Prendi un vecchio comò, tanto fertile terriccio e molte piantine verdi e rigogliose. Ecco cosa ci vuole per creare un delizioso mini giardino da una vecchia cassettiera in disuso, come hanno fatto Curt e Jessica, giovane coppia di Los Angeles, del blog Grizzly Bear Modern
Prendi un vecchio comò, tanto fertile terriccio e molte piantine verdi e rigogliose. Ecco cosa ci vuole per creare un delizioso mini giardino da una vecchia cassettiera in disuso, come hanno fatto Curt e Jessica, giovane coppia di Los Angeles, del blog Grizzly Bear Modern.
La cassettiera, infatti, non aveva più un aspetto molto gradevole, irrimediabilmente segnata dal tempo e in contrasto con il nuovo arredamento della loro casa. Ma per i proprietari buttare via quel mobile, con i suoi tre cassetti ampi e spaziosi, sarebbe stato davvero un peccato. Ecco, allora, l’illuminazione: sarebbe stato bello riempirli con tante piante e fiori, che andassero a sostituire la biancheria ormai al suo posto altrove.
La trasformazione è stata tanto semplice quanto efficace: sono stati sufficienti una manciata di minuti, compresi quelli dedicati al trasporto del mobile dall’interno della casa sulla terrazza esterna, per dare vita a un mobile-giardino che ora dona molto fascino all’area esterna dell’abitazione. Riempito con vasi, piante e fiori, il nuovo spazio verde ha anche cassetti che possono essere aperti a diverse lunghezze o chiusi per proteggere le piante.
Curt e Jessica, dopo aver praticato dei fori sul fondo per il drenaggio dell’acqua, hanno deciso di piantare molte piante grasse, vivendo in un clima caldo e secco, in modo che potessero resistere il più a lungo possibile nel nuovo ambiente di vita. Ma nella cassettiera-giardino si può piantare qualsiasi pianta si desideri, a seconda della stagione e dei propri gusti.
Si tratta, infatti, di un esperimento di riconversione ben riuscito e facilmente replicabile, anche se sarebbe meglio non esporre la “creazione” direttamente alla furia degli agenti atmosferici, visto che il legno potrebbe deteriorarsi. Detto ciò, perché non provare?
Roberta Ragni