Cinque meravigliosi arbusti da bacche per colorare il giardino d’autunno e sfamare i piccoli uccellini

Cinque splendidi arbusti da bacche per un giardino autunnale ricco di colori e cibo per gli uccellini. Scopri le piante ideali per decorare e nutrire la fauna selvatica.

L’autunno è il periodo dell’anno che coincide con il riposo della Natura che comunque ci coccola con i suoi colori caldi e profondi: le foglie si colorano di giallo, arancione e rosso formando un tappeto leggero leggero, molto decorativo.

Questo è il periodo migliore per essiccare e conservare al buio e al fresco i semi che in Primavera, si manifesteranno con tutta la loro forza e vitalità. Intanto però, chi ha la fortuna di possedere un giardino, può pensare di abbellirlo e colorarlo mettendo a dimora degli arbusti da fiori che poi formeranno delle bacche di varie sfumature: dal porpora, rosso, arancio, giallo, fino al bianco creando un effetto suggestivo proprio quando vengono a mancare le colorate fioriture primaverili ed estive. Oltretutto, se scegliamo arbusti da bacche commestibili, potremo contribuire nel nostro piccolo a sfamare tanti animaletti, soprattutto uccelli, che vivono nelle nostre città. E allora ecco una selezione di piante ornamentali da bacche commestibili che ci faranno sopportare meglio il grigiore invernale ma, alcune di queste si faranno apprezzare con splendide fioriture anche in estate.

Corbezzolo

corbezzolo

Il Corbezzolo o arbutus unedo: è un arbusto sempreverde caratteristico della macchia mediterranea, noto per la sua capacità di adattarsi a terreni poveri e resistenti alla siccità. Questa pianta può raggiungere un’altezza di circa sei metri, con una chioma densa e tondeggiante. Le sue foglie sono lanceolate, di un verde scuro intenso, lucide e leggermente dentate sui bordi, conferendo alla pianta un aspetto robusto e decorativo.

Durante il periodo di fioritura, in autunno, il corbezzolo si ricopre di fiori pendenti a forma di campanula, di colore bianco o rosa pallido. Questi fiori, spesso riuniti in grappoli, sono molto apprezzati dalle api, che ne ricavano un miele pregiato e aromatico, noto per il suo sapore intenso e leggermente amaro, tipico del miele di corbezzolo.

Parallelamente alla fioritura, il corbezzolo produce anche frutti commestibili, che maturano nel corso di diversi mesi. I frutti, simili a grosse fragole, presentano una superficie rugosa e un colore che varia dal giallo al rosso-arancio intenso a seconda del grado di maturazione. Sebbene siano dolci e saporiti, i frutti del corbezzolo vengono spesso utilizzati per preparare marmellate, liquori o per essere consumati freschi.

Il corbezzolo non tollera bene le basse temperature e, pertanto, è consigliabile piantarlo in una zona del giardino ben riparata dai venti freddi e preferibilmente esposta al sole.

Il Biancospino

biancospino

@Chris2766/123rf

Biancospino o crataegus: è un arbusto di notevoli dimensioni che appartiene alla famiglia delle Rosaceae. Questa pianta è ampiamente diffusa in molte regioni temperate, dove è apprezzata sia per le sue proprietà ornamentali che per i suoi usi medicinali e culinari. Il biancospino può crescere fino a raggiungere un’altezza di circa cinque metri, sviluppando una chioma densa e ampia, spesso caratterizzata da rami spinosi che contribuiscono alla sua funzione di pianta da siepe o barriera naturale.

Le foglie del biancospino sono di un verde intenso, di forma romboidale o lobata, e presentano margini seghettati che conferiscono alla pianta un aspetto elegante. In primavera, il biancospino si distingue per la sua spettacolare fioritura: i suoi rami si ricoprono di una moltitudine di piccoli fiori bianchi, riuniti in infiorescenze a corimbo. Questi fiori, dal profumo delicato e leggermente dolce, attirano numerosi insetti impollinatori, contribuendo così alla biodiversità del giardino.

Tra la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno, il biancospino offre uno spettacolo altrettanto affascinante, quando i suoi rami si ricoprono di bacche rosse vivaci. Questi piccoli frutti, che maturano fra novembre e dicembre, non solo aggiungono un tocco di colore al paesaggio invernale, ma rappresentano anche una preziosa risorsa alimentare per molti uccelli selvatici, che ne sono particolarmente ghiotti.

Le bacche di biancospino, pur essendo apprezzate dagli uccelli, sono commestibili anche per l’uomo. Ricche di antiossidanti e vitamine, possono essere utilizzate per preparare una varietà di prodotti casalinghi, tra cui sciroppi, marmellate, gelatine e persino liquori. La loro polpa dal sapore leggermente dolce e asprigno si presta bene a queste preparazioni, offrendo un gusto unico e benefico per la salute.

Inoltre, il biancospino è noto per le sue proprietà medicinali. Da secoli, le sue bacche, fiori e foglie vengono utilizzati nella fitoterapia per trattare disturbi cardiaci, migliorare la circolazione e alleviare stati di ansia e stress.

Il Ginepro

ginepro

©Inerika/123rf

Ginepro comune, o juniperus: è un arbusto sempreverde di grandi dimensioni, che può raggiungere anche i sei metri di altezza, pur mantenendo generalmente una forma compatta e cespugliosa. In Italia, il ginepro è una pianta autoctona e cresce spesso spontaneamente in molte regioni, dalla pianura fino alle zone montane, colonizzando pendii aridi, terreni rocciosi e boschi radi. La sua capacità di adattarsi a condizioni difficili lo rende una presenza familiare in molti paesaggi naturali italiani.

