Il quartiere eco-sostenibile di Caserta

E' possibile concepire una Caserta eco-sostenibile? Stando al progetto presentato dagli architetti Andrea Salvini e Barbara Berni, sembrerebbe proprio di sì! Si tratta di un insediamento a destinazione mista, commerciale e residenziale concepito per garantire una migliore qualità degli standard abitativi degli abitanti che darebbe vita al primo quartiere completamente eco-sostenibile della Campania.

È possibile concepire una Caserta eco-sostenibile? Stando al progetto presentato dagli architetti Andrea Salvini e Barbara Berni, sembrerebbe proprio di sì! Si tratta di un insediamento a destinazione mista, commerciale e residenziale concepito per garantire una migliore qualità degli standard abitativi degli abitanti che darebbe vita al primo quartiere completamente eco-sostenibile della Campania.

Si tratterebbe di un’intervento di architettura ecosostenibile su larga scala in un’area di quasi cinque ettari nella provincia di Caserta e la costruzione di tredici edifici integrati in infrastrutture pubbliche e nuove aree verdi ciascuno dei queli composto da venti unità abitative distribuite su 5 piani con il piano terra destinato alle attività commerciali in modo tale da integrare luoghi di aggregazione e servizi per i residenti.

I 13 palazzi, infatti, saranno posizionati seguendo un unico schema geometrico capace di permettere una perfetta coesione tra coloro che li abiteranno attraverso un design in grado di dare ampio spazio alla socializzazione e incoraggire i rapporti tra persone avendo in preventivo un buon numero di cortili, arie verdi e zone dove saranno presenti negozi e servizi.

Per quanto riguarda gli aspetti green, c’è da dire che il duo Salvini-Barbini ha fatto veramente le cose per bene. Ogni struttura avrà un sistema di pannelli solari perpendicolari alla facciata che serviranno ad illuminare, durante le ore notturne, l’intero palazzo, creando un effetto degno di una rappresentazione artistica. I due fronti principali degli edifici, infatti sono articolati in una griglia di balconi in cui la luce del sole è filtrata da pannelli brise-soleil scorrevoli a lamelle regolabili in modo che ogni volta che i residenti, in base alle loro esigenze di luce/ombra regolano la disposizione dei loro brise-soleil, la facciata del palazzo cambia dinamicamente e continuamente.

Previsti, inoltre, l’installazione di giardini verticali sulla falsa riga di altri esempi architettonici, come ad esempio quello de Jean Nouvel’s Musèe du Quai Branly di Parigi o del Lincoln Center di New York. L’obiettivo di questo tipo di applicazione verde è quello di integrare ed estendere le aeree verdi circostanti nell’intento di restituire al suolo gli spazi che sono stati sottratti dall’edificato.

Anche sotto il profilo energetico sembrerebbe essersi mossi nel migliore modo possibile. Oltre ai pannelli solari che abbiamo già visto, verrà valorizzata l’energia passiva della struttura attraverso un moderno apparato di ventilazione. Inoltre, per incentivare il risparmio energetico gli edifici, attraverso l’ideazione di un sofisticato sistema, ricicleranno un gran quantitativo di acqua piovana e ospiteranno una struttura denominata “serra veranda” che permetterà di ridurre la quantità di calore prodotto dal riscaldamento durante i mesi invernali e, parallelamente, degli schermi solari in grado di garantire il controllo delle irradiazioni dirette oltre all’esposizione delle stanze al caldo proveniente dall’esterno, durante i mesi estivi.

Come si è visto le innovazioni sono tante e decisamente sensazionali. Un quartiere così realmente eco-sostenibile come questo senza dubbio rappresenta, non solo per l’Italia, un deciso passo avanti per la miglioria degli standard qualitativi dei suoi residenti. Un’idea quanto mai orientata al rispetto del territorio. Un’idea, però. Aspettiamo, fiduciosi, l’arrivo dei fatti.

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