Ecco come l'innovativo materiale edile CornWall, realizzato con residui di mais, sta trasformando il modo di costruire, portando sostenibilità e innovazione nelle nostre città
Sapevate che il mais è il cereale più prodotto al mondo? Eppure, gran parte di esso, a partire dal tutolo della pannocchia, viene sprecata. CornWall – una creazione di due start-up, StoneCycling e Circular Matters – rivoluziona questa realtà, trasformando questi scarti agroalimentari in risorse preziose. Inoltre, offre agli agricoltori l’opportunità di guadagnare di più, vendendo quello che prima era considerato inutile. Questo materiale da costruzione, dal suggestivo nome di “muro di mais”, è ciò che dice di essere: è fatto di residui di mais! Chi avrebbe mai pensato che il mais potesse trasformarsi in un materiale da costruzione?
Pensate ai campi di mais: dopo la raccolta, i chicchi vanno a finire sulle nostre tavole, ma che fine fanno gambo e pannocchia? Solitamente, questi restano inutilizzati, diventando semplici scarti. Ecco dove CornWall fa la differenza. Utilizza proprio questi “rifiuti” per creare qualcosa di unico: un rivestimento per interni innovativo, sostenibile e a basso impatto ambientale. Questa idea non solo riduce gli sprechi, ma trasforma gli interni delle case e degli uffici, e persino i mobili, in opere eco-compatibili.
Mille risorse da un semplice scarto
Il processo di produzione del CornWall si svolge in un laboratorio specializzato ad Anversa, in Belgio. Circular Matters adotta un metodo di pressatura che garantisce solidità e riutilizzabilità al prodotto. I nuclei organici delle pannocchie di mais vengono riscaldati a circa 150 °C, attivando i polimeri della biomassa e formando legami robusti. In aggiunta, l’azienda utilizza energia solare per produrre CornWall, riducendo ulteriormente l’impatto ambientale del prodotto finito.
Poiché CornWall è realizzato con rifiuti organici, una volta esaurita la sua vita utile, può essere completamente rielaborato in un nuovo prodotto. CornWall si distingue anche per la sua versatilità, offrendo una varietà di colori (otto in totale), dimensioni e texture. L’azienda va oltre il semplice riciclo delle materie prime, dato che il materiale cattura e immagazzina anidride carbonica durante la produzione, contribuendo positivamente all’ambiente.
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Fonte: Stonecycling
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