La cannella viene spesso utilizzata come rimedio naturale per alcuni problemi delle piante. Ma va davvero bene per curare il marciume radicale delle orchidee? Scopriamolo insieme
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Una spezia comune che in molti consigliano di utilizzare come fertilizzante per le piante e in particolare per le orchidee, è la cannella. Effettivamente la cannella è ricca di nutrienti come potassio, calcio e ferro, che possono favorire la crescita e la salute delle piante e può anche agire come fungicida naturale, ma è davvero una buona idea aggiungere la polvere sui nostri fiori? E come farlo senza rovinare le orchidee?
L’aggiunta di cannella alle orchidee può avere alcuni effetti benefici, ma è importante fare attenzione alla quantità utilizzata. La cannella, come detto, può agire come un agente antibatterico e fungicida naturale, aiutando a prevenire l’insorgenza di malattie fungine o batteriche nelle orchidee. Può anche stimolare la crescita radicale e migliorare l’assorbimento dei nutrienti.
Tuttavia, è importante utilizzare la cannella con parsimonia, in quanto una quantità eccessiva potrebbe causare effetti negativi. L’eccesso di cannella potrebbe, infatti, danneggiare le radici delle orchidee o addirittura ucciderle. Pertanto, è consigliabile utilizzare solo una piccola quantità di cannella e osservare attentamente la risposta delle piante.
Come utilizzare la cannella sulle orchidee
Un modo per utilizzare la cannella sulle orchidee è applicare una piccola quantità di polvere di cannella direttamente sulle aree tagliate o danneggiate delle radici. Ciò può aiutare a prevenire l’infezione da funghi o batteri.
In alternativa, puoi preparare un decotto diluendo la cannella in acqua e spruzzarlo sulle foglie e sulle radici delle orchidee. Assicurati di non esagerare con la cannella e osserva attentamente le tue piante per eventuali reazioni indesiderate.
La cannella va bene anche per il marciume radicale?
Ha senso supporre, quindi, che se la cannella è un buon ingrediente per prevenire l’infezione fungina nel fogliame dell’orchidea, può anche essere impiegata per trattare il marciume radicale fungino. Ma è davvero così?
Se sospetti o hai identificato il marciume radicale nelle tue orchidee, puoi provare ad applicare la cannella come misura preventiva o come trattamento iniziale. Applica delicatamente una piccola quantità di polvere di cannella sulla zona affetta delle radici, evitando di coprire completamente le radici. La cannella può aiutare a controllare la diffusione dell’infezione e a prevenire ulteriori danni alle radici.
Tuttavia, è importante notare che la cannella da sola potrebbe non essere sufficiente per curare il marciume radicale. È essenziale valutare le condizioni delle radici e adottare misure aggiuntive, come il taglio e la rimozione delle parti colpite o il trapianto in un terreno sterile. Inoltre, se il marciume radicale persiste o peggiora nonostante l’uso della cannella, potrebbe essere necessario consultare un esperto di orchidee o un orticoltore per un trattamento più specifico.
Ricorda che il marciume radicale è una condizione grave per le piante e richiede cure appropriate. La cannella può essere un’opzione da considerare come parte di una strategia di cura più ampia, ma non è un rimedio garantito al 100%.
Inoltre la cannella è altamente caustica e le radici di orchidea in decomposizione sono terribilmente vulnerabili e delicate. Va detto che la cannella in polvere se utilizzata correttamente e con moderazione non risulterà dannosa. Al contrario, alcune orchidee potrebbero reagire negativamente se esposte a una quantità eccessiva di cannella. Pertanto, è sempre consigliabile testare la risposta delle piante su una piccola area prima di applicare la cannella in modo più ampio.
Cause del marciume radicale
Per ottenere una comprensione più completa di questo trattamento e delle sue alternative, diamo un’occhiata alla causa del marciume radicale. Quali sono le cause del marciume radicale?
Innanzitutto, le radici sane dell’orchidea sono carnose, e in genere di colore verde o bianco, dovrebbero anche essere leggermente flessibili. Le radici marce, al contrario, sono marrone scuro e pastose e tenderanno a rompersi molto facilmente quando vengono maneggiate.
Tra le cause di questo fenomeno segnaliamo:
- l’eccessiva irrigazione: si tratta di un errore comune che fanno molti inesperti: è bene sapere che le radici delle orchidee non amano rimanere bagnate. Raggiungono la saturazione e quindi l’esposizione a più acqua serve solo ad ammorbidire e deteriorare la superficie delle radici. Una volta che le radici iniziano a deteriorarsi, diventano vulnerabili ai funghi, che prosperano in ambienti umidi. Le orchidee indoor dovrebbero essere annaffiate circa una volta alla settimana.
- scorrette pratiche di invasatura: le orchidee hanno bisogno di un ottimo drenaggio intorno alle loro radici. Puoi innaffiarle una volta alla settimana come raccomandato, tuttavia, se l’orchidea vive in un vaso con poco o nessun drenaggio, sarà comunque esposta a troppa umidità e le radici ne soffriranno. È molto importante invasare l’orchidea in un contenitore con ampio drenaggio.
In più, il terreno deve essere composto da una miscela di corteccia, carbone e altre particelle di grandi dimensioni che forniscono all’orchidea il drenaggio necessario per mantenere sane le radici.
Una combinazione di buone pratiche di irrigazione, insieme a un contenitore e un mezzo di invasatura che drena bene, contribuirà a prevenire il marciume radicale.
La cannella va bene in caso di potatura delle orchidee?
La cannella, quindi, potrebbe risultare troppo disidratante per le delicate radici delle orchidee, nonostante sia un agente di prevenzione molto efficace per le infezioni fungine nelle piante sane. Una leggera spolverata di cannella operò, un ottimo strumento curativo sulle aree in cui hai potato le foglie. Il motivo? La cannella agisce come essiccante, che in caso di potatura della pianta aiuterebbe a “rimarginare la ferita”.
Quando una pianta viene potata, infatti, è meglio che il taglio si asciughi rapidamente, in modo che possa guarire e proteggersi da funghi e batteri che entrano nelle ferite aperte.
La cannella fa esattamente questo, offrendo anche l’ulteriore vantaggio di essere essa stessa un agente antimicotico e antibatterico.
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