Recupero edilizio: la vecchia caserma di Brescia si trasforma in un complesso residenziale green

Recuperare i vecchi edifici per ridurre il consumo di suolo provocato dal nuovo cemento. Gran parte delle costruzioni oggi abbandonate potrebbero tornare a nuova vita evitando l'espandersi del cemento selvaggio. Ed è quello che è accaduto a Brescia, dove l'ex caserma Colombaia si è trasformata in un complesso di edifici a basso impatto ambientale

Recuperare i vecchi edifici per ridurre il consumo di suolo provocato dal nuovo cemento. Gran parte delle costruzioni oggi abbandonate potrebbero tornare a nuova vita evitando l’espandersi del cemento selvaggio. Ed è quello che è accaduto a Brescia, dove l’ex caserma Colombaia si è trasformata in un complesso di edifici a basso impatto ambientale.

A due passi dal centro storico di Brescia, l’ex caserma è un edificio risalente ai primi del 900. Destinata al ricovero dei piccioni viaggiatori, l’edificio con una superficie totale di 500 m2 suddivisi su 3 piani, oggi è stato trasformato in una serie di bilocali residenziali che utilizzano le rinnovabili per elettricità e riscaldamento e sfruttano la ventilazione naturale per regolare la temperatura interna.

E da una costruzione abbandonata sono sorti 9 appartamenti, altrimenti costruiti altrove, su altre aree del territorio italiano già divorato dal consumo di suolo.

Non solo recupero edilizio ma ristrutturazione all’insegna della sostenibilità grazie alle numerose soluzioni adottate dai progettisti, dal risparmio energetico alla riduzione dell’uso delle risorse non rinnovabili.

serra

Si comincia dalla serra solare realizzata sul lato posteriore del complesso. Si tratta di una struttura vetrata che ha due funzioni: la prima è ospitare le scale di accesso agli appartamenti, ma la seconda è la regolazione della temperatura dell’edificio attraverso la gestione dei flussi di aria calda che si creano al suo interno. File di serramenti a vasistas nella parte inferiore e superiore della struttura vetrata permettono la circolazione dell’aria. Durante l’inverno, l’energia solare viene immagazzinata durante le ore diurne e rilasciata dalla facciata di notte, evitando la necessità di un ulteriore isolamento termico. In estate, poi, le finestre vengono aperte automaticamente per consentire l’ingresso dell’aria fresca dal basso e la fuoriuscita di quella calda dall’alto.

finestre

Anche le energie rinnovabili hanno un ruolo di primo piano nell’edificio recuperato. Ne fanno parte una centrale termica con pompa di calore geotermica a circuito chiuso che, oltre a riscaldare, è in grado di raffrescare attraverso i pannelli radianti a pavimento; degli impianti autonomi di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore invernale dalla serra solare e il recupero delle acque bianche per l’irrigazione dei giardini e orti di ogni appartamento. A corredo pannelli solari termici per la produzione di acqua calda e pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, entrambi posti in cima alla serra solare. L’edificio aspira al livello ORO del sistema LEED.

Un modo intelligente per riportare a nuova vita le vecchie costruzioni vuote, all’insegna della sostenibilità.

Francesca Mancuso

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