Le foglie del ginepro sono aghiformi, molto sottili e pungenti al tatto, disposte in verticilli di tre attorno ai rami. Il loro colore verde argenteo conferisce alla pianta un aspetto luminoso e distintivo, che si sposa bene con l’ambiente circostante, soprattutto nelle zone di macchia mediterranea. La loro struttura rigida e coriacea aiuta il ginepro a resistere alla perdita di acqua, rendendolo particolarmente adatto a climi secchi e ventosi.

Uno degli aspetti più caratteristici del ginepro sono le sue bacche, conosciute come galbuli, che sono in realtà delle false bacche. Questi piccoli frutti, molto aromatici e commestibili, iniziano il loro ciclo di maturazione con un colore verde brillante, mantenendolo per circa un anno. Solo in seguito, le bacche assumono la tipica colorazione blu-nerastra, completando un processo di maturazione che dura due anni. Questo lento sviluppo rende le bacche del ginepro particolarmente pregiate e ricche di oli essenziali, responsabili del loro intenso aroma.

Da secoli, le bacche di ginepro sono utilizzate in cucina come spezia per aromatizzare una varietà di piatti, grazie al loro sapore resinoso e leggermente dolce-amaro.

Oltre al loro impiego culinario, le bacche di ginepro sono note per essere l’ingrediente principale nella produzione del gin, un distillato molto aromatico e popolare. Il sapore distintivo del gin deriva proprio dall’infusione delle bacche di ginepro, che gli conferiscono il suo tipico aroma secco e speziato. Questo utilizzo risale almeno al Medioevo, quando il gin veniva utilizzato inizialmente per scopi medicinali prima di diventare una delle bevande alcoliche più diffuse e apprezzate a livello mondiale.

Le bacche di ginepro hanno anche una lunga tradizione nell’erboristeria e nella medicina popolare. Sono conosciute per le loro proprietà digestive, diuretiche e antisettiche, e vengono spesso impiegate nella preparazione di infusi e tisane. Il loro olio essenziale, ricco di principi attivi, è utilizzato anche in aromaterapia per alleviare tensioni muscolari e disturbi respiratori.

Olivello spinoso

Bacche olivello spinoso

@Wikipedia

Olivello spinoso, o hippophae rhamnoides: è un arbusto deciduo di notevole valore ornamentale e terapeutico, ampiamente diffuso nelle regioni temperate di Europa e Asia. Questo arbusto, che può crescere fino a un’altezza di circa tre metri, è noto per la sua crescita compatta e folta, con rami intricati e spinosi che lo rendono una pianta ideale per la formazione di siepi difensive o per la stabilizzazione del suolo in aree soggette a erosione.

Le foglie dell’olivello spinoso, lunghe e strette, presentano un caratteristico colore grigio-argenteo che ricorda molto quelle dell’olivo, conferendo alla pianta un aspetto elegante e distintivo. Questa colorazione, unita alla resistenza della pianta a condizioni ambientali avverse, come il vento e la siccità, rende l’olivello spinoso particolarmente adatto per giardini costieri o per paesaggi aridi e rocciosi.

Un aspetto interessante dell’olivello spinoso è la sua natura dioica, ovvero la produzione di fiori maschili e femminili su piante separate. I fiori, poco appariscenti e di piccole dimensioni, compaiono all’inizio della primavera. Per ottenere la fruttificazione, è necessario che nelle vicinanze di una pianta femminile sia presente una pianta maschile, in modo che l’impollinazione possa avvenire con successo. Quando questa condizione è soddisfatta, le piante femminili si ricoprono di una profusione di bacche arancioni, che maturano a fine estate o inizio autunno.

Le bacche dell’olivello spinoso sono commestibili e si distinguono per il loro colore vivido e il sapore acidulo. Questi piccoli frutti sono un concentrato di nutrienti, ricchi di vitamine, in particolare la vitamina C, acidi grassi essenziali e antiossidanti. Per questo motivo, sono ampiamente utilizzati non solo in cucina, per la preparazione di succhi, marmellate e gelatine, ma anche in fitoterapia, dove vengono apprezzati per le loro proprietà ricostituenti, lenitive e cicatrizzanti.

In ambito terapeutico, l’olio estratto dalle bacche di olivello spinoso è particolarmente rinomato per le sue proprietà rigenerative e protettive sulla pelle. Viene utilizzato in preparati per il trattamento di ferite, ustioni, irritazioni cutanee e persino per la cura di condizioni dermatologiche croniche. Grazie alla sua capacità di favorire la rigenerazione dei tessuti e di potenziare le difese immunitarie, l’olivello spinoso è spesso impiegato in integratori alimentari e prodotti cosmetici.

Oltre ai suoi benefici per la salute, l’olivello spinoso svolge anche un ruolo ecologico importante. Le sue radici profonde e diffuse contribuiscono alla prevenzione dell’erosione del suolo, mentre i suoi frutti forniscono cibo a numerose specie di uccelli durante l’inverno, rendendolo una pianta preziosa anche per la fauna selvatica.

Clerodendrum trichotomum

Clerodendrum trichotomum

Clerodendro giapponese, Clerodendrum trichotomum: è un alberello deciduo, originario del Giappone che raggiunge i quattro metri di altezza. Ha una chioma larga e foglie grandi, ovali. I rami sono pelosi, mentre i fiori estivi che compaiono fra agosto e settembre hanno la forma di una stella bianco – rosata molto simile al gelsomino. Le bacche sono di colore blu scuro e circondate da un calice rosso intenso. È davvero molto decorativo, peccato però che oggi non è abbastanza valorizzato.

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