Il piano cottura a induzione è sempre più di moda. Ma conviene davvero installarlo a casa? Ecco tutto quello che c'è da sapere prima di acquistarlo
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Pratico, innovativo, esteticamente gradevole, semplice da usare, sicuro: il piano cottura a induzione è sempre più diffuso e proposto come una alternativa più vantaggiosa ed efficiente ai tradizionali fornelli a gas. Proprio per questo sempre più persone stanno accarezzando l’idea di acquistarlo, ma di cosa si tratta esattamente?
In pratica, è un elettrodomestico che sfrutta l’energia elettromagnetica per interagire direttamente con pentole e padelle compatibili con questa tecnologia e le trasforma in energia che genera calore. Il piano è costituito da un ripiano in vetroceramica (quello su cui si appoggiano le pentole) sotto al quale sono poste le bobine di rame alimentate dalla corrente elettrica.
Quando appoggiamo una pentola in metallo sul piano a induzione, le bobine si attivano e creano un campo magnetico che riscalda velocemente la base della pentola e, con essa, anche il suo contenuto. Insomma, il funzionamento di un piano a induzione e molto diverso da quello di un normale fornello a gas, e anche l’efficienza del sistema cambia.
In un piano cottura a gas, la fiamma generata dalla combustione riscalda prima il fornello e poi la pentola, con un’evidente dispersione di calore e uno spreco di energia. Al contrario, nel piano a induzione è solo la pentola a essere riscaldata, attraverso il campo magnetico: questo permette di cuocere i cibi più velocemente e senza sprechi di calore.
Se state pensando di acquistare un piano cottura a induzione per rinnovare la vostra cucina, è importante valutare pro e contro dell’elettrodomestico, in modo da non pentirsi in un secondo momento della scelta fatta. Ecco cinque cose da sapere prima di comprare un piano a induzione.
Potresti aver bisogno di comprare nuove pentole
Come abbiamo spiegato, il piano cottura a induzione funziona generando un campo magnetico, per questo è necessario che le pentole che andremo a utilizzare siano realizzate in materiale ferroso. I materiali adatti per essere usati con questo tipo di elettrodomestico sono l’acciaio, l’acciaio inox, l’acciaio smaltato e la ghisa; al contrario, non è possibile usare pentole in vetro, ceramica, terracotta, alluminio o rame.
Ma non solo: è fondamentale che le pentole abbiano un fondo perfettamente piatto e liscio, senza avvallature o bozzi – perché altrimenti, nei punti in cui non si trova a contatto con il piano in vetroresina, non si riscalda. Questo potrebbe portare a una cottura non uniforme dei cibi.
Le pentole di più recente produzione presentano sull’etichetta indicazioni sul loro possibile utilizzo con i piani cottura a induzione. In alternativa, per vedere se una pentola può essere usata con un piano a induzione, possiamo provare a attaccare una calamita al fondo: se si attacca, vuol dire che è adatta per la cottura a induzione, poiché contiene una componente ferrosa.
È più pratico
Diversamente dal piano cottura a gas, costituito da elementi diversi (fornelli, manopole, griglie), il piano cottura a induzione ha come unico elemento costitutivo un pannello in vetroceramica liscio. Va da sé, quindi, che le operazioni di pulizia saranno molto più facili e veloci – anche perché, sulla vetroceramica, i residui di cibo non si attaccano facilmente.
La praticità di un piano a induzione si vede anche nel fatto che, grazie al pannello touch screen, è possibile regolare in modo preciso la temperatura – cosa che non è possibile fare con un comune fornello a gas. La temperatura di un fornello a induzione copre un ampio intervallo che va dai 30°C ai 200°C: in questo modo avremo sempre il massimo controllo della cottura che stiamo portando avanti
È più sicuro
Il piano cottura non genera calore, bensì un campo magnetico: l’area in vetroceramica che circonda la zona di cottura resta quindi fredda, e ciò riduce al minimo il rischio di scottarsi, rendendo questo sistema di cottura più sicuro rispetto ai tradizionali fornelli. Inoltre, non essendo contemplato l’utilizzo del gas, si eviterà anche il rischio di eventuali perdite di combustibile.
Ha un costo elevato
Il piano cottura a induzione ha un costo piuttosto elevato, certamente maggiore rispetto a quello di un piano a gas. Si consideri un costo, per piani cottura a induzione di fascia media, di circa 500 euro – che può arrivare ai 1.200/1.300 euro per quelli di fascia più elevata.
Ma quanto pesa un piano a induzione sulla bolletta dell’energia elettrica? Il consumo elettrico di questo elettrodomestico dipende da diversi fattori. Innanzitutto dobbiamo tenere conto del valore della potenza massima assorbita, che generalmente dai 3000 watt (per i modelli più compatti) ai 10000 watt (per i modelli professionali).
Se stiamo valutando l’acquisto di un piano a induzione, sapere in anticipo questo valore è molto importante, poiché la potenza massima sarà assorbita in base al voltaggio del proprio contatore: a volte potrebbe essere necessario fare delle modifiche e aumentare la capacità.
Ha un rendimento più alto di un piano a gas
A fronte di un investimento iniziale abbastanza importante, il piano cottura a induzione permette di risparmiare nel lungo periodo ha un’alta efficienza (come abbiamo detto, abbatte le dispersioni di calore) e permette di cuocere i cibi nella metà del tempo rispetto a un piano a gas.
Inoltre, possiamo scegliere di investire nell’acquisto di funzionalità aggiuntive che faranno certamente salire un po’ il prezzo dell’elettrodomestico, ma ne aumenteranno anche l’efficienza. Ad esempio, possiamo acquistare la funzione di timer, per tenere sotto controllo tutti i tempi di cottura, o quella di turbo, per avere una maggiore potenza per accelerare il tempo di cottura di alcuni cibi.
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