L'idea sembra uscita dal set di un film di fantascienza e ha come ambientazione la foresta indonesiana di Giacarta. Un edificio con due torri asimmetriche che ruota in base alla luce solare e che funge da tramite tra l'uomo e la natura
Sembra il set cinematografico di Avatar, ma questa volta la location è la foresta di mangrovie di Jakarta, in Indonesia, dove è stato collocato idealmente l’omonimo The Mangrove, il rifacimento dell’Agung Sedayu Center di Giacarta, una costruzione che, a detta dei suoi progettisti, diventerebbe un tutt’uno con l’ambiente circostante.
L’idea è stata partorita dalla fervide menti di diversi architetti: Agung Mahaputra, Andika Priya Utama, Arief Aditya Putra, Dely Hamzah, Nidia Safiana e Rahadi Utomo, per il Agung Sedayu Group.
Partendo da ciò che già esiste nella foresta di mangrovie di Jakarta, The Mangrove sorgerà al di fuori dell’habitat naturale, anche se sarà parte di esso non contrastando con l’ambiente circostante. Grazie alla sua forma fortemente iconica ed evocativa, l’edificio, formato da due torri asimmetriche offrirà un panorama mozzafiato della foresta di Giacarta.
Le due strutture ruotano per ottenere la vista migliore in base al momento della giornata e all’esposizione alla luce solare, catturata dalla mattina fino a mezzogiorno. Inoltre, il corridoio che collega i due edifici e circonda ogni piano non avrà bisogno del condizionatore d’aria artificiale, poiché fungedo da barriera tra il calore del sole e le aree di lavoro, sarà riccamente fornito di aria. Inoltre, riesce ad assorbire il calore del sole permettendo al tempo stesso alla luce di essere immagazzinata per ridurre la dipendenza di energia elettrica.
La forma scheletrica esterna viene utilizzata come principale motivo strutturale per la facciata, utilissima anche a fornire l’ombra agli spazi interni. Ombreggiatura regolabile anche in base al movimento annuale del sole. Anche l’asimmetria delle due torri ha una motivazione bene definita, che inseime al sistema scheletrico flessibile viene regolata in base alla stagione, all’esposizione solare e alla luce naturale disponibile, fungendo anche da frangisole.
L’edificio inoltre offre spazi flessibili su ogni piano. Mista sarà la funzione d’uso di Mangrove. La maggior parte sarebbe destinata agli uffici, con punti di ristoro e un parcheggio a livello di base, ma nella parte superiore sarà presente un sistema dotato di tetto verde con lettini, ristoranti e bar.
Infine, i suoi progettisti hanno previsto un ponte dinamico che attraversi il “livello podio” dell’edificio, accessibilie solo ai pedoni e ai ciclisti per ammirare lo spettacolo della foresta indonesiana fino a raggiungere il lungomare.
Francesca Mancuso