Panchoran Retreat: il rifugio di bambu’ che ricicla i vecchi pali del telefono (FOTO)

Un paradiso in terra, nascosto nel cuore delle foreste di Bali. Un nido naturale che allontana dal grigio delle città. Si chiama Panchoran (in balinese primavera) ed è il mondo perfetto per chi è stanco di vivere nel caos

Un paradiso in terra, nascosto nel cuore delle foreste di Bali. Un nido naturale che allontana dal grigio delle città. Si chiama Panchoran (in balinese primavera) ed è il mondo perfetto per chi è stanco di vivere nel caos. Qui la designer irlandese Linda Garland ha realizzato il suo Panchoran Retreat.

Letteralmente un rifugio, costruito utilizzando sia il bambù che cresce spontaneamente nella zona sia i vecchi pali del telefono acquistati dal governo locale. Nascosto all’interno di 25 ettari di palmeti di cocco vicino a Ubud, a Bali, Panchoran è ben lontano dal metallo freddo o dalle luci fluorescenti dei centri urbani. Qui tutto è caldo, accogliente e realizzato con materiali naturali, la maggior parte dei quali riciclati o di provenienza locale.

Le cinque ariose ville indipendenti sparse per la foresta si appoggiano sugli ex pali del telefono, e sono fatte di bambù ed erbe native prelevate direttamente dal cortile del resort. I legni provengono infatti da vecchie abitazioni i tetti sono di alang alang, un’erba che cresce nei terreni della tenuta. Ogni bungalow ha un letto ed è già dotato di lenzuola. È arricchito con rari pezzi d’antiquariato giavanesi e di arte nativa primitiva della zona.

Dentro e fuori, qui, è un concetto relativo. Le case hanno ampie portefinestre scorrevoli che restano aperte per gran parte dell’anno, dando l’idea di vivere all’aria aperta ma offrendo riparo in caso di pioggia. Non manca una piccola piscina realizzata con materiali naturali, immersa nel verde, delle cascate scintillanti e degli orti biologici, dove Garland coltiva riso, palme e piante medicinali.

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Anche gli arredi sono stati quasi tutti progettati dalla designer, come i due grandi divani in bambù all’esterno. Arredo minimal basato su tendaggi e cuscini. La chicca è la Jungle Gym, un’area dedicata allo yoga, sospesa come un ponte sopra il fiume.

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Grazie ad un piccolo sistema idroelettrica, la designer ha anche iniziato a produrre l’elettricità sfruttando l’acqua del fiume.

Francesca Mancuso

Foto: Blessthisstuff

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