Il coriandolo è una pianta aromatica semplicissima da coltivare per avere foglie da usare in cucina e frutti dalle proprietà digestive e chelanti
Indice
Cos’è il coriandolo
Il coriandolo (Coriandum sativum) è una pianta erbacea dell’area mediterranea, usata come aromatizzante in cucina e come rimedio erboristico.
Si tratta di una specie annuale, semplicissima da coltivare, caratterizzata da fusti eretti, foglie basali poco incise e foglie superiori simili a quelle del prezzemolo.
I fiori del coriandolo si sviluppano in estate, a partire dal mese di giugno. Sono molto piccoli, bianchi o rosati, disposti in ombrelle, come in tutte le piante della famiglia delle Umbrelliferae (o Apiaceae) cui appartiene anche il coriandolo.
Dopo la fioritura, la pianta di coriandolo produce frutti che contengono ognuno un solo seme.
Il coriandolo è molto semplice da coltivare sia in vaso sia in giardino per avere foglie e semi da usare in cucina e non solo.
Quando seminare il coriandolo?
Il coriandolo si semina a partire da marzo-aprile e fino all’estate, sistemando i semi a circa cinque centimetri di profondità.
I semi di coriandolo hanno una buona germinabilità e, mantenendo il terreno umido, le piantine spunteranno entro un paio di settimane.
Sebbene il coriandolo preferisca i terreni calcari, si adatta bene anche in altre condizioni e a un buon range di pH. Per far sviluppare in modo ottimale la pianta è però necessario garantirle un’esposizione molto luminosa e soleggiata.
Una volta che le piantine avranno raggiunto i cinque centimetri di altezza, proseguire nella coltivazione del coriandolo è molto semplice.
Come coltivare il coriandolo
Il coriandolo può coltivato in vaso, dentro o fuori casa oppure in giardino in un luogo raggiunto dal sole al mattino.
Anche se il coriandolo ama stare al sole, attenzione a non tenerlo sotto i raggi solari tutto il giorno e nelle ore più calde, poiché le foglie si brucerebbero.
Quando è coltivato in vaso, va sistemato sul davanzale di una finestra dove possa ricevere molta luce.
L’irrigazione va effettuata nella stagione calda, in particolare nelle giornate afose e con temperature elevate. Il coriandolo va bagnato la sera, ogni qualvolta si noti che il terreno è eccessivamente asciutto. Attenzione a non esagerare con la quantità di acqua e a evitare ristagni di acqua nei sottovasi.
Se coltivato in piena terra, le concimazioni potrebbero non essere necessarie. Se invece il coriandolo cresce in vaso, durante tutto il suo ciclo vitale, il coriandolo ha bisogno di essere concimato regolarmente, almeno due volte al mese.
Chi coltiva il coriandolo nell’orto, potrebbe inserirlo tra le piante di menta, origano, erba cipollina oppure insieme a pomodori e insalate estive.
Poiché si tratta di una specie annuale, dopo la produzione di semi la pianta conclude il suo ciclo vitale, ma piantando i semi si avranno nuove piante la stagione successiva.
Per prolungare il ciclo vitale della pianta, si può procedere eliminando i fiori, ma questo potrebbe non essere gradito ad api e coccinelle che visitano le piante di coriandolo coltivate all’esterno.
Raccolta e uso
Il coriandolo è pronto per essere raccolto quando i gambi hanno raggiunto un’altezza di circa venti centimetri, prelevando le foglie più basse.
In cucina si possono usare anche i fiori, oltre alle foglie, mentre i semi sono impiegati in erboristeria.
Le foglie fresche di coriandolo si usano in genere per insaporire salse come l’hummus di ceci o per guarnire primi piatti, zuppe e contorni di verdure. Hanno proprietà chelanti e un sapore particolare che non tutti gradiscono.
I fiori, molto meno saporiti, si usano invece nelle insalate estive, nelle centrifughe, nelle acque aromatizzate con frutta ed erbe aromatiche.
I frutti sono usati per le loro proprietà terapeutiche in tisana. Il coriandolo ha infatti attività digestiva e si impiega in caso di digestione lenta, coliche addominali, gonfiore dato da un eccesso di gas a livello intestinale.
La tisana di coriandolo si prepara con due cucchiaini di frutti frantumati da lasciare in infusione in 150 millilitri di acqua bollente per un quarto d’ora. Si assume al bisogno oppure dopo i pasti.
I frutti si raccolgono quando la pianta ingiallisce; parte dei frutti può essere conservata per seminare nuove piante, tenendo conto che i semi possono germinare anche a distanza di cinque anni dalla raccolta, se ben conservati.
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