Utilizzare gli escrementi umani, appositamente trattati, come materiali da costruzione. Non è uno scherzo. In Australia un team di scienziati ha trovato il modo di riciclare i fanghi di depurazione
Utilizzare gli escrementi umani, appositamente trattati, come materiali da costruzione. Non è uno scherzo. In Australia un team di scienziati ha trovato il modo di riciclare i fanghi di depurazione.
È davvero possibile riciclare le scorte mondiali di fanghi di depurazione e incrementare la sostenibilità nel settore delle costruzioni? Sì, dice il gruppo di ricerca della RMIT University di Melbourne, che ha trasformato i biosolidi in mattoni. I biosolidi sono residui del processo di trattamento delle acque reflue che possono essere utilizzati anche come fertilizzanti.
Ora gli scienziati australiani ha dimostrato che i mattoni di argilla cotta che li incorporano potrebbero essere una soluzione sostenibile sia per il trattamento delle acque reflue che per le industrie di laterizi.
Pubblicata dalla rivista Buildings, la ricerca ha mostrato come fabbricare mattoni di biosolidi richieda solo la metà dell’energia utilizzata per la produzione di quelli convenzionali.
Oltre a essere meno costosi da produrre, essi hanno anche una conduttività termica inferiore, disperdendo meno calore e garantendo agli edifici prestazioni energetiche superiori.
Gli studiosi hanno esaminato le proprietà fisiche, chimiche e meccaniche dei mattoni di argilla cotta incorporando diverse proporzioni di biosolidi, dal 10 al 25%. I mattoni rinforzati con biosolidi hanno superato i test di resistenza alla compressione. Inoltre, l’analisi ha dimostrato che i metalli pesanti sono in gran parte intrappolati all’interno del mattone.
L’UE produce oltre 9 milioni di tonnellate di biosolidi all’anno, mentre gli Stati Uniti ne producono circa 7,1 milioni di tonnellate. In Australia, tale cifra sia aggira attorno alle 327.000 tonnellate.
Attualmente circa 5 milioni di tonnellate di biosolidi prodotti in Australia, Nuova Zelanda, Unione europea, Stati Uniti e Canada sono destinati alla discarica. Lo studio ha calcolato che l’utilizzo del 15% di biosolidi nel 15% dei mattoni prodotti oggi potrebbe utilizzare totalmente questi 5 milioni di tonnellate.
Secondo l’autore dello studio, Abbas Mohajerani, la ricerca ha cercato di affrontare due problemi ambientali: le scorte di biosolidi e gli scavi del terreno necessari alla produzione di mattoni.
“Ogni anno vengono scavati oltre 3 miliardi di metri cubi di terra argillosa per l’industria globale del mattone”, ha spiegato Mohajerani.
I biosolidi possono avere caratteristiche chimiche significativamente diverse, quindi i ricercatori dovranno condurre altri test prima della produzione su larga scala.
Di certo, anche se a un’analisi superficiale potrebbe far storcere il naso, sarebbe un’importante soluzione sul fronte del riciclo di questi rifiuti.
LEGGI anche:
- Decreto Genova è legge. La nuova norma sui fanghi avvelena la terra o protegge i cittadini?
- L’Australia ha trovato un modo per salvare l’acqua dall’inquinamento da plastica (e possiamo fare lo stesso anche noi)
Francesca Mancuso