Il gelsomino è una delle più belle piante rampicanti sempreverdi, ideale per abbellire il nostro giardino o la nostra terrazza. Scopriamo come coltivarlo, i periodi di fioritura e come prendercene cura al meglio
Indice
Il gelsomino appartiene al genere Jasminum della famiglia delle Oleaceae, vene utilizzato come pianta ornamentale ma anche per la produzione di fragranze naturali e di tisane, grazie al particolare profumo dei suoi fiori, apprezzato e utilizzato da millenni.
Nel mondo esistono numerose varietà di gelsomino. Si tratta sempre di piante arbustive che il più delle volte sono rampicanti. Inoltre viene spesso confuso con quello che, non a caso, viene definito “falso gelsomino” che però fa parte della famiglia delle Apocynaceae. Vi spieghiamo come coltivare il gelsomino e quali sono le varietà di gelsomino più diffuse.
Esistono oltre 200 varietà di gelsomino nel mondo. Tra le varietà di gelsomino più diffuse e più comuni troviamo sia piante che fioriscono in primavera, sia gelsomini che prevedono autunno e inverno come periodo di fioritura.
Varietà di gelsomino
Jasminum officinale
Il Jasminum officinale è il gelsomino comune. È noto anche come gelsomino bianco. Fiorisce a fine primavera e in estate con piccoli fiori bianchi e molto profumati. Si tratta della specie di gelsomino più diffusa in Italia. È molto resistente e sopporta bene anche gli inverni freddi. Le foglie sono caduche. La pianta è molto frugale. È una pianta rampicante originaria di Iran, India e Cina.
Jasminum polyanthum
Il Jasminum polyanthum conosicuto anche come gelsomino rosa è originario della Cina. È una varietà di gelsomino rampicante e sempreverde. La fioritura avviene durante il periodo invernale. I fiori sono larghi e riniti in grappoli. La pianta può toccare i 2,5 metri di altezza.
Jasminum primulinum (o Jasminum mesnyi)
Questa varietà di gelsomino è meglio conosciuta come gelsomino di primavera, gelsomino primulino o gelsomino giapponese. È una pianta arbustiva con fusti rampicanti. Fiorisce dalla primavera fino all’inizio dell’estate con fiori bianchi o gialli, a seconda della cultivar. I fiori sono delicatamente profumati.
Come coltivare il gelsomino
Il gelsomino, a seconda della varietà e delle dimensioni che può raggiungere la pianta, viene coltivato come pianta ornamentale da esterni in giardino oppure viene coltivato in vaso come pianta ornamentale da appartamento. Il gelsomino è originario per lo più delle regioni asiatiche e mediorientali a clima caldo, ma è anche una pianta molto rustica che si è adattata bene agli inverni del vecchio continente.
Il gelsomino viene coltivato in giardino per adornare muri, graticci e pergolati. Ha bisogno di supporti e sostegni soprattutto quando si tratta di un gelsomino rampicante. Anche se siete alle prime armi nella cura del giardino, non preoccupatevi, dato che il gelsomino non richiede particolari attenzioni.
La crescita del gelsomino avviene in modo facile e rapido. Il gelsomino rampicante ricopre in breve tempo le superfici a cui viene ancorato. Potrete piantare il gelsomino in giardino nelle vicinanze di cancellate, reti di separazione o staccionate per creare una vera e propria parete verde e fiorita. Il gelsomino coltivato all’aperto si alimenta grazie alle piogge, ma in ogni caso per quanto riguarda le innaffiature, la superficie del terreno dovrebbe sempre essere mantenuta umida.
Il gelsomino comune, o gelsomino bianco, preferisce terreno normale da giardino, leggero, fresco e ben drenato; la posizione è di mezzombra, al sole nelle regioni settentrionali. Il gelsomino di primavera preferisce terreno da giardino fresco e ricco di humus e esposizione in pieno sole. La riproduzione del gelsomino avviene per talea nel periodo che va da fine giugno.
