In Scozia un ponte costruito con 50 tonnellate di rifiuti (plastica riciclata)

Un ponte fatto di plastica riciclata sul fiume Tweed in Galles. Ed è smontabile ed interamente riciclabile

Abbiamo appena saputo che il Ponte sullo Stretto di Messina non si farà. L’impatto ambientale sarebbe stato un vero colpo per la zona. Ma provate ad immaginare cosa sarebbe successo se il ponte che doveva collegare Sicilia e Calabria fosse stato come quello costruito dall’azienda gallese Vertech, realizzato con rifiuti provenienti dalla plastica riciclata.

50 tonnellate di rifiuti trasformati in un’opera ingegneristica di tutto rispetto. E totalmente green. Progettato dagli ingegneri della Rutgers University e dell’Università di Cardiff, il ponte è stato costruito altrove e poi portato in Scozia, lungo il fiume Tweed nella contea di Peebleeshire dove è stato poi assemblato in soli quattro giorni. In totale, l’intero processo di costruzione dell’infrastruttura ha richiesto meno di due settimane.

Come si legge su Wired UK, numerosi sono i vantaggi legati all’utilizzo di materie plastiche riciclate per la costruzione di un ponte come quello sorto sul fiume Tweed.

In primo luogo aiuta a smaltire una gran quantità di rifiuti, trasformandoli in materie prime. Non necessita poi di manutenzione regolare e non arrugginisce. Di conseguenza non ha bisogno di essere ridipinto. Ovviamente, è anche riciclabile al 100 per cento. Ciò significa che un giorno, se la comunità locale riterrà che il ponte non sarà più utile, quest’ultimo potrà essere smontato e riassemblato altrove.

Il co-fondatore e CEO di Vertech, William Mainwaring, ha detto a World Architecture News: “Grazie a questa tecnologia unica siamo in grado da soli il riciclo, per produrre per il mercato europeo sempre nuovi materiali da costruzione innovativi, sostenibili e di alta qualità.

Tra gli obiettivi dell’azienda vi è quello di rendere i proprio prodotti riciclati termoplastici sempre più disponibili nel settore delle costruzioni in tutta Europa, sostituendoli al legno e ai prodotti laminati. Nel 2012 si spera inoltre di avviare un nuovo impianto di produzione per i materiali compositi termoplastici nel Galles del nord.

Francesca Mancuso

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