Una coppia di architetti colombiani, Miguel Niño e Johanna Navarro, ha deciso di collaborare per reinventare i mattoni tradizionali all’insegna del risparmio energetico. A loro parere, per mantenere la giusta temperatura negli edifici non occorrono le nuove tecnologie.
Una coppia di architetti colombiani, Miguel Niño e Johanna Navarro, ha deciso di collaborare per reinventare i mattoni tradizionali all’insegna del risparmio energetico. A loro parere, per mantenere la giusta temperatura negli edifici non occorrono le nuove tecnologie.
In particolare desideravano avere a disposizione dei materiali da costruzione che potessero essere prodotti su larga scala senza problemi e venire utilizzati per costruire case migliori nel loro Paese.
Hanno così dato vita a dei mattoni che sono in grado di regolare la temperatura delle case in modo naturale e che diminuiscono così la necessità di materiali supplementari, ad esempio per l’isolamento e per le finiture. In questo modo i tempi di costruzione si riducono drasticamente e si può risparmiare.
Cosa differenzia questi mattoni dagli altri? La genialità dell’idea è soprattutto nella forma e nel loro nucleo semi-vuoto. Per realizzarli gli architetti hanno pensato di fondere la forma rettangolare classica dei mattoni con una forma quadrata a dir poco originale.
Gli spazi vuoti all’interno dei mattoni servono da canali di ventilazione. I mattoni tradizionali permettono di creare una parete piatta la cui superficie si riscalda più facilmente, mentre la forma triangolare aiuta a mantenere una temperatura più costante riducendo l’accumulo del calore.
La forma di questi mattoni facilita anche l’isolamento acustico e può essere utilizzata per abbellire le facciate senza la necessità di ulteriori finiture. La speranza è che dei semplici mattoni da costruzione possano migliorare la qualità della vita delle persone nelle loro case.
Si tratta di un’idea piuttosto semplice da realizzare che crediamo possa avere fortuna nel mondo a partire dalla Colombia. Cosa ne pensate?
Marta Albè
Fonte foto: Camilo Suz
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