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Come coltivare il gelsomino in vaso
Per coltivare il gelsomino in vaso informatevi presso un vivaio di fiducia riguardo alle dimensioni che la pianta che vorreste scegliere potrebbe raggiungere. Saranno necessarie potature prima dell’inizio della primavera per favorire la fioritura. Inoltre dovrete sistemare nei vasi dei sostegni in legno e dei graticci su cui il gelsomino possa arrampicarsi.
Scegliete di coltivare il gelsomino in vaso, e all’interno, soprattutto se vivete in una zona dove il clima invernale è molto rigido e dove le gelate sono frequenti. Potrete esporre il gelsomino all’aperto, in una zona soleggiata o di mezz’ombra, durante la primavera e l’estate per poi ritirare il vaso in un luogo riparato in autunno e in inverno.
Dovrete fare attenzione sia alle correnti di aria fredda sia alle esposizioni eccessive al sole. Anche per il posizionamento di un vaso di gelsomino in giardino scegliete dunque con molta attenzione la collocazione, in modo che la pianta non sia esposta né al vento né al sole cocente. Scegliete terriccio naturale adatto alle piante da fiore o date la preferenza direttamente al terriccio del vostro orto se lo avete a disposizione. È comunque adatto il comune terriccio da giardino. Potete aggiungere al terriccio dei vostri vasi torba e sabbia per migliorare il drenaggio. Annaffiate il gelsomino spesso in modo che la superficie del terreno rimanga costantemente umida.
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Dove va posizionato il gelsomino
Il gelsomino è una pianta che apprezza la luce solare ed il calore, quindi è consigliabile posizionarlo in un’area della casa o del giardino che riceva almeno 4-6 ore di sole diretto al giorno. Altro elemento importante per un buon sviluppo della pianta riguarda la scelta di un luogo in cui possa godere di una buona circolazione dell’aria. Assicuratevi di fornire un supporto o una griglia per il gelsomino, in modo che possa arrampicarsi e svilupparsi correttamente.
Quando rinvasare il gelsomino
Il gelsomino coltivato in vaso va rinvasato una volta all’anno. Il rinvaso avviene a settembre per il gelsomino che fiorisce in primavera e all’inizio della primavera per il gelsomino che fiorisce in inverno. Effettuando il rinvaso in questi periodi si evita di stress la pianta, che così avrà nuovi elementi nutritivi essenziali per un’abbondante fioritura.
Quando potare il gelsomino
La potatura è fondamentale per il gelsomino perché quest’intervento migliora il suo ritmo di crescita e ci permette di avere una pianta rampicante più robusta. Nel corso dei primi tre anni di vita il gelsomino va potato accorciando i rami alla base di circa due terzi, successivamente invece si può procedere co la cosiddetta potatura di ringiovanimento, eliminando quindi le parti secche e tagliando i rami.
Per quanto riguarda le specie come il Jasminum nudiflorum (che fiorisce tra la fine dell’inverno e la primavera) vanno potate subito dopo la fioritura, nel periodo che va da aprile a giugno. Invece per i gelsomini estivi – come il Jasminum officinale e il Jasminum grandiflorum – sarebbe meglio effettuare la potatura circa due settimane prima dell’arrivo della primavera.
Come riprodurre il gelsomino
Se volete riprodurre il gelsomino il metodo migliore è sicuramente quello per talea. Per farlo bisogna aspettare che i fusti siano semilegnosi e poi recidere un ramo all’altezza di un nodo e dividerlo in più talee. Per ognuna vanno tolte le foglie alla base, lasciandone soltanto una o due apicali. Successivamente occorre piantarle nel nuovo nuovo terriccio (mischiato con sabbia di fiume), innaffiando regolarmente le talee per mantenere un substrato umido. Il periodo migliore per operare una talea è la fine di giugno. L’ideale sarebbe farla radicare in un vaso per poi trasferirla dopo qualche mese nel terreno.
