Chi non desidererebbe una casa che fosse, nello stesso tempo, sostenibile, economica e arredata con tutti i comfort? E se fosse anche costruita nel giro di poche ore, in modo da minimizzare l'impatto ambientale di un cantiere? Sembra un sogno, eppure sta accadendo davvero in Cina, dove la società ZhuoDa Group ha presentato un prototipo di villetta modulare che potrebbe rivoluzionare l'intero settore.
Chi non desidererebbe una casa che fosse, nello stesso tempo, sostenibile, economica e arredata con tutti i comfort? E se fosse anche costruita nel giro di poche ore, in modo da minimizzare l’impatto ambientale di un cantiere? Sembra un sogno, eppure sta accadendo davvero in Cina, dove la società ZhuoDa Group ha presentato un prototipo di villetta modulare che potrebbe rivoluzionare l’intero settore.
La scorsa settimana, presso l’International Exhibition Center Plaza della città cinese di Weihai, ZhouoDa Group ha assemblato in sole tre ore, davanti ad un pubblico di addetti ai lavori e curiosi, una villetta modulare a due piani, realizzata con 6 pannelli stampati in 3D.
I moduli, del peso di circa 100 Kg al metro quadro, sono stati montati direttamente in loco con l’ausilio di una gru. Non è dato sapere di quale materiale siano costituiti (si parla, genericamente, di un materiale “speciale”) né sono stati diffusi ulteriori dettagli riguardo alla loro produzione e realizzazione. Tutto quello che si sa è che sono molto resistenti e che vengono applicati su una intelaiatura di acciaio.
L’edificio assemblato a scopo dimostrativo – composto di cucina, soggiorno, due camere, bagno e stanze di servizio – è dotato di arredi interni, impianto elettrico ed idraulico, alcuni elettrodomestici e persino di tende ed altri elementi decorativi. E il suo costo finale, comprensivo di tutte le componenti interne ed esterne, è di circa 564 dollari al metro quadro: un vero affare, insomma.
“Grazie al nostro materiale speciale, il montaggio delle case è veramente rapido.” – ha spiegato Tan BuYong, vicepresidente di ZhuoDA Group – “Dal momento che il 90 % delle case che costruiamo sono state assemblate in fabbrica prima della effettiva realizzazione in loco, abbiamo solo bisogno di un lavoro di follow-up sul posto per poter completare la costruzione. Questo consente di evitare l’inquinamento causato dai cantieri tradizionali, oltre che di ridurre drasticamente i costi di costruzione […]“
Eliminare il cantiere consente infatti di abbattere i costi economici e ambientali collegati al trasporto dei materiali e all’utilizzo di macchinari e manodopera per lunghi periodo di tempo. Secondo quanto riferito da Tan, inoltre, l’innovativo materiale da costruzione utilizzato dalla società proviene da rifiuti industriali e agricoli e sarebbe in grado di sopportare terremoti di magnitudo 9.0, oltre che di resistere a fuoco ed acqua. L’azienda assicura anche che non contiene sostanze nocive, quali ad esempio la formaldeide o l’ammoniaca, ma non offre prove a sostegno delle proprie affermazioni e rassicurazioni.
“Una villa tradizionale richiede un periodo di costruzione di almeno sei mesi, mentre le nostre villette realizzate con moduli 3D vengono approntate in appena dieci giorni, dall’inizio della produzione nella nostra fabbrica fino all’assemblaggio finale in un sito di costruzione specifico.” – ha aggiunto An Yongliang, ingegnere del Gruppo.
Finora, ZhouDa Group ha presentato 22 richieste di brevetto collegate al nuovo materiale, ha firmato contratti per più di 40 progetti con le autorità locali e prevede di raggiungere l’obiettivo (ambiziosissimo) di 2 miliardi di metri quadrati di capacità produttiva entro il 2016.
Al di là delle aspirazioni dell’azienda, case modulari così costruite potrebbero effettivamente minimizzare i problemi tradizionalmente collegati all’edilizia – quali inquinamento, consumo di suolo, abusivismo… Troppo bello per essere vero?
Resta infatti il mistero sull’identità del materiale impiegato nella realizzazione dei moduli: un non detto che impedisce, almeno per il momento, di credere al 100% nella bontà e nella sostenibilità del progetto. Perché così tanta segretezza? Si tratta davvero di un prodotto innocuo per l’ambiente e per la salute umana? Quali materie prime e sostanze vengono effettivamente impiegate nelle fasi di produzione e di lavorazione?
Non resta che aspettare gli sviluppi del progetto per sapere se, almeno per questa volta, il sogno di una casa sostenibile, economica e dotata di tutti i comfort diventerà realtà.
Lisa Vagnozzi
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