Agave mani che pregano, come curare la ‘Praying Hands’: origini, caratteristiche e segreti di coltivazione

Conosciamo l'agave mani che pregano: in questo articolo esploreremo le caratteristiche uniche di questa pianta, come prendersene cura, dove posizionarla e molto altro.

Le Mangave sono piante ottenute dall’ibridazione tra specie appartenenti al genere Agave e quelle dell’ex genere Manfreda, un tempo conosciute con il nome scientifico di nothogenus × Mangave. Queste piante combinano le caratteristiche distintive di entrambi i genitori, per un mix unico di resistenza e bellezza. In particolare, l’agave Praying Hands, ossia “Mani che pregano”, è un ibrido creato presso il Walters Gardens di Zeeland, in Michigan, dal coltivatore statunitense Hans Hansen, ottenuto dall’unione tra due specie, Mangave ‘Bloodspot’ e Agave ocahui.

Appartenente alla famiglia delle succulente, l’agave mani che pregano sta conquistando il cuore di molti appassionati di piante, siano essi principianti o esperti. La sua particolare forma, che ricorda delle mani in preghiera grazie alle foglie verde scuro che si arricciano verso l’alto, le ha permesso di ottenere un riconoscimento prestigioso: il terzo posto alla mostra floreale RHS Chelsea Plant of the Year 2024.

Descrizione dell’agave mani che pregano

L’agave ‘Praying Hands’ è una succulenta caratterizzata da una crescita compatta e da un aspetto decisamente unico. Le sue foglie, di un verde scuro intenso, si arricciano verso l’alto in modo simile a delle mani giunte in preghiera, creando una forma accattivante che attira l’attenzione.

Questa pianta non è solo esteticamente apprezzabile, ma anche molto resistente, il che la rende una scelta eccellente per chi desidera una pianta bella e facile da curare. Grazie alla sua robustezza, è ideale sia per chi si avvicina per la prima volta al mondo delle piante sia per i collezionisti più esperti.

Origini dell’ agave mani che pregano

Come già osservato in apertura, l’agave ‘Praying Hands’ è un ibrido nato dall’incrocio tra due specie di agave: l’Agave ocahui, nota per la sua resistenza, e la x Mangave ‘Bloodspot’, apprezzata per la bellezza delle sue foglie maculate. L’incrocio ha dato vita a una pianta che combina le migliori caratteristiche di entrambi i genitori, risultando in una succulenta dalle foglie eleganti e dalla crescita vigorosa.

Dove posizionare l’agave mani che pregano

Questa pianta è una vera adoratrice del sole e prospera in piena luce. Per ottenere il meglio dall’agave ‘Praying Hands’, è consigliabile posizionarla in un punto della casa dove possa ricevere il massimo della luce solare, come vicino a una finestra esposta a sud. Sebbene possa tollerare anche l’ombra parziale, è importante che riceva una quantità sufficiente di luce diretta per sviluppare appieno i suoi colori vivaci e mantenere la sua forma caratteristica.

Durante i mesi estivi, l’agave ‘Praying Hands’ può essere spostata all’esterno, dove potrà godere del sole pieno e abbellire il tuo patio o balcone. Tuttavia, essendo una pianta sensibile al freddo, è fondamentale riportarla all’interno durante l’inverno, per proteggerla dalle temperature rigide e dal gelo.

Il terreno ideale per l’agave mani che pregano

Per quanto riguarda il terreno, l’agave ‘Praying Hands’ richiede un substrato ben drenato, essenziale per evitare il ristagno idrico che potrebbe causare il marciume radicale. Un mix specifico per cactus o succulente è la scelta ideale, poiché è progettato per offrire il giusto equilibrio tra ritenzione idrica e drenaggio. Assicuratevi che il vaso utilizzato abbia dei fori di drenaggio adeguati, in modo che l’acqua in eccesso possa defluire facilmente, prevenendo danni alle radici.

Come coltivare in vaso l’ agave mani che pregano

Coltivare l’agave ‘Praying Hands’ in vaso è una scelta pratica e decorativa. Il vaso consente di spostare la pianta facilmente da un luogo all’altro a seconda delle stagioni e delle condizioni climatiche. Quando scegliete il vaso, optate per uno di dimensioni adeguate alla crescita della pianta, preferibilmente in terracotta o altro materiale traspirante, che favorisce l’evaporazione dell’umidità in eccesso. Ricordate di riempire il fondo del vaso con uno strato di materiale drenante, come ghiaia o argilla espansa, prima di aggiungere il terriccio.

Come irrigare l’agave mani che pregano

L’irrigazione è un aspetto cruciale nella cura dell’agave ‘Praying Hands’. Durante la stagione di crescita, che va dalla primavera all’estate, la pianta dovrebbe essere annaffiata settimanalmente. Tuttavia, è importante lasciare asciugare completamente il terreno tra un’annaffiatura e l’altra, per evitare l’accumulo di umidità eccessiva che potrebbe compromettere la salute delle radici.
In inverno, quando la pianta entra in una fase di riposo, le necessità idriche diminuiscono drasticamente. In questa stagione, è sufficiente annaffiare una volta al mese, riducendo così il rischio di marciume radicale dovuto a un eccesso di acqua.

Come concimare l’agave mani che pregano

Pur essendo una pianta poco esigente, l’agave ‘Praying Hands’ può beneficiare di una concimazione periodica durante la stagione di crescita. Un concime specifico per piante succulente, ricco di potassio e fosforo, contribuirà a sostenere la crescita e a mantenere la pianta vigorosa e sana. È sufficiente concimare una volta al mese, da aprile a settembre, sospendendo la fertilizzazione durante i mesi invernali.

Fioritura dell’agave mani che pregano: un evento raro ma straordinario

Come molte agavi, anche l’agave ‘Praying Hands’ fiorisce raramente, e quando lo fa, è un evento eccezionale. La fioritura avviene generalmente dopo molti anni di crescita, con la produzione di un’infiorescenza alta e maestosa. Tuttavia, è importante notare che, dopo la fioritura, l’agave tende a morire, lasciando dietro di sé dei polloni che possono essere ripiantati per continuare la coltivazione.

Malattie e Parassiti dell’agave mani che pregano

L’agave ‘Praying Hands’ è una pianta piuttosto resistente, ma non è completamente immune a malattie e parassiti. I problemi più comuni includono il marciume radicale, causato da un’eccessiva irrigazione o da un terreno mal drenato, e l’attacco da parte di cocciniglie, piccoli insetti che possono danneggiare le foglie.

Per prevenire il marciume radicale, è essenziale seguire le indicazioni sull’irrigazione e assicurarsi che il terreno sia ben drenato. In caso di infestazione da cocciniglie, si possono utilizzare prodotti specifici per piante succulente o metodi naturali, come l’olio di neem, per controllare la popolazione di parassiti.

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