Clepsydra é un progetto che coniuga costruttivamente tecnologia, innovazione e i principi della sostenibilità, ponendosi come punto di contatto tra la struttura complessa delle moderne realtà cittadine e le necessità di riappropriarsi di spazi, ritmi e abitudini più verdi. Si tratta di un sistema modulare di serre urbane a più piani, la cui costruzione richiede poco tempo grazie al facile assemblamento dei pezzi: composta da sbarre di acciaio che si incastrano tra di loro e con spesse pareti in un materiale plastico trasparente (ETFE), essa é facilmente accostabile ed adattabile a qualsiasi altra struttura o spazio preesistente.
Quanto possiamo realmente pretendere di stravolgere dall’oggi al domani il nostro stile di vita? Per chi vive in città é davvero difficile mettere in pratica i tanti buoni propositi “verdi” con cui ci si misura ogni giorno. Per quanto si possa desiderare riavvicinarsi alla natura, fare proprio uno stile di vita responsabile e sostenibile diventa infatti abbastanza complesso quando la nostra quotidianità si gioca sul terreno di qualche grande città. Nelle grandi realtà urbane più che altrove è difficile ritagliarsi spazi verdi e momenti di tranquillità.
Per questo motivo, quando si parla di orti urbani il progetto Clepsydra é davvero propositivo. Ma di che cosa si tratta?
Clepsydra é un progetto che coniuga costruttivamente tecnologia, innovazione e i principi della sostenibilità, ponendosi come punto di contatto tra la struttura complessa delle moderne realtà cittadine e le necessità di riappropriarsi di spazi, ritmi e abitudini più verdi. Si tratta di un sistema modulare di serre urbane a più piani, la cui costruzione richiede poco tempo grazie al facile assemblamento dei pezzi: composta da sbarre di acciaio che si incastrano tra di loro e con spesse pareti in un materiale plastico trasparente (ETFE), essa é facilmente accostabile ed adattabile a qualsiasi altra struttura o spazio preesistente. Questa flessibilità rappresenta il primo, immenso vantaggio: in ambienti affollati e congestionati é infatti difficile ritagliare spazi sufficienti ad ospitare orti urbani di dimensioni significative. Il fatto che Clepsydra si sviluppi verso l’alto anziché in orizzontale permette di fare affidamento su una notevole estensione di terreno coltivabile, distribuito però su vari piani. Inoltre, potendo essere adattata agli edifici, la serra urbana disegnata da Bruno Viganò e Florencia Costa si presta ad essere utilizzata senza grandi complicazioni nei luoghi più diversi.
Semplice, ma innovativo, il prototipo di serra urbana é strutturato su 10 piani per un piano d’appoggio di circa 400 metri quadrati, ma é in grado di produrre l’equivalente di un terreno di ben 24.000 metri quadrati: tanto per fare un esempio, se decidessimo di coltivarvi unicamente pomodori ne potremmo raccogliere ben 40 tonnellate all’anno(!!!). A seconda delle sementi che si sceglie di piantare, la serra garantisce quantità differenti ma sempre abbondanti e soprattutto.. letteralmente a portata di mano!
Un altro indiscutibile vantaggio di una struttura di questo tipo é infatti l’immediata vicinanza agli utenti ultimi. Si parla tanto di filiera corta: ecco dunque un progetto la cui realizzazione permetterebbe realmente di ridurre a zero la distanza tra il produttore ed il consumatore, tagliando radicalmente i costi (in termini monetari e ambientali) connessi al confezionamento, al trasporto ed alla distribuzione dei prodotti alimentari.
Ma c’è di più. A rendere Clepsydra uno strumento davvero al servizio della sostenibilità urbana contribuiscono anche solidi studi tecnici che ne garantiscono in primis l’indipendenza energetica: il fabbisogno delle serre é infatti coperto da pannelli solari che possono essere installati sul tetto di ogni struttura, mentre l’eventuale eccesso di calore ed i rifiuti prodotti potrebbero abbastanza facilmente essere trattati in modo tale da integrare almeno in parte le necessità degli edifici adiacenti in termini di elettricità e riscaldamento.
Come spiegano i suoi stessi ideatori, quello che Clepsydra offre é una risposta equilibrata ed economica alle necessità di crescita e tutela ambientale, una soluzione che permette al tempo stesso di conservare i valori socio-culturali propri di ogni luogo. Un processo, questo, che passa per la sostenibilità della produzione alimentare, l’abbattimento degli sprechi, la generazione di consapevolezza in merito alle questioni ambientali, il miglioramento della salute pubblica e – non da ultimo – per un approccio creativo alle sfide che il sistema socio-economico attuale ci impone.
S.Z.