Dalla ricerca dell' Università di Udine arriva un'importante novità nel settore delle energie rinnovabili e, in particolare, nel settore del fotovoltaico: si tratta del cosiddetto Specchio Lineare un innovativo pannello solare, già in procinto di essere messo in produzione e commercializzato, in grado di produrre più energia, quasi tre volte di più, rispetto ai moduli fotovoltaici tradizionali di pari peso e dimensione.
Dalla ricerca dell’Università di Udine arriva un’importante novità nel settore delle energie rinnovabili e, in particolare, nel settore del fotovoltaico: si tratta del cosiddetto “Specchio Lineare” un innovativo pannello solare, già in procinto di essere messo in produzione e commercializzato, in grado di produrre più energia, quasi tre volte di più, rispetto ai moduli fotovoltaici tradizionali di pari peso e dimensione.
Grazie alle sue caratteristiche, il prodotto è destinato a privati (utenze familiari e condominiali), utenze pubbliche (enti, scuole, ospedali, piscine, ecc.), industriali, imprese agricole per il riscaldamento delle serre, società di produzione di energia elettrica. «Lo specchio lineare – spiega Hans Grassmann, ricercatore dell’ateneo di Udine – rende disponibile, a un costo accessibile, una fonte di energia pulita, efficiente, adatta a diverse applicazioni, di facile integrazione con gli impianti preesistenti (riscaldamento e impianti elettrici), e con un rapido ritorno dell’investimento. L’obiettivo degli “Specchi Lineari” è offrire a famiglie e imprese la possibilità di utilizzare fonti rinnovabili senza affrontare un pesante investimento come quello richiesto per le tecnologie solari attuali».
L’impianto a specchi lineari è un insieme di specchi piani in alluminio, da 20 a 50, montati su un sistema di assi e leve che inclinano gli specchi tramite due piccoli servomotori in modo da catturare i raggi solari durante tutto l’arco della giornata su un’unica superficie ricevente, simile, appunto, a un unico grande specchio. Lo specchio lineare, convogliando i raggi solari su un collettore, è in grado di riscaldare l’acqua fino a circa 100 gradi anche in inverno e di utilizzare fluidi termovettori, come olii sintetici, per raggiungere temperature superiori ai 200 gradi.
Il progetto Specchi Lineari è nato dalle ricerche svolte da Hans Grassmann al dipartimento di Fisica dell’ateneo friulano. Brevettato, è stato sviluppato da Isomorph srl (Hans Grassmann, Alessandro Prest), azienda spin off dell’università di Udine. Della produzione, industrializzazione e commercializzazione si occupano, in collaborazione con le officine Ocsam di Campoformido, Hans Grassmann, Michele Sambo e Fabio Zilli, che presto daranno vita a un altro spin off dell’ateneo, Solamente srl. Nel 2009 Specchi Lineari si è classificato al secondo posto a Start Cup Friuli Venezia Giulia, la competizione regionale riservata ai migliori progetti innovativi.
Nel corso della presentazione il Presidente del Consiglio Regionale della Regione Friuli Venezia Giulia, Edouard Ballaman , ha dichiarato: «Si tratta di un’importante invenzione nata in uno dei nostri Atenei, quello di Udine, che renderà le fonti rinnovabili più accessibili per le imprese e le famiglie. Specchi lineari è un prodotto di cui andare fieri e presto – ha annunciato – un impianto verrà installato sul tetto del Consiglio Regionale a Trieste per rendere ancora più efficaci le nostre iniziative di risparmio energetico. Il Consiglio – ha concluso Ballaman – sarà così promotore di politiche di risparmio e trampolino di lancio di questa innovazione, nata e prodotta in Friuli Venezia Giulia».