 cm, è ramoso e in alto è ricoperto da peli ispidi.
I fiori hanno una magnifica infiorescenza scorpioide, arrotolata a spirale di colore blu-violetto.
Il Comune di Arcugnano, nella provincia di Vicenza, da qualche mese sta promuovendo la divulgazione della coltivazione della facelia con la collaborazione di Coldiretti e Sis, la Società Italiana Sementi di San Lazzaro di Savena, Bologna,
E così, oltre ogni attesa, sono arrivate chiamate da tutta la Provincia e i 200 chili di sementi a disposizione ai magazzini comunali di Torri per circa 20 ettari di terreno, forniti gratuitamente dalla Sis, sono già stati assegnati.
“Si tratta per lo più di coltivatori diretti o apicoltori – spiega l’assessore all’ambiente Gino Bedin – un’azienda importante di Arcugnano ha già fissato sementi per 10-12 ettari, altre invece hanno prenotato per 5/6 ettari complessivi. E poi ci sono tante microrealtà che hanno chiesto sementi per 500 o 1000 metri quadrati di terreno. Abbiamo anche avviato una collaborazione con Zovecendo, per una superficie di 2000/3000 metri quadrati, in cui gli apicoltori hanno compreso il valore agronomico oltre che ambientale dell’operazione facelia e quindi sono già venuti a prendersi le sementi”.
A chiamare sono stati anche tanti privati, per poterla coltivare nell’orto o nell’aiuola davanti casa.
Il perché di tanto successo? Con i suoi fiori viola, la pianta ha un aspetto delizioso, e poi, come dicevamo, rappresenta una sorta di concimazione naturale del terreno, perché una volta sfiorita lo arricchisce naturalmente di materia organica. In più, è un’ancora di salvezza per le api e la produzione di miele di qualità, perché se seminata a giugno, fiorisce a luglio e agosto, periodo in cui le api vanno in difficoltà per la mancanza di fioriture.
“Siamo decisamente soddisfatti dell’inaspettato successo dell’operazione
– conclude l’assessore Bedin che – speriamo di poter ripetere anche il prossimo anno. In modo da poter dare risposta alle tante richieste e continuare ad abbellire il territorio di Arcugnano.
Ben vengano, insomma, iniziative come queste che permettano alle preziose api di trovare rifugio e cibo con il polline. Seminando i fiori “salva-api” in grosse coltivazioni, ma anche in giardino, nell’orto, sul balcone, senza usare roba chimica, si dà una grande mano agli insetti messi a rischio dai pesticidi.
Ricordatevi, infatti, che sia le api domestiche che quelle selvatiche rivestono un ruolo fondamentale per la produzione di cibo. Senza gli insetti impollinatori, molti esseri umani e animali avrebbero difficoltà a trovare il cibo di cui hanno bisogno per la loro alimentazione e sopravvivenza.
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E una distesa di facelie, ma anche un fiore sul nostro balcone può salvare la vita delle api.