L’architettura sostenibile guarda sempre di più ai materiali di recupero e ai rifiuti. In Germania, nella città Mannheim, ha preso il via un progetto di costruzione rapida di alberghi proprio a partire dai materiali di scarto. Si tratta degli Hotel Shabby Shabby. Raumalabor ha dato il via ad una gara per costruire stanze d’albergo utilizzando i rifiuti.
L’architettura sostenibile guarda sempre di più ai materiali di recupero e ai rifiuti. In Germania, nella città Mannheim, ha preso il via un progetto di costruzione rapida di alberghi proprio a partire dai materiali di scarto. Si tratta degli Hotel Shabby Shabby. Raumalabor ha dato il via ad una gara per realizzare in tempi brevi stanze d’albergo utilizzando i rifiuti.
L’obiettivo principale del progetto Hotel Shabby Shabby consiste nel creare 20 spazi destinati all’ospitalità in vista del Theater Der Welt, festival dedicato al teatro che si svolgerà questa primavera. Ogni stanza dovrà essere costruita in soli 7 giorni, essere munita di serratura e lucchetto e risultare resistente a qualsiasi condizione climatica.
Si tratta di una vera e propria sfida al sistema burocratico, che normalmente non permetterebbe simili iniziative. Eppure, il recupero di rifiuti e materiali di scarto potrebbe rappresentare una vera e propria svolta per l’architettura. La costruzione delle stanze d’albergo avverrà all’interno di luoghi altrimenti non utilizzati, come i centri commerciali ormai chiusi e abbandonati.
A parere degli architetti che parteciperanno al progetto, la città di Mannheim si trasformerà in una vera e propria tela artista, su cui dare vita a nuove soluzioni per accogliere i turisti che saranno incentrate soprattutto sul riciclo creativo. Da magazzini, depositi e centri di raccolta dei rifiuti sarà possibile recuperare mobili, sedie, lampade e gran parte del necessario per arredare una stanza d’albergo.
Tra i luoghi da recuperare in cui verranno realizzate le stanze d’albergo nate dai rifiuti, vi saranno anche le caserme militari abbandonate da almeno 65 anni, dopo la Seconda Guerra Mondiale. Parte del progetto verrò finanziata dal Governo, per dare nuova vita alle aree dismesse e permettere una ricostruzione intelligente.
Marta Albè
Fonte foto: flickr.com
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