Superbonus 110%: approvata all'unanimità in Senato la risoluzione per sbloccare la cessione dei crediti d'imposta e ampliare la platea dei cessionari. I prossimi giorni saranno decisivi per decine di migliaia di imprese e cittadini che hanno creduto (e investito) nella misura
Non si placano le polemiche sul Superbonus 110%, che si è rivelato l’ennesimo flop tutto italiano, visto che i fondi stanziati dal Governo sono già terminati (anzi, erano già finiti a maggio).
Ma adesso c’è un’importante novità all’orizzonte che riguarda la detrazione fiscale del 110% che punta a rendere più efficienti (attraverso interventi di isolamento termico e non solo) e sicure le abitazioni: il Senato ha appena approvato una risoluzione in cui si chiede al Governo di sbloccare i crediti di imposta e ampliare la platea dei cessionari che hanno operato nell’ambito dell’agevolazione.
Inoltre, si chiede di prevedere la “possibilità per le banche e le società appartenenti a un gruppo bancario di cedere i crediti d’imposta derivanti ai propri correntisti corporate rientranti nella definizione europea di piccole e medie imprese (di cui al decreto del Ministero dello sviluppo economico del 18 aprile 2005)”, valutando anche il possibile coinvolgimento di Poste Italiane S.p.A. e Cassa depositi e prestiti.
Sono mesi che lottiamo affinché il Superbonus 110% venga rimesso in condizioni di far lavorare la filiera edile, che l’anno scorso ha contribuito in maniera rilevante all’aumento del 6% del PIL e che adesso, invece, si trova di fronte al blocco del mercato dei crediti di imposta. – commenta il presidente della Commissione Industria del Senato Gianni Pietro Girotto, che ha avanzato la proposta – Le cessioni in attesa di accettazione da parte dei cessionari ammontano a oltre 5 miliardi di euro, secondo un’indagine pubblicata dal Centro Studi della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA) a maggio 2022.
Tutto a causa dei numerosi interventi normativi che si sono susseguiti sulla disciplina della cessione del credito, che hanno comportato per le imprese di costruzioni notevoli difficoltà, con una gravissima crisi di liquidità che si ripercuote sull’intero sistema.
A rischio decine di migliaia di imprese e posti di lavoro
Come ribadito da Girotto, l’attuale situazione rischia di spingere verso il fallimento oltre 33.000 imprese, mentre sono circa 150mila le persone che potrebbero perdere i posti di lavoro nel caso in cui non si dovesse procedere allo sblocco.
Basta attacchi strumentali e sterili contro una misura che sta contribuendo non poco a risollevare il Paese dalla crisi post pandemica. Basta attacchi senza parlare dei vantaggi e dei benefici a esso connessi. – conclude il Presidente della Commissione – È per questo che chiediamo al Governo di adottare, in tempi estremamente celeri, ogni opportuna iniziativa, anche di carattere legislativo, volta a garantire le più ampie possibilità per le imprese del settore di operare nell’ambito degli interventi previsti dal Superbonus 110%.
Ora la palla passerà alla Camera dei Deputati, presso la quale è stato depositato un emendamento firmato dalla maggioranza e che dovrà essere votato nei prossimi giorni. Le settimane a venire saranno cruciali per il futuro del bonus ma anche per decine di migliaia di imprese e cittadini che hanno investito tempo e risorse in questa misura.
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Fonti: Senato/Gianni Pietro Girotto