Questa yurta ispirata alle tradizionali abitazioni dei nomadi kazaki è confortevole, autosufficiente e …trasportabile

La yurta trasformabile di Nurgissa Architects è un esempio eccellente di come tecnologia avanzata e rispetto per l'ambiente possono convivere in un prodotto che combina funzionalità, estetica e sostenibilità in soli 25 m² di spazio abitativo

Una casa futuristica e all’avanguardia costruita ispirandosi al passato e alle tradizionali abitazioni delle popolazioni nomadi del Kazakistan, ma in chiave moderna e perfettamente ecosostenibile. Questa casa, infatti,  progettata da Nurgissa Architects rappresenta una rivoluzione nel mondo dell’architettura sostenibile in grado di fondere tradizione e modernità.

La yurta trasformabile di Nurgissa Architects si ispira, infatti, alle tradizionali abitazioni nomadi kazake rielaborandole in chiave moderna e sostenibile. Le tradizionali yurte sono caratterizzate da una cupola bianca con ornamenti colorati all’esterno. Tali abitazioni sono progettate per essere facilmente trasportabili quando i nomadi sono in viaggio. Inoltre, i loro componenti possono essere facilmente smontati e assemblati grazie ad una speciale tecnica tramandata di generazione in generazione.

Nonostante la sua superficie limitata a soli 25 m²,  questa moderna yurta riesce a offrire un’esperienza abitativa completa e confortevole grazie al design strategico e innovativo. L’interno è sapientemente organizzato con camere da letto, spazi lavorativi e una zona centrale che comprende cucina e servizi igienici. L’uso intelligente di mobili trasformabili e modulari ottimizza ogni centimetro dello spazio interno, dimostrando come il design possa superare le sfide poste dalle dimensioni ridotte.

Eco-sostenibilità e tecnologia avanzata

Uno degli aspetti più rivoluzionari della yurta è il suo impegno verso la sostenibilità. La facciata è realizzata con segmenti di pannelli di compensato, modulabili grazie a un sistema telescopico che permette di adattare il quantitativo di spazio necessario alle diverse esigenze e condizioni meteorologiche. L’integrazione di moduli solari nella struttura esterna è un ulteriore esempio di questa filosofia eco-compatibile: la pellicola fotovoltaica utilizzata è capace di produrre 1 kWh di elettricità per ogni metro quadrato esposto.  Inoltre, i componenti telescopici della casa trasformabile sarebbero anche in grado di fornire energia (5,3 kW) e  le batterie verranno utilizzate per immagazzinare l’elettricità in eccesso, garantendo di fatto l’autosufficienza energetica.

Si tratta di una vera e propria casa passiva che dispone di un sistema autonomo per il trattamento delle acque reflue, riducendo così l’impatto ambientale dell’abitazione. I materiali utilizzati per le pareti, tra cui il compensato con protezione termica in fibra di basalto, sono non solo funzionali ma anche esteticamente in armonia con l’ambiente circostante.

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Fonte: Nurgissa Architects

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