In alternativa potete optare per la riproduzione del gelsomino per propaggine. Si tratta di un sistema più lento, ma che comunque assicura ottimi risultati. Questo tipo di talea va eseguito in primavera. Bisogna procedere scegliendo il ramo più flessibile e semilegnoso, fissarlo grazie ad un supporto metallico all’interno di un vaso. In questo modo resterà unito alla pianta madre fino a quando la parte interrata non avrà radicato. Eliminate le foglie nel ramo da interrare e usate un terriccio morbido e ben drenato, mescolandolo con sabbia di fiume, visto che le nuove radici sono molto delicate. In genere la radicazione avviene dopo circa due mesi e sarà ben radicata dopo un anno. In questo momento la pianta sarà pronta per essere staccata dalla madre e rinvasata.
Come prendersi cura del gelsomino
Il gelsomino si adatta a diversi tipi di clima, ma predilige i luoghi soleggiati e non ama il freddo. Questa pianta cresce anche all’ombra, tuttavia ha bisogno di luce diretta circa un’ora al giorno. Quando le temperature sono particolarmente rigide le foglie tendono a cadere. Per questo è importante proteggere le radici del gelsomino, fornendogli uno strato di pacciamatura (con paglia, foglie secche o legno duro tagliuzzato). È bene ricordarsi, inoltre, di non esporre la pianta al forte vento. Se decidete di piantarlo in giardino, fatelo vicino a un muro che possa proteggerlo o vicino ad altre piante grandi che possono fare da “scudo”.
Il gelsomino riesce a resistere anche lunghi periodi di siccità, ma un’innaffiatura regolare (fatta 2/3 volte a settimana ma anche ogni giorno nei periodi più torridi) ne garantisce una buona crescita. Il consiglio è quello di annaffiarlo nelle ore più fresche della sera nei mesi estivi in modo da garantire un terreno umido più a lungo e nelle prime ore del mattino durante l’inverno. Infine, nel periodo autunnale si consiglia di pacciamare la base della pianta con del compost.
Cosa piantare insieme al gelsomino
Insieme al gelsomino potete coltivare altre piante come la mimosa e le petunie oppure altre piante rampicanti di grande effetto come le Clematidi. Se volete abbinarla ad una pianta aromatica, invece, consigliatissimo il timo.
Quando fiorisce il gelsomino
Il periodo di fioritura del gelsomino varia a secondo della specie. Il Jasminum primulinum – con i suoi grandi fiori gialli – fiorisce in primavera, da fine febbraio ad aprile. Invece, i fiorellini bianchi o leggermente rosati (dal profumo intenso) del Jasminum polyanthum sbocciano all’inizio della primavera. Per quanto riguarda il Jasminum officinale, infine, i suoi fiori bianchi e profumatissimi sbocciano a partire da giugno.
Quanto dura una pianta di gelsomino?
La durata di una pianta di gelsomino dipende da diversi fattori, tra cui le condizioni di crescita, le cure fornite e la varietà specifica di gelsomino.
In generale, i gelsomini sono piante perenni e sempreverdi, il che significa che possono vivere per molti anni se curati adeguatamente. Alcune varietà di gelsomino possono durare anche decenni. Tuttavia, è importante notare che le piante di gelsomino possono essere soggette a malattie, parassiti o condizioni ambientali sfavorevoli che possono influire negativamente sulla loro longevità.
Un’adeguata cura, che può comprendere una corretta potatura, l’irrigazione regolare, la somministrazione di concime e la protezione dalle temperature estreme, contribuisce a mantenere la pianta in buone condizioni e prolungarne la vita.
Quali sono le malattie e i parassiti che attaccano il gelsomino
In quanto una pianta rampicante, il gelsomino può essere soggetto all’infestazione da parassiti. Tra i più comuni attacchi che la pianta può subire si trovano la cocciniglia e gli afidi.
