Il gas che usiamo ogni giorno per cucinare e riscaldarci contiene sostanze inquinanti e pericolose di cui non ci rendiamo neanche conto
Ogni giorno, da molti anni ormai, utilizziamo il gas all’interno delle nostre case per cucinare il nostro cibo, riscaldare l’acqua, usare i termosifoni o le stufe. Eppure fino ad ora esistevano pochissimi dati relativi alla composizione del gas che arriva nei nostri appartamenti e ai suoi possibili effetti sulla nostra salute.
Un nuovo studio condotto sul gas che viene fornito alla popolazione che vive nell’area di Boston (Stati Uniti) dimostra per la prima volta che questa sostanza contiene livelli variabili di sostanze chimiche organiche volatili che, una volta fuoriuscite e inalate, sono note per essere tossiche e per formare inquinanti secondari dannosi per la salute come il particolato e l’ozono.
Tra dicembre 2019 e maggio 2021, i ricercatori hanno raccolto oltre 200 campioni di gas naturale incombusto proveniente da 69 stufe da cucina e da condutture di edifici nell’area metropolitana di Boston. Analizzando i campioni raccolti, gli autori dello studio hanno rilevato la presenza di ben 296 composti chimici, 21 dei quali classificati come inquinanti atmosferici pericolosi.
Gli studiosi si sono interessati anche alla concentrazione di odoranti nel gas naturale di consumo – ovvero quelle sostanze chimiche che conferiscono al gas il suo odore caratteristico e che vengono aggiunte come “spia olfattiva” per permettere a noi di accorgerci di eventuali perdite.
Si è visto che le perdite contenenti circa 20 parti per milione di metano potrebbero non avere abbastanza odorante perché le persone possano rilevarle, e questo significherebbe privare gli utenti di un importante campanello di allarme che potrebbe salvare loro la vita.
Infatti ogni volta che si verifica una perdita di gas, anche piccola, quantità variabili di inquinanti atmosferici pericolosi vengono liberate nell’aria, andando a influire negativamente sulla qualità dell’aria interna del nostro appartamento e sulla nostra salute, visto che il gas è presente in apparecchi (fornelli, stufe, caldaie) che si trovano nelle nostre immediate vicinanze.
Questo studio mostra che gli apparecchi a gas come stufe e forni possono essere una fonte di sostanze chimiche pericolose nelle nostre case anche quando non li utilizziamo. È probabile che queste stesse sostanze chimiche siano presenti anche nei sistemi di distribuzione del gas che perdono nelle città e lungo la catena di approvvigionamento – spiega Jonathan Buonocore, fra gli autori dello studio.
I politici e le società di servizi pubblici possono educare meglio i consumatori su come il gas naturale viene distribuito alle case e sui potenziali rischi per la salute derivanti dalla perdita di apparecchi a gas e dalle tubazioni del gas sotto le strade, e rendere le alternative più accessibili.
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Fonte: Environmental Science & Technology
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