Avete mai pensato di vivere in uno scuolabus? Una mamma americana sognava una casa di proprietà, ma il suo budget era troppo limitato per consentirle di procedere ad un acquisto: così ha pensato di realizzare una Tiny House, una casa in miniatura, trasformando un vecchio scuolabus in disuso in un'abitazione funzionale ed accogliente. Vediamo come.
Avete mai pensato di vivere in uno scuolabus? Una mamma americana sognava una casa di proprietà, ma il suo budget era troppo limitato per consentirle di procedere ad un acquisto: così ha pensato di realizzare una “tiny house”, una casa in miniatura, trasformando un vecchio scuolabus in disuso in un’abitazione funzionale ed accogliente. Vediamo come.
Stephanie Adams ha documentato la sua storia attraverso il blog Tiny Home Bus Conversion, un diario che racconta come è riuscita a realizzare, con creatività, tanta buona volontà, fondi limitati e un po’ di aiuto da parte delle persone a lei care, una casa essenziale, per una o, al massimo, 2 persone, ingegnandosi per sfruttare al meglio tutto lo spazio a propria disposizione.
Per prima cosa, Stephanie ha acquistato un vecchio scuolabus di 67 mq e 60 posti ad un’asta online, spendendo poco più di duemila euro, e lo ha parcheggiato nel verde di una collina, in una zona tranquilla ma non isolata.
Quindi, con la preziosa collaborazione di un volenteroso gruppo di amici e della propria famiglia, ha iniziato la trasformazione degli interni, eliminando sedili e quant’altro per far posto ad arredi ed elettrodomestici. Così, in poche mosse e contenendo la spesa, Stephanie è riuscita a realizzare un monolocale piuttosto pratico.
Nello scuolabus, infatti, hanno trovato spazio una cucina dotata di lavello, piano da lavoro, frigorifero, congelatore, piano cottura e lavasciuga, oltre che di scaffalature a muro per riporre conserve e stoviglie; un divano-letto per rilassarsi e riposare e un tavolo estraibile per consumare i pasti e per lavorare; una camera dotata di armadio ad ante scorrevoli; un bagno piuttosto spazioso, in cui sono stati installati una toilette compostante, una doccia e un gran numero di mensole e scaffali. Infine, a completamento dell’opera, Stephanie ha aggiunto anche alcuni elementi decorativi, in modo che la sua “casa in miniatura” fosse il più possibile personale e confortevole.
Stephanie, che ha già iniziato a vivere nella sua originalissima tiny house, ha spiegato che lo spazio così organizzato è funzionale alle sue necessità ma che, dato che per il momento una delle sue figlie vive insieme a lei, hanno dovuto approfittare della disponibilità di un’amica per mettere da parte gli oggetti e il vestiario che non hanno trovato posto sullo scuolabus.
Anche se ha ormai completato l’opera – un traguardo celebrato con una piccola festa – Stephanie continua ad aggiornare il blog, raccontando la sua vita quotidiana nella casa-scuolabus, che procede tranquilla tra piccole disavventure (la necessità di sostituire il frigorifero, ancora in garanzia, dopo pochissimi giorni di utilizzo, un guasto alla toilette compostabile, successivamente sosituita con un normale wc…) e soddisfazioni (come l’accordo raggiunto con un vicino di casa, che le permette di utilizzare la sua wireless pagando la metà del canone).
Avere poco spazio a disposizione non è un dramma, conclude Stephanie: al contrario, consente di comprendere il valore dell’essenziale, apprezzando le cose semplici della vita, come fare una passeggiata nei boschi o leggere un buon libro, senza lasciarsi distrarre dal superfluo.
Lisa Vagnozzi
Photo Credits: Tiny Home Bus Conversion
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