Skyland, la prima fattoria verticale “Made in Italy”

Dopo aver già presentato su precedenti articoli di greenMe.it le “Vertical Farm” cioè le fattorie cittadine create all’interno di grattacieli e mostrato i progetti presentati in tutto il mondo, in particolare in Canada, Tanzania, Dubai, New York, Amsterdam e Stoccolma. Ma ora è arrivato finalmente il momento di Skyland, la fattoria verticale tutta italiana che potrebbe essere la prima ad essere concretamente realizzata.

Dopo aver già presentato su precedenti articoli di greenMe.it le “Vertical Farm” cioè le fattorie cittadine create all’interno di grattacieli e mostrato i progetti presentati in tutto il mondo, in particolare in Canada, Tanzania, Dubai, New York, Amsterdam e Stoccolma. Ma ora è arrivato finalmente il momento di Skyland, la fattoria verticale tutta italiana che potrebbe essere la prima ad essere concretamente realizzata.

Il progetto presentato dall’Enea disegna un eco-edificio urbano di trenta piani con 10 ettari di superficie che potrà permettere al suo interno la coltivazione di prodotti agricoli biologici per 25 mila persone. Secondo l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, il principio su cui si basa Skyland è quello dei 5 zero:

Zero pesticidi: la totale assenza di pesticidi ed antiparassitari nelle coltivazioni, in quanto non necessari per via dell’ambiente chiuso e controllato, ed una efficiente rotazione stagionale delle colture garantiranno la qualità del raccolto.

Zero energia: un sistema di pannelli fotovoltaici per l’elettricità ed una pompa di calore geotermica (la più grande d’Europa) per laclimatizzazione garantiscono che tutta l’energia consumata venga prodotta da fonti rinnovabili.

Zero rifiuti: Skyland utilizzerà i rifiuti per produrre energia a biomassa o riciclandoli. Anche l’acqua adeguatamente filtrata verrà riutilizzata.

Zero chilometri: I prodotti saranno venduti nello stesso luogo in cui vengono prodottii con un centro commerciale posto al piano terra dell’edificio, come in una sorta di grande farmers market. Ciò determinerà la drastica riduzione dell’uso di combustibile per mezzi di trasporto, generalmente usati per movimentare le derrate alimentari dal luogo di produzione a quello di distribuzione, ed anche una riduzione del prezzo di vendita al consumatore in quanto si eliminano tutti i passaggi della filiera.

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Zero emissioni: tutte le emissioni in aria e in acqua saranno filtrate, evitando di immettere in qualsiasi tipologia di sostanza inquinante.

Ma i vantaggi offerti da una fattoria verticale come Skyland non si esauriscono qui, infatti, questo tipo di coltivazione “indoor” necessità di una irrigazione ridotta rispetto alle tradizionali forme di agricoltura, non è soggetta ai rischi derivanti dagli eventi atmosferici e quintuplica la superficie coltivabile, infatti un ettaro di terreno all’aperto corrisponde circa a 4,5 ettari al chiuso. Senza pensare che con la diffusione di questa modalità di coltivazione significative porzioni di terreni agricoli tornerebbero allo stato di foreste, svolgendo nuovamente il loro ruolo di polmone verde e riducendo la quantità di biossido di carbonio nell’atmosfera.

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La prima Vertical Farm italiana potrebbe sorgere a Milano, e potrebbe diventare il simbolo dell’Expò Universale del 2015 il cui tema è assolutamente calzante: “Nutrire il pianeta, energia per la vita” abbraccia tutta la sfera dell’alimentazione, dal problema della mancanza di cibo in alcune zone del mondo a quello dell’educazione alimentare, fino alle tematiche legate agli OGM.

Skyland costituirebbe un esempio di come ridisegnare le città per far posto nei contesti urbani anche all’efficienza ed alla sostenibilità.

Paola Valeri

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