Ecosistema scuola 2014: troppi edifici vecchi, ma aumentano le pratiche sostenibili

Legambiente presenta Ecosistema Scuola, il rapporto annuale sulla qualità dell’edilizia e i servizi scolastici

Le scuole italiane quanto sono sicure? presenta la XIV edizione di , il rapporto annuale sulla qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 94 capoluoghi di provincia italiani.

Lo stato che emerge è quello di “permanente emergenza“, con la necessità di continui interventi di messa in sicurezza e un numero che tra tutti viene fuori all’indomani della morte – a scuola – del ragazzo di Lecce (la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo): il 37,6% delle scuole necessita di interventi di manutenzione urgente, il 40% sono prive del certificato di agibilità.

Per fortuna un dato positivo salta subito ai nostri occhi. Dal 2008 al 2013, infatti, le scuole che utilizzano fonti di energia rinnovabile sono passate dal 6,3% al 13,5%. L’80,8% degli edifici ha installato impianti solari fotovoltaici, il 24,9% ha impianti solari termici, l’1,6% impianti di geotermia e/o pompe di calore e lo 0,4% ha impianti a biomassa. Infine il 9,6% utilizza il mix di fonti rinnovabili. Tra le regioni che spiccano per l’utilizzo delle fonti rinnovabili ci sono la Puglia, il Veneto e l’Abruzzo, maglia nera, invece, per Basilicata e Molise. Prato si distingue per l’installazione di impianti di energia rinnovabile in 47 edifici sui 91 complessivi, coprendo, negli edifici dove sono presenti impianti, il 100% dei consumi da rinnovabili. Quanto all’illuminazione, il 62,9% delle scuole utilizza il neon, mentre il 20,4% usano altre illuminazioni come le fluorescenti compatte e quelle al led.

I DATI. Legambiente ha esaminato 5.301 edifici scolastici di competenza dei comuni capoluogo di provincia, di questi circa il 62% è stato costruito prima del 1974, mentre il 4,8% è stato costruito tra il 2001 e il 2002. Sono solo dodici i comuni che hanno deciso di investire nella bioedilizia, mentre l’8,8% è stato costruito con criteri antisismici. La verifica di vulnerabilità sismica è stata realizzata solo sul 27,3% degli edifici. Nei Comuni che si trovano in area a rischio sismico (zona 1 e 2) e idrogeologo, solo il 21,1% gli edifici ha compiuto tale verifica. In lieve crescita invece i dati sull’accessibilità, l’82,3% degli edifici ha i requisiti di legge, il 16,4 % ha realizzato interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Sul fronte delle certificazioni, rimangano stabili i dati relativi alle porte antipanico (90,2%), agli impianti elettrici a norma (83,4%).

Radon e amianto. Buone notizie per il primo, che viene monitorato dal 34,8% delle amministrazioni. Un po’ meno per l’amianto, dal momento che si sono ridotti i comuni impegnati nell’effettuare i controlli in questione negli edifici scolastici.

Buone pratiche ambientali. La media di prodotti biologici nei pasti rimane pari a 56,9%, ma è in aumento l’utilizzo dei pasti interamente biologici nelle mense. Una mensa su tre, invece, usa ancora piatti usa e getta di plastica/carta, mentre – quanto alla raccolta differenziata – migliora la differenziata di plastica (71,6%), vetro (73,3%), organico (57,8%) e scende quella dell’alluminio (-1,4%), delle pile (- 0,5%), della carta (- 4,3%) e dei toner (-0,9%).

scuole legambiente

Inquinamento. Sotto esame anche elettrodotti, emittenti radio televisive, antenne dei cellulari: l’11,6% degli edifici si trova a meno di un km di distanza da fonti di inquinamento acustico, mentre sono il 2,2% quelli che si trovano vicino a emittenti radio televisive. Nel 2012 sono solo 5,19% i comuni che hanno monitorano le scuole situate vicino agli elettrodotti (3,6%), solo il 10,8% delle amministrazioni ha realizzato monitoraggi sulle scuole che si trovano in prossimità di antenne cellulari.

Per quanto riguarda la qualità del patrimonio edilizio delle diverse aree del Paese, dal rapporto Ecosistema Scuola 2013 emerge la disparità territoriale tra Nord e Sud del Paese: se Trento, Prato e Piacenza sono i primi tre capoluoghi di provincia nella graduatoria di Legambiente per qualità dell’edilizia scolastica, bisogna invece arrivare alla 23esima posizione per trovare il primo capoluogo di provincia del sud che è l’Aquila, seguito da Lecce alla 27esima posizione.

Mobilità urbana e aree verdi. Se arrivano segnali positivi dai vari servizi di scuolabus nelle diverse città, una chicca spunta dai servizi pedibus (in lieve crescita) e i percorsi casa scuola (6,9%), mentre aumenta la presenza dei nonni vigili (23,3%) e le piste ciclabili nei pressi delle scuole (12,6%) contro il 10,5% del 2011. Bene anche i dati sugli edifici scolastici con giardino o aree verdi fruibili che si attestano al 74,6%, mentre restano costanti quelli con palestre o strutture per lo sport (52,2%). Sono invece ancora troppo pochi gli istituti all’interno di isole pedonali (0,8%) meno di un edificio su cento si trova all’interno di isole pedonali; mentre le scuole in zone 30 sono solo il 9%. Interessanti i dati sulla presenza delle biblioteche per ragazzi all’interno degli edifici scolastici che si attestano al 35,4%.

Anagrafe dell’edilizia scolastica. La chiedono a gran voce da Legambiente, con l’obiettivo di accedere a “quelle informazioni che consentono a studenti, genitori e lavoratori della scuola di conoscere lo stato dei singoli edifici e alle istituzioni di avere un quadro puntuale dei bisogni di intervento nelle nostre scuole“, come dichiara Vanessa Pallucchi. L’anagrafe dell’edilizia scolastica è attesa dal lontano 1996, anno in cui entrò in vigore della legge 23 che la istituiva.

In particolare torniamo a ribadire – prosegue Pallucchi – che senza la pubblicazione dell’Anagrafe non si ha accesso a quelle informazioni che consentono a studenti, genitori e lavoratori della scuola di conoscere lo stato dei singoli edifici e alle istituzioni di avere un quadro puntuale dei bisogni di intervento nelle nostre scuole e quindi, di orientamento della programmazione e degli investimenti. Per questo, Ecosistema scuola si propone come uno strumento di sensibilizzazione e informazione sociale, ma anche come stimolo politico, affinché l’edilizia scolastica diventi ambito prioritario d’investimento su cui puntare. Dal rapporto abbiamo visto quanto poco gli interventi a pioggia e non programmati siano serviti ad intaccare una situazione permanente di emergenza legata alla messa a norma e alla manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio edilizio scolastico che ha urgentemente bisogno di essere rinnovato e innovato“.

Tutto il dossier su http://www.legambiente.it/ecosistema-scuola-2013

Germana Carillo

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