Per rispondere ai principi di efficienza energetica, ancora più determinanti in vista del prossimo decreto Legislativo 311, diventano necessari interventi mirati come l'isolamento termico del sottotetto
![Isolamento-del-tetto](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2009/05/Isolamento-del-tetto.jpg)
Risolvere gli attuali problemi ambientali significa anche mettere a norma i propri immobili riducendo al minimo le dispersioni termiche. Dal 1 luglio 2009, in linea con il Decreto Legislativo 311, le singole unità immobiliari dovranno rispondere ai criteri di efficienza energetica stabiliti dallo Stato Italiano. Il Decreto rende più restrittivi i valori del fabbisogno massimo di energia primaria per il riscaldamento invernale e, a partire dal 1 gennaio 2010, riduce il fabbisogno termico dei nuovi edifici del 20-25%.
Per rispondere a tali principi diventano necessari interventi mirati come la coibentazione del sottotetto, una fra le soluzioni più efficaci al problema dell’efficienza energetica.
La dispersione termica di un edificio, infatti, è dovuta in larga parte al tetto. Il calore si accumula nella zona più alta della casa e, se l’ultimo piano non è sufficientemente isolato, l’aria calda viene dispersa all’esterno.
Grazie a un tetto coibentato è possibile raggiungere il comfort ambientale domestico (20°C) riducendo la potenza energetica necessaria a produrlo e quindi si ottiene un ambiente confortevole usando meno energia che si traduce in “vivere meglio spendendo di meno!”
Ma quali sono i materiali da usare e come bisogna intervenire? Esistono diversi prodotti per la coibentazione ma non tutti sono ecologici.
Quelli usati in bioedilizia devono rispondere a criteri particolari, primo fra tutti la sostenibilità misurata sull’impatto ambientale del prodotto nel suo intero ciclo di vita. Un materiale è tanto più sostenibile quanto minore è l’energia usata e i rifiuti prodotti. Energia e rifiuti devono essere ridotti al minimo in ogni fase: durante l’estrazione delle materie prime che lo compongono, nella lavorazione, l’imballaggio, il trasporto, la distribuzione, l’applicazione, il consumo ed infine nello smaltimento a fine uso.
Per l’isolamento termoacustico, oltre alla sostenibilità ambientale richiesta dalla bioedilizia, i materiali devo essere:
- traspiranti,
- igroscopici (capacità di assorbimento delle molecole d’acqua),
- resistenti al fuoco, muffe, funghi, insetti e roditori senza usare prodotti sintetici,
- inodore,
- non radioattivi,
- elettricamente neutri.
Nel rispetto di questi parametri, tre sono le categorie di coibenti da poter impiegare: vegetali come il sughero, il legno mineralizzato, la fibra di legno e la canna palustre; animali come la lana di pecora e minerali come il calcio silicato, la vermiculite, la perlite, l’argilla espansa, il vetro cellulare espanso e la lana di roccia.
Oltre ai materiali è importante considerare le caratteristiche del sottotetto. Se abitabile, si richiede un isolamento delle falde del tetto, nel caso di non abitabilità viene isolato il pavimento.
Come isolare un sottotetto abitabile:
dimensionare i pannelli isolanti per poterli incastrare tra le falde e ancorarli con dei listelli in legno trasversali. Per un risultato ottimale è consigliato applicare due strati di isolante sovrapposti. Dopo il fissaggio è possibile coprire l’isolante con un telo antiumidità e tinteggiare.
Come isolare un sottotetto non abitabile:
è più semplice perché non richiede dimensionamenti e fissaggi particolari. Basta saldare al pavimento l’isolante, spesso non pedonabile, lasciando una passerella rigida di ugual spessore per raggiungere i punti funzionali come le finestre o gli abbaini.
La scelta dei materiali
Non tutti i materiali si adattano in egual modo ai due sottotetti.
La lana di pecora si presenta come feltro isolante, tappetini, pannelli acustici anticalpestio e lana di tamponatura fornendo buoni risultati nei due contesti. La canna palustre è fornita sottoforma di pannelli dimensionabili in senso trasversale e longitudinale, ottima per l’isolamento delle falde. La perlite espansa si adatta ai sottotetti non praticabili mentre il vetroschiuma o vetro espanso risulta dal vetro riciclato e ha un’ottima resistenza meccanica adattandosi a diversi utilizzi.
E per chi volesse isolare la propria casa riducendo al minimo i costi, l’azienda Rockwool, produttrice mondiale di lana di roccia, ha lanciato una sezione del proprio sito completamente dedicata all’Isolamento Fai Da Te.
Seguendo video intuitivi e spiegazioni efficaci chiunque potrà isolare la propria abitazione adottando il metodo “Do It Yourself” con un notevole risparmio in termini di costi ed energia.