Marta Albè In Ghana è nata una casa costruita in terra battuta e plastica riciclata. L’idea è di Anna Webster, una studentessa della London Metropolitan University School of Architecture. Il progetto si adatta perfettamente alla zona rurale per cui è stato pensato.
In Ghana è nata una casa costruita in terra battuta e plastica riciclata. L’idea è di Anna Webster, una studentessa della London Metropolitan University School of Architecture. Il progetto si adatta perfettamente alla zona rurale per cui è stato pensato.
La proposta di Anna Webster ha fatto parte di un concorso nato per raccogliere proposte per costruire nuove casa nella regione di Ashanti, nel Sud del Ghana. La casa unisce le pareti tradizionali in terra battuta con la plastica riciclata e crea un modello facile da imitare in tutta la regione.
I metodi di costruzione tradizionali dunque si possono associare a tecniche più moderne e a materiali resistenti. Il concorso per la raccolta dei progetti è stato organizzato da Nka Foundation, un’organizzazione non-profit nata per promuovere l’impegno umanitario attraverso le arti, compresa l’architettura.
Il progetto è stato realizzato in modo che la casa potesse mantenere una temperatura interna costante nonostante le oscillazioni esterne. Per proteggere le pareti esterni dall’azione dell’acqua è stata utilizzata una sostanza naturale derivata dall’amido di manioca.
Gran parte della struttura interna della casa è stata realizzata riutilizzando materiali di scarto. Si tratta di risorse inutilizzate presenti in grandi quantità in Ghana. Il riciclo di sacchetti di plastica è risultato utile per la costruzione delle finestre e del tetto della casa.
Dato che in Ghana non viene praticata la raccolta dei rifiuti, la plastica si accumula nelle aree rurali e naturali. Ecco dunque l’idea di raccoglierla e riutilizzarla. Il costo di costruzione della casa è risultato pari a circa 7000 euro. Ora vi abita il preside di una scuola locale con la sua famiglia.
Nel corso del tempo verranno studiati i pregi e i difetti di questa abitazione. Anna Webster spera che i progetti futuri che verranno realizzati in questa zona possano partire proprio dalla nuova casa in modo da valorizzare lo sviluppo dei sistemi che già impiega.
Marta Albè
Fonte foto: Nka Foundation
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