Un faro che diventa un’oasi del WWF. La struttura di Capo d’Orso a Maiori (Salerno) diventerà un posto dove praticare whalewatching e birdwatching e quindi avvicinarsi alla natura. Il faro sarà dato in concessione per 25 anni dall’Agenzia del Demanio all’associazione ambientalista nell’ambito del recupero sostenibile degli edifici situati nelle località costiere italiane
Un faro che diventa un’oasi del WWF. La struttura di Capo d’Orso a Maiori (Salerno) diventerà un posto dove praticare whalewatching e birdwatching e quindi avvicinarsi alla natura. Il faro sarà dato in concessione per 25 anni dall’Agenzia del Demanio all’associazione ambientalista nell’ambito del recupero sostenibile degli edifici situati nelle località costiere italiane.
Si stanno moltiplicando (fortunatamente) in Italia i progetti di recupero e valorizzazione di vecchi fari, spesso edifici abbandonati e fatiscenti, immersi nella natura. Ed essendo, il nostro, un Paese peninsulare, queste strutture non sono nemmeno poche.
Recentemente, solo per citare un esempio, la Regione Sardegna ha lanciato il ‘Progetto Orizzonte‘ nell’ambito del più ampio programma di valorizzazione del patrimonio marittimo-costiero, con il quale sono stati aperti bandi per ben 10 fari da dare in affitto per 50 anni a privati, con le possibilità economiche di recuperarli e regalarli al loro antico splendore, nonché in grado di dargli una destinazione utile e sostenibile.
“L’Agenzia del Demanio propone sul mercato la rete dei fari e degli edifici costieri, beni di proprietà dello Stato situati in contesti di assoluta bellezza e carichi di suggestione – scrive l’Agenzia – Questi immobili possono essere recuperati e sottratti al degrado grazie a progetti imprenditoriali innovativi e sostenibili, nel pieno rispetto della tutela e salvaguardia del territorio, utilizzando lo strumento della concessione fino a 50 anni”.
E il faro di Maiori è solo, dunque, uno dei tanti esempi, con l’obbiettivo specifico di “praticare whalewatching e birdwatching, dove accostarsi alle pratiche della ecosostenibilità e acquisire la cultura della difesa dell’ambiente”.
“É una grande sfida – ha detto Antonio Canu, Presidente di WWF Oasi – ma l’affrontiamo sapendo che il progetto è valido. Non a caso è stato il faro dove hanno partecipato più concorrenti. Essere stati selezionati è già una grande soddisfazione. Sarà gestito come un’Oasi per la parte territorio e come un Centro educativo e formativo nella struttura del faro. Offriremo anche servizi ricettivi e accoglieremo gli ospiti con iniziative culturali dedicate alla natura e al territorio. Nei prossimi mesi ci saranno i lavori di sistemazione, poi si parte”.
In tutto, in questa quarta edizione, sono proposti al mercato 9 immobili pubblici, 6 dello Stato e 3 di proprietà di Enti territoriali (che si avvarranno del supporto tecnico dell’Agenzia). I bandi sono aperti fino al 27 novembre prossimo.
Nel frattempo è stata firmata anche la concessione che affida un altro faro, quello di Punta Imperatore a Forio d’Ischia (NA), ad una società tedesca che lo riqualificherà per farlo divenire una struttura ricettiva e di promozione del territorio.
Per vedere mappe e ubicazioni di tutte le strutture a bando clicca qui.
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Roberta De Carolis
Foto: WWF