Possono estro e bioarchitettura compenetrarsi e armonizzarsi, dando vita a soluzioni originali, interessanti ed eco-sostenibili? Pare proprio di sì, se pensiamo alla storia che stiamo per raccontarvi. Provate ad immaginare la situazione: a Jakarta, in Indonesia, un ristoratore specializzato in cucina giapponese, e in particolare in noodles, sogna di gestire un ristorante all’aperto, pur sapendo che non si tratta di una soluzione comune o particolarmente popolare. È, piuttosto, una scommessa, nel senso che la clientela potrebbe non apprezzare l’idea di mangiare all’esterno, senza il riparo e la protezione offerti dalle pareti.
Possono estro e bioarchitettura compenetrarsi e armonizzarsi, dando vita a soluzioni originali, interessanti ed eco-sostenibili? Pare proprio di sì, se pensiamo alla storia che stiamo per raccontarvi. Provate ad immaginare la situazione: a Jakarta, in Indonesia, un ristoratore specializzato in cucina giapponese, e in particolare in noodles, sogna di gestire un ristorante all’aperto, pur sapendo che non si tratta di una soluzione comune o particolarmente popolare. È, piuttosto, una scommessa, nel senso che la clientela potrebbe non apprezzare l’idea di mangiare all’esterno, senza il riparo e la protezione offerti dalle pareti.
Per mettere alla prova il proprio sogno e capire se sia effettivamente possibile realizzarlo, il nostro intraprendente ristoratore decide di rivolgersi agli architetti dello studio DSA+s, chiedendo loro di progettare una struttura da esterno, a basso costo e facilmente “montabile” e “smontabile”. Già perché, come abbiamo anticipato, l’idea, per quanto brillante, potrebbe non avere alcun successo: meglio, quindi, contenere l’investimento e non imbarcarsi in avventure troppo ambiziose e “impegnative”.
La richiesta del ristoratore è chiara, ma non facilissima da soddisfare: bisogna ideare uno spazio esterno idoneo ad ospitare più persone, che offra i comfort di una struttura al chiuso ma che sia anche economico da realizzare e, di fatto, “provvisorio”, in modo che, in caso di risultati scarsi e riscontri negativi, si possa facilmente tornare indietro. I designer mettono in moto la creatività e cercano di combinare tutti gli elementi in un mix il più possibile coerente, con l’obiettivo di scegliere lo stile e i materiali di costruzione più adatti.
Il punto di partenza è una domanda quasi banale nella sua immediatezza e semplicità: qual è la funzione principale di un edificio? La risposta è altrettanto semplice: “proteggere” , e cioè riparare da sole, vento, pioggia, intemperie… più o meno come un ombrello. Ecco, quindi, l’idea creativa, semplice e originale nello stesso tempo: realizzare un ristorante all’aperto che abbia la struttura di un ombrello gigante. Per quanto riguarda il materiale, invece, il team di DSA+s decide di puntare su qualcosa di resistente, pratico e maneggevole, che permetta di contenere i costi di realizzazione e che renda la struttura, all’occorrenza, facile da smontare. Alla fine, la scelta cade sul bamboo, un materiale locale, quindi economico e facilmente reperibile e trasportabile, e sufficientemente duttile e robusto.
Materiale e intuizione creativa alla mano, DSA+s progetta una struttura modulare “a mensole”: un “ombrello gigante” in bamboo, realizzato dalla somma e dalla sovrapposizione di tanti “ombrelli” di misure diverse. Si crea così un’enorme copertura, composta da una serie di tetti comunicanti, per proteggere efficacemente la sala di ristorazione da sole, vento, pioggia e condizioni atmosferiche avverse: l’acqua piovana viene raccolta sul tetto e convogliata verso il terreno con un tubo rivestito di bamboo. Ogni tetto o ombrello della copertura è sorretto da un’ampia colonna centrale, che risulta dall’unione di diversi raggi di bamboo e che termina in un’aiuola nel terreno. L’intera struttura è tenuta insieme da un particolare tipo di corda, in modo da essere ancora più resistente e compatta.
Grazie all’insieme di queste intuizioni e soluzioni, il ristorante giapponese in bamboo, realizzato da DSA+s tra il 2009 e il 2010 su una base di circa 150 mq, si inserisce in modo armonico nello spazio circostante, senza creare fratture o dissonanze. Una soluzione interessante per unire e far convivere esigenze diverse: estetiche, economiche e ambientali. Con grande soddisfazione – ci piace pensare – del nostro intraprendente ristoratore.