Durante la stagione primaverile o in periodi di clima mite, è possibile osservare la presenza di cocciniglie sulla pianta. Questi insetti di piccole dimensioni, non più grandi di 3 mm, si nutrono della linfa vitale della pianta posizionandosi sulle foglie. I danni iniziali causati da questi insetti includono il disseccamento dei germogli e delle foglie, che cadono una volta privati della loro linfa.
Inoltre, sulla pianta si può notare la presenza di una strana sostanza bianca chiamata melata. Questa melata consiste in rifiuti prodotti dagli insetti stessi. Nel caso in cui l’infestazione sia limitata, è possibile rimuovere manualmente i parassiti con l’aiuto di un batuffolo di cotone e successivamente disinfettare le aree interessate. Tuttavia, se gli insetti sono numerosi o se la pianta è di grandi dimensioni, potrebbe essere necessario utilizzare prodotti specifici.
Per prevenire l’attacco di questi parassiti, è consigliabile ridurre le innaffiature e migliorare il drenaggio del terreno per evitare la formazione di ambienti favorevoli all’infestazione. Gli afidi, d’altra parte, rappresentano un altro pericolo e sono piccoli pidocchi che attaccano la pianta in gran numero, succhiandone la linfa e causandone il deperimento. Per contrastare questo tipo di insetti, è necessario ricorrere all’uso continuo di insetticidi e prodotti difensivi.
Che differenza c’è tra il gelsomino e il falso gelsomino?
Il gelsomino ed il falso gelsomino (il cosiddetto rincospermo) sono due piante diverse che possono essere facilmente confuse a causa della somiglianza dei loro fiori e dell’intenso profumo che emettono.
Tuttavia, le differenze ci sono e sono piuttosto numerose:
- Innanzitutto, la famiglia botanica di appartenenza: il gelsomino appartiene alla famiglia delle Oleaceae, genere Jasminum, mentre il falso gelsomino fa parte della famiglia delle Apocynaceae, genere Trachelospermum.
- L’origine geografica è altresì diversa, visto che il gelsomino proviene dall’Asia mediorientale, mentre il falso gelsomino dall’Asia orientale, in particolare Cina e Giappone.
- Le discrepanze appena osservate non aiutano di certo a distinguere i due tipi di pianta, per questo vedremo di seguito le differenze evidenti, facilmente visibili ad occhio nudo, in grado di farci capire con quale delle due si abbia a che fare.
- Le foglie del gelsomino sono caduche e di un verde molto chiaro e delicato, mentre quelle del falso gelsomino sono di un verde scuro e non cadono durante l’inverno.
- Anche la forma dei fiori è diversa: nel gelsomino, i fiori sono costituiti da petali che ruotano sul proprio come una girandola , mentre nel falso gelsomino i petali sono piatti e si sviluppano intorno alla parte centrale, come una stella.
- Infine, il profumo: nel gelsomino è delicato, mentre nel falso gelsomino è più dolciastro ed invadente.
Come usare il gelsomino
Il gelsomino è una pianta affascinante e versatile che può essere utilizzata in diversi modi.
Piantare il gelsomino nel giardino può trasformarlo in un’oasi di profumi. Posizionatelo vicino all’ingresso, sulla veranda o in prossimità di finestre per godere del suo aroma intenso. Il gelsomino è anche un’ottima scelta per creare pergolati o archi fioriti, che aggiungono un tocco romantico e elegante all’area esterna.
I fiori di gelsomino possono essere utilizzati per preparare tisane profumate e rilassanti. Basta mettere alcuni fiori in acqua calda e lasciare in infusione per qualche minuto. La bevanda ottenuta avrà un aroma delicato e può aiutare a ridurre lo stress e favorire il relax. Inoltre, l’olio essenziale di gelsomino, estratto dai fiori, è ampiamente utilizzato in aromaterapia per promuovere il benessere mentale e fisico.
L’essenza di gelsomino può essere utilizzata per profumare prodotti per la cura del corpo come saponi, creme, oli e profumi. L’aroma dolce e floreale del gelsomino aggiunge una nota lussuosa e raffinata a questi prodotti, rendendo l’esperienza di cura personale ancora più piacevole.
Olio di gelsomino
L’olio di gelsomino è un prezioso estratto ottenuto dai fiori della pianta di gelsomino, noto per le sue proprietà benefiche e il suo aroma inebriante. Il suo aroma dolce e avvolgente ha un effetto calmante sulla mente e può aiutare a ridurre lo stress e l’ansia. L’olio essenziale è spesso utilizzato in aromaterapia per favorire il relax e creare un’atmosfera di tranquillità.
L’olio di gelsomino è noto per le sue proprietà antidepressive. Il suo aroma può stimolare il rilascio di sostanze chimiche nel cervello, come la serotonina, che favoriscono una sensazione di felicità e benessere. Può essere utilizzato per alleviare i sintomi della depressione e migliorare l’umore.
Grazie alle sue qualità calmanti, l’olio di gelsomino può aiutare a ridurre l’ansia e favorire il sonno. Può essere utilizzato per creare un’atmosfera rilassante in casa, aggiungendo qualche goccia di olio essenziale al diffusore o al bagno caldo. Questo può aiutare a migliorare la qualità del sonno e favorire il riposo.
L’olio di gelsomino ha anche benefici per la pelle, oltre ad avere proprietà antisettiche e antibatteriche. È ricco di antiossidanti che aiutano a proteggere la pelle dai danni dei radicali liberi e promuovono la rigenerazione cellulare. Può essere utilizzato per idratare la pelle secca, migliorare l’elasticità e ridurre le rughe e le imperfezioni.
Prima di utilizzare l’olio di gelsomino, è importante assicurarsi di utilizzare un olio essenziale di alta qualità e seguirne le indicazioni d’uso. È consigliabile consultare un professionista esperto in aromaterapia per un utilizzo sicuro ed efficace dell’olio di gelsomino.
Come preparare l’oleolito di gelsomino
Con il gelsomino è possibile preparare in casa un oleolito di gelsomino (da non confondere con l’olio essenziale).
Prendete un barattolo di vetro pulito e versatevi dell’olio, scegliendone uno che abbia una fragranza delicata e che non si irrancidisca facilmente. Evitate oli come l’olio di mandorla, optando invece per l’olio di riso, di vinaccioli, di macadamia o di cocco. L’opzione ideale sarebbe l’olio di jojoba, che è molto resistente, anche se ha un costo elevato.
Durante la sera (o durante l’alba e il tramonto, quando il gelsomino sprigiona il suo profumo più intenso), raccogliete una quantità sufficiente di fiori da mettere nell’olio, facendoli cadere nel barattolo senza premere. Chiudete il barattolo e lasciatelo riposare al buio per un paio di giorni, fino a quando i fiori non cambieranno colore (da bianco diventeranno marroncini). A questo punto, rimuoveteli uno alla volta con un cucchiaino, senza schiacciarli, e procedete con un nuovo carico di fiori. Ripetete questa operazione per 3 o 4 volte, o addirittura per tutto il periodo della fioritura. Alla fine, l’olio avrà un aroma delizioso.
Qual è il significato simbolico del gelsomino
Il gelsomino è una pianta che ha un significato simbolico piuttosto variegato e strettamente legato a determinate culture. In Italia, il gelsomino è di buon auspicio per i matrimoni, in Spagna è sinonimo di sensualità, mentre nei paesi arabi rappresenta l’amore divino.
Il simbolismo del gelsomino varia anche a seconda del colore: se bianco indica amore ed amabilità, se giallo la felicità, mentre il gelsomino rosso, rara variante di origine indiana, rappresenta il desiderio.
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